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Ritmo, tempo, accento: l'arte secondo Carlo Vanoni e Phil Mer ad Ascoli Piceno

di Elisa Mori

sabato 06 maggio 2023

Ieri sera, in un Teatro dei Filarmonici gremitissimo, si è svolto lo spettacolo “Ratamacue. Storia di arte per voce e batteria”, titolo che allude ad un rudimento relativo allo studio del tamburo, nato dall’incontro tra Carlo Vanoni, noto storico dell’arte, grande divulgatore dell’arte contemporanea con un passato da chitarrista, e il musicista Phil Mer, raffinato batterista, figlio d’arte (il padre è Red Canzian dei Pooh) e appassionato di arte.

Lo spettacolo di Carlo Vanoni, arrivato ad Ascoli Piceno grazie all’associazione Arte Contemporanea Picena e all’azienda Fainplast, rientra nell’ambito delle attività collaterali della terza edizione del Premio Osvaldo Licini by Fainplast prevista per il 2023.

Vanoni parla di “ritmo, tempo e accento” in un crescendo di immagini che partono dalla Maestà di Duccio di Buoninsegna, passando per il blu di Yves Klein e per il quadrato nero di Kazimir Malevič, fino arrivare ad uno degli artisti più “rock” del Rinascimento italiano, Michelangelo Buonarroti con il suo Giudizio universale della Cappella Sistina in Vaticano.

Alle parole di Carlo Vanoni si aggiungono le note di Phil Mer, che con la sua batteria ha saputo dare il giusto “ritmo” alla narrazione, in un intreccio perfettamente equilibrato tra musica e arte. Immagini, parole e note, quelle emesse dalle percussioni del noto batterista, cui si aggiunge uno strepitoso Carlo Vanoni in versione chitarrista rock che trascina il pubblico del teatro dei Filarmonici in un vortice crescente di emozioni, che raggiungono l’apice con la visione grandiosa del Grande cretto a Gibellina di Alberto Burri.


Arte e musica sono le assolute protagoniste della serata, una vera e propria “sinestesia teatrale”, in cui la batteria dialoga con la parola in un ritmo che cresce o diminuisce al variare dell’opera d’arte del quale si parla, dove differenti linguaggi e codici artistici si mescolano dando vita ad una performance inedita e in grado di toccare le corde emotive più profonde.

Per Carlo Vanoni e Phil Mer l’arte, oltre ad essere spiegata, va anche “ascoltata”, pertanto le percussioni diventano metafora del dipinto rievocato, facendo convergere narrazione e musica in un’unica forma espressiva.

La storia dell’arte, dunque, narrata al ritmo della batteria, in uno spettacolo nel quale hanno trovato la giusta combinazione esperienze e linguaggi diversi aprendo nuove vie alla divulgazione dell’arte.

Il Premio Osvaldo Licini by Fainplast, come rivela Roberta Faraotti, promotrice con l’azienda di famiglia della rassegna, insieme all’associazione Arte Contemporanea Picena, vuole essere un appuntamento importante dedicato all’arte contemporanea, con l’obiettivo di condurre Ascoli Piceno fuori dai suoi confini territoriali, stimolando un dialogo costante e fattivo con i grandi protagonisti del panorama dell’arte. La sfida è quella di portare alla ribalta nazionale, e magari anche internazionale, un premio dedicato alla pittura contemporanea totalmente “Made in Ascoli Piceno”, e in questo percorso si inseriscono perfettamente eventi culturali come questo che favoriscono la divulgazione e la comprensione dei linguaggi dell’arte ad un vasto pubblico.

 



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