Galiè e Vecchioni dedicano un volume a Castel Trosino

di Redazione Picenotime

martedì 02 dicembre 2014

Castel Trosino e il suo territorio conservano tesori nascosti tra il verde dei boschi e nelle acque del Castellano. Nei fossi e nelle vallette è possibile percorrere itinerari inconsueti  sulle tracce di pastori, boscaioli e “fungaroli”, alla ricerca delle atmosfere incantate  del tempo perduto.

Castel Trosino è una frazione di Ascoli Piceno, a pochi chilometri dalla città, sulla strada che dal centro piceno porta verso Valle Castellana e l’area dei Monti della Laga. Al borgo è dedicato un volume di Narciso Galiè e Gabriele Vecchioni, esperti ricercatori con all’attivo diversi libri riguardanti il territorio ascolano e altre realtà dell’Italia Centrale; sono autori, tra l’altro, di un volume (Gli eremi di Colle San Marco) al quale abbiamo dedicato una recensione, qualche mese fa. L’opera, in vendita presso le librerie cittadine, è frutto di un’ampia e documentata ricerca che abbraccia vari aspetti, da quello naturalistico-ambientale a quello storico, ed è completata da alcuni itinerari escursionistici.

Nella Prefazione al volume, Enrico Giorgi ricorda che, nel tempo, il borgo ha restituito "preziosi tesori, castelli arroccati, racconti popolari di briganti ribelli, inaspettate scoperte archeologiche" ed è "un arcigno presidio dell’ascolanità". Il volume presenta un quadro completo del territorio, curando con meticolosità sia l’aspetto geografico sia quello storico, dedicando ampio spazio a eventi storici forse poco conosciuti: uno per tutti, la fluitazione, il trasporto del legname effettuato utilizzando le acque, allora impetuose, del Castellano.  

Completa il volume un ampio capitolo dedicato all’escursionismo, con itinerari ben descritti, relativi sia al territorio castellese che alle sue immediate vicinanze. Concludiamo riportando alcune significative frasi della Prefazione: "Gli autori sono da considerarsi benemeriti, non solo per la passione con cui indagano la realtà, ma per il proposito pedagogico con cui trasmettono le loro ricerche. E’ come se sentissero l’obbligo morale di farci conoscere quale capitale prezioso possediamo, portandoci per mano a scoprirne il valore e la bellezza".

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borgo castel trosino

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