Galleria d'Arte Contemporanea 'Osvaldo Licini', Armando Lecca ritorna ad Ascoli Piceno
di Elisa Mori
sabato 02 marzo 2024
Dopo la mostra presso il Palazzo dei Capitani nel 2012, Armando Lecca, noto ai più con l’appellativo di Armandì, ritorna ad Ascoli Piceno a distanza di dodici anni, con una nuova personale presso la Galleria d'Arte Contemporanea 'Osvaldo Licini'.
A cura di Stefano Papetti e Alessia Campanelli, con il patrocinio del Comune di Ascoli Piceno, dell’Ambasciata d’Ucraina presso la Santa Sede (Vaticano) e del SMOM, della Camera dei Deputati, del Senato della Repubblica, del Ministero per i Beni e le Attività culturali, del Ministero degli Affari Esteri, della Regione Marche, della Provincia di Ascoli Piceno, del Ministero della cultura e del turismo d’Ucraina e del Ministero degli affari esteri d’Ucraina, la mostra sarà aperta al pubblico fino al prossimo 3 Aprile.
L’iniziativa rientra nell’ambito delle attività in collaborazione con l’Ambasciata ucraina presso la Santa Sede, comprensive anche del concerto che si è svolto venerdì 1° marzo presso il Teatro Ventidio Basso con l’orchestra venuta direttamente dall’Ucraina.
L’esposizione, partendo dalla celebre stele commemorativa del 2018 ubicata nella città di Cagliari, omaggio al genicidio ucraino del 1932-1933, che ha assicurato all’artista il riconoscimento del governo ucraino al merito artistico, storico e culturale, vuole sensibilizzare il pubblico alle tematiche sociali relative alla violenza e alle discriminazioni.
Con Holodomor, titolo della mostra e termine che si riferisce al genocidio ucraino compiuto del regime sovietico su oltre sette milioni di cittadini, Armandì vuole mettere in campo un’effettiva denuncia delle atrocità subite, non solo attraverso le sue sculture ma anche attraverso una carrellata di opere grafiche, trasferendo al visitatore tutto il dolore perpetrato ai danni di una intera popolazione. Trenta le opere esposte per l’occasione e realizzate dall’artista dal 2018 a oggi.
Opera dopo opera, si susseguono nella Galleria d’Arte Contemporanea Osvaldo Licini i volti, di donne e bambini, annichiliti dalla terribile esperienza vissuta, che sembrano voler comunicare attraverso i loro sguardi la sofferenza provata, cicatrice indelebile nella loro anima.
L’arte ancora una volta è veicolo di denuncia del passato, ma anche monito per il presente e per il futuro, affinché si possano scongiurare tragedie che possano colpire l’umanità.
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