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I ''Canti di Carta'', la suggestiva mostra tra Ascoli Piceno e Fabriano

di Elisa Mori

domenica 24 aprile 2022

Ancora due settimane, fino all’8 maggio, presso la Pinacoteca Civica Bruno Molajoli di Fabriano, per poter godere della suggestiva mostra “Canti di Carta”, sulle tracce del sommo poeta, Dante Alighieri, tra editoria storica e arte.

All’indomani della Legge della Regione Marche, che riconosce Fabriano città della carta e della filigrana e, parimenti, Ascoli Piceno e Pioraco città della carta, si colloca l’evento espositivo che, partendo dall’omaggio a Dante e alla Divina Commedia, si estende alle produzioni letterarie, scientifiche e artistiche che in qualche modo hanno avuto un possibile rapporto diretto o interpretativo con i temi trattati nel capolavoro del poeta fiorentino.


Promossa dalla Regione Marche, organizzata dall’Associazione Giovane Europa, curata da Carlo Bachetti Doria e affiancata da un autorevole comitato scientifico composto da studiosi del settore letterario, archivistico, storico artistico antico e contemporaneo, la mostra presenta quasi 100 opere attraverso un percorso espositivo che si sviluppa in dieci sezioni, mettendo in connessione le diverse realtà culturali tra nord e sud delle Marche con l’obiettivo di valorizzare e promuovere il patrimonio culturale.

Ascoli Piceno e Fabriano, dunque, unite non solo in quanto antiche sedi di produzione della carta ma anche in uno scambio culturale di conoscenze e di importanti tesori che trovano adeguata collocazione nei suggestivi spazi della Pinacoteca Civica fabrianese.

Nelle sale espositive si susseguono capolavori provenienti dalle Collezioni Civiche del Comune di Ascoli Piceno e dalla raccolta d’arte della Provincia del capoluogo ascolano, cui si aggiungono opere in prestito dal Comune di Montefiore dell’Aso e da prestigiose collezioni private.

La carta protagonista assoluta attraverso preziosi incunaboli e cinquecentine, che rimandano al mondo dantesco e ai modelli a cui il sommo poeta si è ispirato. Non manca tuttavia “l’AntiDante”, Francesco Stabili di Simeone, meglio noto come Cecco d’Ascoli, studioso ascolano, che con le sue opere non tralascia di sferrare la sua aspra critica al poeta fiorentino, soprattutto alla Divina Commedia, accusandolo di negare la “scienza vera”.

Tra le diverse edizioni del capolavoro dantesco esposte in mostra, di particolare interesse è La Comedia, con commento di Cristoforo Landino del 1491, raro incunabolo, considerato prima edizione interamente illustrata della Comedia di Dante Alighieri; se ne conservano solo 14 esemplari nelle biblioteche pubbliche italiane e una di queste è custodita nella Biblioteca Civica Giulio Gabrielli di Ascoli Piceno.

La mostra prosegue con una selezione di mappe cartografiche terrestri, astronomiche, astrologiche e volumi sulla geografia e la cosmologia, ispirati o direttamente riferibili al poeta fiorentino, come dimostra la Dante Map di Mary Hensman, incisione inglese della fine dell’Ottocento che riporta i nomi dei luoghi citati nel poema dantesco.

Il percorso espositivo si dipana tra le diverse sezioni dedicate ai beati, dannati e spiriti maligni, così come al mito e al sacro, passando per gli animali e gli esseri straordinari, fino ad arrivare ai paesaggi reali e visionari, nel quale si palesano dipinti, disegni, fotografie e opere grafiche di artisti che attraversano i secoli, dal Rinascimento al contemporaneo.

Il viaggio sulle orme di Dante, infine, consente di poter apprezzare opere di Guercino (Giovanni Francesco Barbieri) e di Giorgio Morandi, così come di illustri marchigiani quali Osvaldo Licini, Mario Giacomelli, Valeriano Trubbiani, Giuliano Giuliani o Paolo Consorti, senza tralasciare Adolfo De Carolis con la sua opera xilografica del 1920, ritratto ieratico, omaggio a Dante Alighieri.


 


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