• Eventi e Cultura
  • Ascoli Piceno, alla scoperta del pittore Dyalma Stultus con la 24esima edizione de “La Milanesiana”

Ascoli Piceno, alla scoperta del pittore Dyalma Stultus con la 24esima edizione de “La Milanesiana”

di Elisa Mori

mercoledì 07 giugno 2023

Con l’arrivo ad Ascoli Piceno della 24esima edizione de "La Milanesiana", ideata e diretta da Elisabetta Sgarbi, apre la mostra, prima assoluta, del pittore triestino Dyalma Stultus (1901 – 1977), il prossimo 29 Giugno alle ore 18:00 presso la Pinacoteca Civica del capoluogo piceno.

L’esposizione, a cura di Vittorio Sgarbi, in collaborazione con la Regione Marche, il Comune di Ascoli Piceno, la Fondazione Carisap, la Camera di Commercio delle Marche, il Circolo Cultural-mente Insieme, la Fainplast e Ciaccio Arte, presenta 14 capolavori inediti provenienti dalla Fondazione Cavallini Sgarbi con un percorso espositivo che si snoda nei suggestivi spazi della Pinacoteca Civica ascolana.

In occasione dell’apertura interverranno Vittorio Sgarbi, Selma Stultus (figlia del pittore), Stefano Papetti (curatore delle Collezioni Comunali di Ascoli Piceno), Francesca Filauri (presidente Associazione Cultural-mente Insieme) e Elisabetta Sgarbi.

“Dyalma Stultus. Opere dalla Fondazione Cavallini Sgarbi”, questo il titolo della rassegna che resterà aperta fino al prossimo 30 ottobre, con allestimento di Luca Volpatti e catalogo edito dalla Fondazione Elisabetta Sgarbi, presenta i dipinti di un “pittore sofisticato e intrigante, coltissimo e isolato e propongono una visione limpidamente figurativa, lontana dalle avanguardie, formatasi nella Trieste austriacante, educatasi nella Accademia di Venezia e approdata nella raffinata Firenze del secondo dopoguerra”, come rivela lo storico dell’arte Lucio Scardino.

Dyalma Stultus fu pittore appassionato, scultore e illustratore, amico di personaggi influenti e rinomati dell’ambiente letterario, artistico e culturale della prima metà del Novecento a livello locale, nella sua natia Trieste, e nazionale con i suoi soggiorni a Venezia, Roma e Firenze, frequentando artisti del calibro di Felice Carena, al quale rimase legato da profonda amicizia.

In mostra si alternano vedute della campagna toscana o della Capri più ammaliante, composizioni allegoriche o robustamente novecentiste, ritratti muliebri dalla psicologia ineccepibile, il tutto caratterizzato da una sapiente capacità pittorica. Le opere di Stultus rivelano una profonda conoscenza del mestiere, sono accademicamente ben congegnate, a costo di risultare capricciosamente accademici, accostando la figura dell’artista triestino a quella di grandi maestri a lui coevi quali Pietro Annigoni, Achille Funi o Gregorio Sciltian.


Lo stesso Vittorio Sgarbi rivela come le figure femminili ritratte da Stultus siano “solo apparentemente popolari, con i capelli raccolti e le sopracciglia sfoltite secondo la moda borghese del tempo, evitano lo sguardo diretto perché la loro missione non è sedurre, suggeriscono l'esprit de géométrie che in natura tutto regge, in un omaggio aperto a Cezanne”.

All’apertura della mostra sarà presente anche Selma Stultus, una delle tre figlie dell’artista, scenografa e costumista, che dal 1979 si trasferisce a Firenze dove comincia il lavoro di organizzazione dell’archivio di suo padre, contenente materiale bibliografico, artistico e di corrispondenza epistolare con grandi personalità del Novecento, curandone le mostre retrospettive.


 

 

© Riproduzione riservata

Commenti