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Ezio Bosso: il pianista malato di SLA affascina l'Ariston

di Redazione Picenotime

martedì 16 febbraio 2016

Ezio Bosso, pianista, compositore e direttore d'orchestra si è presentato, la seconda serata del Festival di Sanremo 2016, con il suo "straordinario" coraggio, arricchito da una serenità contagiosa. 

Si é offerto a milioni di italiani, in tutta la sua dignitosa fragilità corporale: infatti, nel 2011, fu colpito da S.L.A., la Sclerosi Laterale Amiotrofica, ch, giorno dopo giorno, ha indebolito i suoi muscoli rubandogli la stramaledetta forza fisica, senza riuscire a "fiaccarlo" nell'anima. 

Ha omaggiato il suo pubblico con due "regali" unici: il primo, l'esecuzione al pianoforte del suo struggente "Following a bird" ("Inseguendo un uccellino"), mentre, nel secondo, attraverso le sue parole, ha spiegato quanto sia importante: "Perdersi per imparare a seguire: perdere é brutto, ma non é brutto perdere i pregiudizi, perdere le paure, perdere il dolore" e, più ancora, ha ricordato quanto la musica conti perché: "Noi (musicisti) mettiamo le mani, ma la musica ci insegna la cosa più importante che esista: ASCOLTARE".

Un grande artista che si è rivelato anche un grande pensatore per l'eredità sia artistica ma soprattutto umana che ha lasciato a tutti noi che l'abbiamo ascoltato incantati: "La musica, come la vita, si fa solo insieme".


Ezio Bosso

Ezio Bosso

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