“La mafia uccide solo d'estate”, il favoloso mondo di Pif...
di Redazione Picenotime
mercoledì 04 dicembre 2013
Il sapore della mafia ci viene restituito dagli occhi vergini di un
bambino, Arturo. Arturo da grande viene interpretato da Pierfrancesco
Diliberto (in arte Pif).
La mafia passa accanto alla vita
di Arturo, e in qualche modo la condiziona. Soprattutto quella
sentimentale. Arturo ti squarcia il cuore quando, con la curiosità di
chi non sa che sta parlando di qualcosa forse troppo grande per la sua
tenera età, chiede al padre: “La mafia può uccidere anche noi?”. Oppure quando, impacciato su come confessare il proprio amore alla piccola Flora, chiede ancora al padre: “E tu come hai detto alla mamma che la amavi?”.
Il padre non risponde alla sua domanda perché preso dalla tv che in
quel momento vedeva parlare l’allora presidente del consiglio Giulio
Andreotti che, fatalità, raccontava in un salotto televisivo come avesse
dichiarato il suo amore alla moglie. Arturo così, trova, o crede di
trovare, nella figura di Andreotti tutte le risposte ai suoi dubbi
d’amore. La sua diventerà una simpatica ossessione nei confronti del
Presidente del Consiglio che lo porterà a vestirsi da Andreotti a
carnevale ma soprattutto a conservare in un quaderno tutte le immagini
di Andreotti prese da quotidiani e riviste.
Le forbici, le
immagini di Andreotti sparse sul tavolo, il volto sognante di Arturo e
la musica in sottofondo ricordano “Il favoloso mondo di Ameliè”. Stesso
sguardo utopico, stessa voglia di colorare la vita con toni pastello.
Toni genuini che ci restituiscono una vita più bella, nonostante tutto.
Nonostante la mafia. Questa “passione” per Andreotti lo porterà a tanti
incontri politici importanti sin da piccolo che saranno il preludio
della sua carriera giornalistica.
E’ un film che delicatamente
ti apre il cuore per fare spazio a quella bomba che poi ti scoppia lì,
dritto al cuore. E così fa più male.
Primo film da regista
dell’ex iena Pierfrancesco Diliberto (in arte Pif). Al cinema dal 28
Novembre. Pif vince il premio del pubblico al Torino Film Festival.
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