Champions e Superleague, in ballo anche il futuro del mondo del betting
di Redazione Picenotime
mercoledì 29 settembre 2021
Era nata come progetto rivoluzionario pronto a stravolgere il
calcio, ed invece la Super
League è durata meno di quarantotto ore e gli scissionisti, ovverosia i
dodici club coinvolti, si sono dovuti arrendere ai diktat della UEFA,
rimpinguata dalla Fifa. Il mondo del calcio, insomma, è insorto.
E gli irriducibili, che oggi sarebbero Juventus, Barcellona e Real Madrid,
dovranno definitivamente arrendersi. Il progetto, comunque, dalla scorsa
primavera non ha avuto seguito ed anzi, se ne è parlato sempre meno. In futuro
mai dire mai, ci mancherebbe, ma intanto la UEFA corre al riparto con un fondo
salvagente da sette miliardi per tutti i club partecipanti, pieni
di debiti e perdite a maggior ragione dopo la crisi Covid. Oltre ad una
ulteriore revisione del fair play finanziario. Insomma, i vertici del calcio
hanno reagito, rispondendo col varo della nuova versione della Uefa Champions
League. Le sole ventiquattro ore della Super League comunque hanno fatto
rumore, influenzando anche il sempre attivo mondo del betting. La reazione a
caldo dei migliori siti di scommesse sportive ha riguardato la sospensione
delle quote per i campionati nazionali dei dodici club della Superleague.
Sospese, al tempo, anche le quote Champions.
Si attendevano sviluppi e soprattutto provvedimenti della UEFA:
alla fine, niente di che. Nessuna esclusione per i club scissionisti, tutti
regolarmente in Champions se qualificati, e nessuna multa. Le scommesse hanno
riaperto, ma le perdite comunque ci sono state perché il mondo del betting come
tutti si sta adeguando ad una serie di cambiamenti a fronte di un aumento
vertiginoso della domanda. L’offerta, insomma, si deve adeguare. La proposta
sulla Super League era quella di abolire le scommesse antepost per i
campionati principali. Sono quelle scommesse che permettono di pronosticare il
vincitore di un campionato in anticipo. L’impatto sul betting comunque sarebbe
canalizzante: pochi eventi, grande appeal, quote più equilibrate in caso si
dovessero affrontare sempre squadre di pari livello. Discorso che non regge con
la nuova versione della Champions League.
Dal 2024
la competizione sarà a trentasei squadre, e non più a trentadue come oggi. Un
girone unico, ogni club giocherà cinque partite e le prime otto accedono agli
ottavi. Chi si classificherà tra nono e ventiquattresimo posto potrà disputare
i play-off: anche qui avanzano otto squadre.
Il discorso, qui, è eloquente: più partite, meno equilibrate, più eventi
singoli su cui giocare e quote, di conseguenza, molto più variabili. Real
Madrid-Apoel Nicosia ha un appeal decisamente diverso rispetto a Real
Madrid-PSG. E così funzionano le quote. Solo il tempo dirà come finirà questa
storia. Il mondo del betting, per ora, resiste. Col fiato sospeso.