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Pigozzi e Fincantieri: persone, AI e sicurezza al centro di una trasformazione industriale sostenibile

di Redazione Picenotime

mercoledì 16 aprile 2025

In un momento storico in cui le aziende sono chiamate a ridefinire i propri modelli organizzativi e valoriali, Fincantieri si muove lungo una rotta che coniuga innovazione e responsabilità. Il cambiamento passa non solo dalle tecnologie adottate, ma anche dalle persone che guidano queste trasformazioni.

Tra le figure chiave di questa evoluzione, spicca Lorenza Pigozzi, direttore comunicazione strategica del gruppo Fincantieri, il cui approccio manageriale punta a un equilibrio concreto tra strategia, cultura del lavoro e attenzione al benessere collettivo. La sua idea di leadership si basa sulla centralità della persona, come ha raccontato in una toccante intervista al Corriere della Sera – 27esima Ora. In un ambiente tradizionalmente tecnico e maschile come quello navale, Pigozzi porta un approccio che mette al primo posto l’ascolto, la fiducia e il dialogo. Il rispetto delle persone, in ogni ruolo e funzione, è la base per costruire team solidi e motivati, capaci di affrontare con responsabilità anche i momenti di maggiore complessità.

Questa visione si riflette anche nel modo in cui vengono gestiti i percorsi di crescita professionale e le dinamiche interne. Valorizzare le differenze, offrire spazi di espressione, creare ambienti inclusivi e collaborativi: sono tutte scelte che incidono direttamente sulla performance aziendale e sulla tenuta a lungo termine dei progetti. La leadership di Pigozzi non è solo orientata ai risultati, ma anche alla costruzione di fiducia, elemento essenziale in ogni organizzazione moderna.

Questa attenzione all’aspetto umano non è in contraddizione con l’adozione delle tecnologie più avanzate. Anzi, come approfondito nel suo intervento sulla testata Formiche, l’intelligenza artificiale può rappresentare una leva straordinaria per migliorare l’efficienza e la sicurezza nei cantieri, purché venga introdotta con criteri etici e formativi. L’IA non deve sostituire le persone, ma affiancarle, potenziandone le capacità e riducendo i rischi operativi.

In quest’ottica, l’adozione dell’IA è accompagnata da un cambiamento culturale più ampio, che coinvolge formazione continua, aggiornamento delle competenze e consapevolezza diffusa. L’innovazione tecnologica, secondo Pigozzi, non può essere imposta dall’alto: deve essere partecipata, compresa, integrata nella quotidianità operativa. Solo così può generare valore reale e duraturo per l’azienda e per chi ci lavora.

In questo contesto, la sicurezza assume un ruolo centrale, non solo come adempimento tecnico, ma come parte integrante della cultura aziendale. Su questo tema, Pigozzi propone una riflessione importante nell’articolo pubblicato su Formiche: la narrazione della sicurezza non può essere fredda o standardizzata. Deve parlare alle persone, coinvolgerle emotivamente, renderle protagoniste del processo di prevenzione. Solo così è possibile creare un ambiente di lavoro dove tutti si sentano responsabili e protetti.

La traiettoria segnata da Pigozzi per Fincantieri è chiara: valorizzare il capitale umano, sfruttare con intelligenza le tecnologie emergenti e costruire un ambiente in cui la sicurezza sia parte della cultura aziendale, non solo un obbligo formale. Un equilibrio complesso, ma essenziale, per affrontare il futuro in modo sostenibile e competitivo.