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Metodo Stamina, confrontro tra Regione e Movimento Vite Sospese

di Redazione Picenotime

martedì 24 dicembre 2013

Pubblichiamo integralmente il comunicato che ci è stato inoltrato dall'ufficio stampa del Movimento Vite Sospese dopo l'incontro in Regione sul metodo Stamina.

In questi giorni di polemiche contro il metodo Stamina del professor Davide Vannoni, un'altra buona notizia per i malati gravissimi in cura o in attesa di essere curati. Venerdì 20 dicembre, si è tenuto un incontro alla Regione Marche con il Movimento Vite Sospese, i disabili e le loro famiglie, anche per discutere sulla mozione a favore del metodo Stamina presentata mesi fa da Rifondazione Comunista e sulle possibilità di avviare le cure in questo territorio.

All'appuntamento con l'assessore alla Salute e altri rappresentanti della Regione erano presenti, oltre al presidente del Movimento Vite Sospese Bruno Talamonti, anche i genitori di tre bambini in cura col metodo Stamina agli Ospedali Civili di Brescia e dodici pazienti in lista d'attesa.

C'era Valentina, 17 anni, affetta dalla malattia di Niemann Pick. La mamma ha spiegato all'assessore che sua figlia a febbraio era un vegetale, ma dopo le infusioni con le cellule staminali del professor Davide Vannoni a Brescia sono stati notati dei miglioramenti. La ragazzina ieri è riuscita a dire "Ciao" all'assessore, cosa che fino a pochi mesi fa sembrava impossibile. I genitori di Manuel Dessi, un bambino affetto da Sma1 e in cura a Brescia, hanno testimoniato i miglioramenti del figlio, così come i genitori del piccolo Federico.

L'assessore è rimasto molto colpito da queste testimonianze, dai "fatti" che gli sono stati portati davanti in un momento in cui una certa stampa fa solo parole, e si è impegnato a portare una mozione in Consiglio regionale il prossimo 20 Gennaio. La seduta sarà pubblica e potranno partecipare i malati e le loro famiglie.

"Gli abbiamo spiegato che questa volta non ci accontenteremo solo di una risoluzione politica, perché ormai abbiamo imparato che poi ci si scontra con gli scienziati locali che impediscono l'accesso ai laboratori e con i comitati bioetici, pilotati dai soliti noti a Roma - dice il presidente del Movimento Vite Sospese, Bruno Talamonti -. L'Istituto Superiore di Sanità ha affermato in un documento ormai pubblico che le cellule utilizzate a Brescia sono vitali e pronte per l'uso terapeutico, dunque non è vero, non come sostengono certa stampa e i soliti detrattori, che dentro le infusioni non c'è nulla. Inoltre, non fanno male, tanto che abbiamo portato testimonianze dirette dei benefici ottenuti. Abbiamo ottenuto un impegno a studiare una soluzione per applicare nelle Marche il decreto Fazio-Turco sulle cure compassionevoli".

Dopo l'incontro del 20 Gennaio si terrà un tavolo per trovare una soluzione tecnica. Dopo tante promesse in altre regioni, speriamo che questa sia la volta buona.

INCONTRO IN REGIONE

INCONTRO IN REGIONE