Stanchezza dopo le infezioni virali: quale aiuto dal Coenzima Q10 ed altre molecole bioattive?
di Andrea Tognelli, Laurea in Farmacia - Firenze
lunedì 29 gennaio 2024
Una condizione che incide sulla qualità di vita
Il perdurare di stanchezza (astenia) dopo un’infezione virale come quella da Covid-19, è una condizione riconosciuta e classificata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) nel settembre 2023.
L’OMS ha incluso il cosiddetto post-Covid-19 (definito anche long-Covid-19) in un gruppo di condizioni cliniche (post-viral fatigue syndrome, PVFS) che presentano alcuni sintomi protratti nel tempo, come la sindrome da stanchezza cronica e la fibromialgia.
Nel Gennaio 2024 un articolo pubblicato nell’International Journal of Molecular Sciences (1) approfondisce le caratteristiche cliniche del post-Covid-19, focalizza i meccanismi che ne spiegherebbero l’insorgenza, le cause della stanchezza e degli altri sintomi, oltre a delineare alcune interessanti prospettive di trattamento.
Si stima tra il 10 e il 30% la percentuale di pazienti che dopo l’infezione di Covid-19 accusa una prolungata stanchezza, che si aggrava svolgendo anche modeste attività fisiche e mentali.
Alla stanchezza possono aggiungersi altri sintomi, es.: dolori muscolari ed articolari, disturbi del sonno e della cognitività, ansia, depressione ed apatia.
Per comprendere questi disturbi, oltre al Covid, sono state studiati anche altri tipi di infezioni virali, come influenza (2), SARS, enterovirus, herpesvirus, e micoplasma (1, 3), che dopo la fase acuta possono incidere negativamente sulla qualità di vita dei pazienti.
Virus ed alterazioni cellulari e mitocondriali
Da queste ricerche è emersa una connessione tra l’alterazione delle attività dei mitocondri (disfunzione mitocondriale) e l’infiammazione che colpiscono i pazienti post-Covid, come quelli affetti da fibromialgia e sindrome da stanchezza cronica.
I mitocondri sono organuli presenti all’interno delle cellule impegnati nella produzione di energia ed in altre importanti funzioni, ad esempio:
- controllano i fenomeni che possono danneggiare le cellule (es.: stress ossidativo da eccesso di radicali liberi);
- hanno un ruolo chiave nella risposta immunitaria innata, cioè nella prima linea di difesa contro i virus.
Per sottolineare l’importanza dei mitocondri, ricordiamo che consumano il 98% dell’ossigeno necessario all’intero corpo umano. Questa grande volume di ossigeno viene utilizzato per produrre energia.
Un’infezione virale può alterare queste attività dei mitocondri, causare disfunzione mitocondriale e provocare:
- la ridotta produzione di energia. Il Covid può compromettere direttamente la produzione energetica dei mitocondri, disturbando la disponibilità e l’utilizzo dell’ossigeno;
- la soppressione dei meccanismi di difesa immunitaria gestiti dai mitocondri, ulteriormente aggravata dalla ridotta energia disponibile;
- l’aumento dello stress ossidativo nelle cellule muscolari ed anche del sistema nervoso centrale;
- lo stato infiammatorio dell’intero organismo.
Nuovi obiettivi di trattamento
In base a queste alterazioni, varie ricerche pubblicate su riviste scientifiche internazionali indicano la disfunzione mitocondriale come un valido obiettivo terapeutico per riattivare le funzioni dei mitocondri, ridurre lo stress ossidativo e l’infiammazione, e recuperare adeguate prestazzioni psico-fisiche (1, 4)
Per raggiungere questo obiettivo l’International Journal of Molecular Sciences (1) esamina il contributo dell’integrazione con coenzima Q10 in base a quanto emerge dalle più indagini scientifiche.
Il coenzima Q10 è un potente antiossidante ed antinfiammatorio, fisiologicamente presente nelle cellule umane, con un ruolo fondamentale per sostenere le funzioni dei mitocondri.
Purtroppo, con l’avanzare dell’età ed anche in corso d’infezioni e di alcune malattie, il Coenzima Q10 è soggetto da un progressivo declino delle concentrazioni cellulari, che compromette l’efficienza dei mitocondri.
Negli ultimi studi su pazienti post-Covid, il Coenzima Q10 dimostra promettenti risultati:
- il miglioramento statisticamente significativo della stanchezza (2, 5), confermata anche in studi su altre tipologie di pazienti (6, 7);
- l’incremento dell’attività mitocondriale e la riduzione dello stress ossidativo e dell’infiammazione. (1, 3, 4, 5, 6).
Sappiamo che il coenzima Q10 è da molti anni utilizzato nelle malattie cardiovascolari e neurodegenerative, nella depressione, sui segni dell’invecchiamento e nella fibromialgia, condizioni che hanno in comune stress ossidativo, disfunzione mitocondriale, infiammazione e di frequente bassi livelli di coenzima Q10.
Inoltre, tra le molecole antiossidanti ed antinfiammatorie stanno emergendo interessanti risultati anche con l’integrazione di:
- Resveratrolo. Nelle infezioni virali risultano utili le sue capacità di modulare il sistema immunitario e ridurre l’infiammazione (8, 9).
Il resveratrolo ha effetti protettivi sul microbiota intestinale, svolgendo attività antimicrobiche ed a sostegno delle difese immunitarie, che risulterebbero particolarmente vantaggiose nei pazienti post-Covid 19 con disturbi gastrointestinali di lunga durata (10).
Il resveratrolo esercita un effetto neuroprotettivo, dimostrato in studi sul declino cognitivo (11, 12).
- N-acetilcisteina. Nei pazienti post-Covid contribuirebbe a ridurre il rischio di complicazioni cardiache (13) e respiratorie (14). Sono già noti risultati positivi nel declino cognitivo, nel dolore cronico, nelle neuropatie e nella depressione (15).
Integrazione mirata ed innovazione tecnologica
Mitochon srl dopo lunghe ricerche ha studiato e commercializzato uno specifico integratore alimentare MITOFAST, concepito per riattivare le funzioni dei mitocondri e ridurre lo stress ossidativo e l’infiammazione che, come detto, caratterizzano molte disfunzioni dell’organismo, incluso il post-virus, ed il fenomeno dell’invecchiamento.
MITOFAST è in formulazione orosolubile con l’innovativa tecnologia farmaceutica P.AS.S.® (Permeable AntioxidantS System) studiata per incrementare l’assorbimento e la stabilità dei principi attivi, che dimostrano un’elevata sicurezza entro le dosi giornaliere raccomandate.
MITOFAST è di pratica somministrazione, con una bustina al giorno sciolta in bocca, si assumono: coenzima Q10 (100 mg), resveratrolo (40 mg) e N-acetilcisteina (150 mg) oltre ad acido folico, vitamina C ed N-acetilglucosamina.
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Bibliografia
1. Mantle, D.; Hargreaves, I.P.; Domingo, J.C.; Castro-Marrero, J. Mitochondrial Dysfunction and Coenzyme Q10 Supplementation in Post-Viral Fatigue Syndrome: An Overview. Int. J. Mol. Sci. 2024, 25, 574. https://doi.org/10.3390/ijms25010574
2. Volk P, Rahmani Manesh M, Warren ME, Besko K, Gonçalves de Andrade E, Wicki-Stordeur LE, Swayne LA. Long-term neurological dysfunction associated with COVID-19: Lessons from influenza and inflammatory diseases? J Neurochem. 2023 Nov 28. doi: 10.1111/jnc.16016
3. Barletta MA, Marino G, Spagnolo B, Bianchi FP, Falappone PCF, Spagnolo L, Gatti P. Coenzyme Q10 + alpha lipoic acid for chronic COVID syndrome. Clin Exp Med. 2023 Jul;23(3):667-678. doi: 10.1007/s10238-022-00871-8
4. Yu Song, et Al. Mitochondrial dysfunction: A fatal blow in depression, Biomedicine & Pharmacotherapy, Volume 167, 2023, https://doi.org/10.1016/j.biopha.2023.115652.
5. Simbalová Zuzana, Kucharská Jarmila, Rausová Zuzana, Palacka Patrik, Kovalčíková Eleonóra, Takácsová Timea, Mojto Viliam, Navas Plácido, Lopéz-Lluch Guillermo, Gvozdjáková Anna. Reduced platelet mitochondrial respiration and oxidative phosphorylation in patients with post COVID-19 syndrome are regenerated after spa rehabilitation and targeted ubiquinol therapy. Frontiers in Molecular Biosciences, Vol. 9, 2022. doi 10.3389/fmolb.2022.1016352
6. Tsai I-Chen, Hsu Chih-Wei, Chang Chun-Hung, Tseng Ping-Tao, Chang Ke-Vin. Effectiveness of Coenzyme Q10 Supplementation for Reducing Fatigue: A Systematic Review and Meta-Analysis of Randomized Controlled Trials, Frontiers in Pharmacology, Vol. 13, 2022. dog 10.3389/fphar.2022.883251
7. Chase M, Cocchi MN, Liu X, Andersen LW, Holmberg MJ, Donnino MW. Coenzyme Q10 in acute influenza. Influenza Other Respi Viruses. 2019; 13: 64–70. https://doi.org/10.1111/irv.12608
8. Russo, C.; Valle, M.S.; Malaguarnera, L.; Romano, I.R.; Malaguarnera, L. Comparison of Vitamin D and Resveratrol Performances in COVID-19. Nutrients 2023, 15, 2639. https://doi.org/10.3390/nu15112639
9. van Brummelen R, van Brummelen AC. The potential role of resveratrol as supportive antiviral in treating conditions such as COVID-19 - A formulator's perspective. Biomed Pharmacother. 2022 Apr;148:112767. doi: 10.1016/j.biopha.2022.112767.
10. Gostimirovic M, Rajkovic J, Bukarica A, Simanovic J, Gojkovic-Bukarica L. Resveratrol and Gut Microbiota Synergy: Preventive and Therapeutic Effects. International Journal of Molecular Sciences. 2023; 24(24):17573. https://doi.org/10.3390/ijms242417573
11. Shaito A, et Al. Resveratrol-Mediated Regulation of Mitochondria Biogenesis-associated Pathways in Neurodegenerative Diseases: Molecular Insights and Potential Therapeutic Applications. Curr Neuropharmacol. 2023;21(5):1184-1201. doi: 10.2174/1570159X20666221012122855.
12. Tu W, Song M, Fan X. Does resveratrol improve cognition in humans? A scientometric study to an in-depth review. CNS Neurosci Ther. 2023 Sep;29(9):2413-2429. doi: 10.1111/cns.14276.
13. Rajewska-Tabor Justyna, Sosińska-Zawierucha Patrycja, Pyda Malgorzata, Lesiak Maciej, Bręborowicz Andrzej. Protective role of N-acetylcysteine and Sulodexide on endothelial cells exposed on patients’ serum after SARS-CoV-2 infection. Frontiers in Cellular and Infection Microbiology, Vol.13, 2023. doi 10.3389/fcimb.2023.1268016
14. Micheletto C, Izquierdo JL, Avdeev SN, Rada Escobar RA, Pacheco Gallego MC. N-acetylcysteine as a therapeutic approach to post-COVID-19 pulmonary fibrosis adjunctive treatment. Eur Rev Med Pharmacol Sci. 2022 Jul;26(13):4872-4880. doi: 10.26355/eurrev_202207_29212.
15. Raghu G, Berk M, Campochiaro PA, Jaeschke H, Marenzi G, Richeldi L, Wen FQ, Nicoletti F, Calverley PMA. The Multifaceted Therapeutic Role of N-Acetylcysteine (NAC) in Disorders Characterized by Oxidative Stress. Curr Neuropharmacol. 2021;19(8):1202-1224. doi: 10.2174/1570159X19666201230144109.
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