Ministro Sport su Coronavirus: “Non ci sono motivi per estendere provvedimenti restrittivi ad altre regioni”
di Redazione Picenotime
martedì 25 febbraio 2020
"Stiamo monitorando passo dopo passo ma in questo momento non ci sono le condizioni per estendere provvedimenti restrittivi ad altre regioni oltre Lombardia, Veneto, Piemonte, Ligura, Friuli Venezia Giulia ed Emilia-Romagna". Lo ha detto il ministro per le Politiche Giovanili e lo Sport, Vincenzo Spadafora, a Roma per il Consiglio Nazionale del Coni. "Per esempio questa sera Napoli-Barcellona di Champions League si disputerà regolarmente perchè non ci sono elementi per le porte chiuse- ha aggiunto il ministro -. I viaggi degli atleti da Nord a Sud? Purchè non lo si faccia dalle zone del focolaio, e non si può fare, non diventa fattore di rischio. Juventus-Inter in chiaro? Sono decisioni che prendono le Leghe, io non entro in scelte autonome del mondo del calcio. So che alcune società hanno detto che giocare a porte chiuse crea dei danni, ma noi non lo abbiamo imposto, così come noi non decidiamo i calendari delle varie Federazioni. Al di fuori delle aree oggetto dei focolai gli allenamenti e le attività sportive a porte chiuse potranno continuare. La situazione è questa: esiste un monitoraggio continuo e costante e finora la situazione è abbastanza sotto controllo perchè i casi che stiamo vedendo anche in altre regioni, come in Sicilia ad esempio, fino a oggi sono riconducibili ai focolai originari, ovvero quelli in Lombardia e Veneto. Ad oggi non ci sono condizioni e motivazioni neanche prudenziali per estendere il provvedimento, che ha introdotto alcuni divieti legati alle manifestazioni sportive, anche al resto d'Italia, ma restano coinvolte sei regioni fino a domenica. Se dovesse poi essere necessario prolungare il provvedimento di divieto di attività sportive oltre lunedì, lo faremo restringendo ancora di più e meglio le zone oggetto dei focolai, creando meno disagi possibili. Preoccupazioni dall'estero per chi deve affrontare nostre squadre? Parlerò con il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, per fare chiarezza attraverso la Farnesina e la nostra diplomazia. Fino a quando non ho partecipato alle prime riunioni della Protezione Civile non avevo capito la complessità della questione e le capacità da mettere in campo come Paese per reagire alla situazione. Questo perchè non ci sono protocolli da seguire ma si tratta di una situazione che rappresenta un unicum cui non eravamo preparati ma ci stiamo ingegnando per fare il meglio possibile".
Ha parlato anche il presidente del Coni Giovanni Malagò: "L'unica cosa che dico riguardo alla questione Coronavirus è che ho sentito molti di voi, tra presidenti federali e membri del Consiglio, e abbiamo fatto il possibile per dare la giusta comunicazione e dare supporto alle problematiche emerse. Non posso che ringraziare il ministro Spadafora per il costante contatto con il suo Ministero per ciò che riguarda l'evoluzione della situazione. Il mio ringraziamento va agli uffici del Coni perchè tutta la notte di venerdì, quando e' scattata l'emergenza nel Nord Italia, sono stati svegli per avvisare circa 40mila associazioni sportive riguardo alle disposizioni del Governo sui territori coinvolti".
© Riproduzione riservata