Coronavirus, Calcagno: “Si naviga a vista. Lunghi ritiri? Per calciatori psicologicamente complicato”
di Redazione Picenotime
martedì 12 maggio 2020
"Abbiamo lavorato alle prime bozze di protocollo che potevano per noi avere un senso. Si naviga comunque a vista, dipende dalla situazione epidemiologica. Il calcio non può essere decontestualizzato dal resto del Paese". A dichiararlo in diretta Instagram con la redazione di Gianlucadimarzio.com è il vicepresidente dell'Associazione Italiana Calciatori Umberto Calcagno. “Il nostro è uno sport di contatto, il problema è questo. Ci dobbiamo affidare solo al Comitato Tecnico Scientifico. "La Figc sta facendo un grande lavoro, dovremo farci trovare pronti qualora ci saranno le condizioni per ricominciare. La maggioranza dei calciatori guadagna meno di 50mila euro lordi l'anno. Quando si pensa ai calciatori, non si pensa mai a questa maggioranza che sarebbe in crisi rinunciando ad uno stipendio - ha aggiunto Calcagno -. Non possiamo non renderci conto di quello che sta vivendo il nostro mondo. Abbiamo la responsabilità per il futuro. Dobbiamo evitare di iscrivere un domani società che possono garantire il loro impegno durante la competizione. Abbiamo un sistema di distribuzione delle risorse che va rivisto. Negli altri Paesi si ragiona su cifre diverse e su proporzioni diverse. Spero che questa situazione porti a riequilibrare il tutto. L’ipotesi dei campi neutri presupporrebbe ritiri infiniti per i calciatori. Anche loro hanno famiglie, figli. Diventerebbe complicato a livello psicologico gestire una simile situazione. Riguardo gli attacchi ricevuti sui bilanci, siamo assolutamente tranquilli. Massima trasparenza come sempre. Chi segue l’Associazione Calciatori sa chi siamo; chi non la segue, si deve informare prima di ascoltare voci esterne”.
In merito alla trasparenza l'Associazione Italiana Calciatori ha poi pubblicato questa lettera sul proprio sito ufficiale.
"Cari Associati,
alla luce delle recenti notizie, vogliamo portarvi a conoscenza di alcuni elementi sull’operato dell’Associazione.
Come ripetutamente approfondito in Assemblee e Direttivi, AIC Service non è la “cassaforte” dell’AIC. È la società che commercializza i diritti d’immagine collettiva dei calciatori.
Il bilancio AIC e AIC Service va letto, quindi, congiuntamente. È come considerare “due tasche” dello stesso pantalone: tutti i soldi che si trovano nelle “due tasche” sono nella disponibilità dello stesso soggetto. Così l’intero patrimonio è sempre stato nella piena disponibilità del Consiglio Direttivo.
La lettura dei bilanci, fatta estrapolando singole voci, risulta fuorviante. Per avere una rappresentazione chiara, bisogna considerare i bilanci di entrambi i soggetti congiuntamente. In questo caso si noterà che il Patrimonio Netto consolidato è incrementato di più dell’80% del suo valore, negli ultimi dieci anni.
Chi ha partecipato alla vita associativa di questi anni è già a conoscenza di quanto scriviamo. Ci pare utile e necessario, tuttavia, ribadirlo di fronte a critiche strumentali che pongono in discussione la gestione di AIC del suo Direttivo, di AIC Service e dei suoi Amministratori. Questa solidità patrimoniale è una garanzia. Un’eredità per il Direttivo e i dirigenti che verranno, che servirà a sostenere servizi e tutele per il futuro degli associati.
In questi anni, oltre ad aver incrementato il patrimonio associativo, abbiamo assicurato interventi verso le fasce più “deboli” della categoria. Abbiamo destinato più di 6.000.000 di € al Fondo di Solidarietà per i calciatori. Il Consiglio Direttivo ha approvato lo stanziamento di una cifra non inferiore ad 1.000.000 di € per Fondo solidaristico (costituito assieme a Federazione, AIAC, Lega B e Lega PRO) per garantire le fasce più “deboli” dai mancati introiti derivanti dal blocco dei campionati per il COVID-19.
Il contratto Panini è co-gestito con la Lega Serie A, perché ai diritti d’immagine collettiva dei calciatori (di esclusiva titolarità dell’Associazione) si aggiungono quelli relativi alle maglie dei club (di titolarità della Lega). In ogni caso, la co-gestione ha garantito entrate commerciali maggiori del passato e ci ha permesso di sviluppare nuove opportunità di valorizzazione dei diritti collettivi degli associati.
In questa analisi sintetica, è superfluo elencare i servizi che sono stati erogati a tantissimi associati. L’ufficio legale. La formazione. L’avviamento al lavoro. I sistemi di match analysis professionali. Le scuole calcio per ex-calciatori. Le iniziative a sostegno dei calciatori dilettanti e del calcio femminile. Il servizio pensionistico o per gli infortuni sul lavoro. Il ritiro per calciatori disoccupati. L’assistenza nelle pratiche per il ritiro del Fine Carriera …
Tutti servizi che il Consiglio Direttivo ha deciso di erogare coprendo integralmente le spese; rendendoli completamente gratuiti per gli associati.
AIC ONLUS, infine, rappresenta la ONLUS di tutti i calciatori. Opera a sostegno di calciatori in difficoltà e di progetti di charity proposti da associati. L’analisi proposta è palesemente errata, in quanto essa ha sempre investito quanto nella sua disponibilità, senza alcun disavanzo di gestione a livello complessivo.
Come sempre fatto in questi anni, garantiremo adeguata pubblicità ai bilanci in sede assembleare e resteremo disponibili a rispondere alle legittime richieste di tutti gli associati. Nelle prossime settimane procederemo all’approvazione dei progetti di bilancio 2019, da sottoporre poi all’Assemblea generale".
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