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Diego Armando Maradona: dallo splendore di un eroe alle tenebre di una morte sospetta

di Redazione Picenotime

giovedì 10 dicembre 2020

Il 25 novembre 2020 è una di quelle date simboliche che resteranno impresse per sempre non solo negli annali del Calcio Napoli ma anche nella mente di milioni di persone.

Un giorno che rimanderà ad uno dei momenti più tristi della storia del calcio e non solo: la morte di Diego Armando Maradona.

Questa notizia ha colpito tutti come un fulmine a ciel sereno, gettando in un inconsolabile sconforto soprattutto il popolo napoletano che da sempre, dalla prima volta che il Pibe de oro ha indossato la maglia azzurra, lo ha sempre considerato come un Dio terreno, come un idolo indiscusso e indiscutibile, come un eroe calcistico ma soprattutto un eroe sociale e popolare che è riuscito a restituire il rispetto che i napoletani meritavano e meritano e che da troppo tempo veniva calpestato.

L’amore che Napoli nutre, e oggi ancora di più, per Diego Armando Maradona è davvero sconfinato e infinito, al punto tale che i tifosi più accaniti hanno dedicato al loro santo terreno edicole di “preghiera” che si trovano in diversi punti della città, o addirittura c’è stato chi ha raccolto piccoli oggetti appartenuti a Maradona per esporli con grande orgoglio. In particolare, tra le cose più originali raccolte, c’è stato chi ha chiuso in una piccola teca il ciuffo riccioluto dei capelli di Maradona.

Un amore che Maradona si è guadagnato onestamente sul campo e fuori dal campo, regalando al Napoli coppe e scudetti ma anche facendo così tanta beneficenza a chi veramente ne aveva bisogno che è impensabile poterli elencare tutti.

Perchè Maradona prima di essere uno dei più forti calciatori al mondo era soprattutto un uomo d’onore e un uomo altruista. La sua bontà d’animo lo ha portato a fidarsi delle persone sbagliate, lasciandosi trascinare facilmente in un mondo buio fatto di droga e di persone che hanno cercato di distruggere l’immagine e l’uomo Maradona. Ma siamo umani, sbagliare è lecito. Ed è ancora più umano cercare di rimediare ai propri errori, ammetterli e riemergere dal fondo, per ritrovare la luce.

Oggi Diego Armando non c’è più. E’ morto solo tra persone che amavano più la sua eredità che la sua persona. Quello che sembrava essere una fatalità come un cuore che improvvisamente smette di battere, è diventato secondo le ultime indagini, un omicidio. Un mistero che sembra risolversi solo in un modo: Maradona è stata la vittima sacrificale di persone amiche e consigliere che hanno ben pensato di farlo smettere di vivere per appropriarsi di una fetta della vastissima eredità di Maradona.

Ma il mistero si infittisce ora dopo ora. Dalle ultime rivelazioni e i documenti spuntati fuori, anche la sua prima famiglia, la moglie Claudia e le due figlia Dalma e Giannina, sembrerebbero estromesse dal testamento e dall’eredità. E per non parlare di una carrellata di figli che sono improvvisamente sbucati, per rischiare il tutto per tutto e guadagnarsi un posto nell’eredità.

Una storia, quella del post mortem di Maradona, che lascia allibiti e sconvolti, tutti coloro che hanno davvero amato Maradona e che adesso devono assistere a una cannibalizzazione della sua memoria. Una storia oscura e maledetta che adombra il sole che Maradona ha portato nelle vite di chi lo ha conosciuto.