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Coronavirus: Regione Marche, dall'8 Giugno riprendono stage e formazione pratica

di Redazione Picenotime

venerdì 05 giugno 2020

Il presidente della Regione Luca Ceriscioli ha firmato oggi un decreto che, a partire da Lunedì 8 Giugno, consente ai soggetti pubblici e privati di riprendere in presenza gli stage presso attività economiche e produttive non sospese e le attività di formazione pratica da svolgere in laboratorio o altro ambiente, anche all’aperto, con l’utilizzo di macchinari, attrezzature o strumenti. La ripresa dell’attività in presenza è consentita a condizione che la stessa non sia realizzabile a distanza. Il decreto è rivolto sia alle imprese che praticano attività di formazione, sia alle agenzie formative e alle scuole e si riferisce specificatamente a: percorsi di istruzione e formazione professionale anche in modalità duale, finalizzati al conseguimento di qualifica e diploma professionale, sia presso le scuole della formazione professionale che presso gli Istituti Professionali Statali in regime di sussidiarietà; percorsi di formazione superiore nell’ambito del sistema educativo regionale (ITS, Ifts, ecc.); percorsi di formazione e attività di orientamento per gli inserimenti e il reinserimento lavorativo degli adulti; percorsi di educazione degli adulti e formazione permanente; percorsi di formazione regolamentata erogati nell’ambito del sistema educativo regionale; percorsi di formazione continua erogati nell’ambito del sistema educativo regionale; percorsi di formazione in materia di sicurezza e salute sul lavoro. La parte pratica prevista dal percorso formativo, se realizzata all’interno degli spazi a disposizione del soggetto formativo, deve essere svolta nel rispetto delle misure previste dalla legge per prevenire e ridurre il rischio di contagio. È consentito di svolgere, sempre in presenza, gli esami finali previsti dai percorsi formativi.

“Un ‘istant book’ per fotografare quello che di straordinario è accaduto e sta accadendo dentro gli ospedali e per lasciare una memoria di quanto accaduto”. Queste le parole sempre del presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli che, con l'assessore Loretta Bravi, ha partecipato questa mattina a Palazzo Raffaello in video conferenza, alla presentazione del libro "Covid19_Quei giorni, sotto il cielo di Urbino", un progetto nato nei giorni più drammatici della pandemia, da un’idea di Romina Pierantoni, consigliera di parità della provincia di Pesaro e Urbino con Tonino Mosconi fotografo professionista.

Subito – ha proseguito il presidente Ceriscioli – c’è stata la disponibilità del direttore di AV Fabrizio Magnoni  che ringrazio, per permettere l’accesso e mai avrei immaginato, che un mese dopo, il libro fosse già disponibile con immagini di grande impatto visivo. Attraverso le pagine si racconta una storia che sta arrivando oggi a compimento. Sono 5 i ricoverati al momento”. 

La fotografia – ha aggiunto l’assessore Bravi -  è quello strumento che permette di capire meglio quello che c’è dietro una storia. Sono immagini forti ma che non invadono la privacy e le famiglie stesse hanno concesso la possibilità di catturarle. Siamo abituati a vivere il dolore come cosa privata, ma in questo caso lo abbiamo condiviso e questo è importante. C’è un lavoro di squadra che forse non abbiamo valorizzato abbastanza e questo è un documento per non dimenticare”.

In un’epoca virtuale come quella che stiamo vivendo avere un documento cartaceo è sicuramente importante – ha sottolineato il direttore generale dell’Asur Nadia Storti – E’ un omaggio ai pazienti e agli operatori che hanno dato l’anima per curare queste persone. Gli eroi di oggi non vanno dimenticati, anche nel rispetto di chi non ce l'ha fatta”.

Toccante la testimonianza di chi, come il sindaco di Petriano Davide Fabbrizioli, tra i primi donatori della Regione Marche di plasma sperimentale iperimmune, ha vissuto da malato sulla propria pelle l’asfissia della malattia, la paura di non riabbracciare i propri cari, il dolore della lontananza.

Il presidente della Provincia di Pesaro e Urbino Giuseppe Paolini ha evidenziato “la tragica bellezza delle foto che mostrano lo spirito e la concretezza dei marchigiani”. A nome dell’amministrazione provinciale di Pesaro e Urbino, partner fondamentale nella realizzazione del libro, Paolini ha voluto dimostrare riconoscenza ai suoi “guerrieri” facendo dono di una copia del libro simbolicamente a tutti i sanitari dell’ospedale di Urbino impegnati nel periodo Covid.

Queste foto – ha aggiunto il sindaco di Urbino Maurizio Gambini - rappresentano appieno quello che è stato nel nostro territorio. Vanno ricordati soprattutto le persone che hanno combattuto in prima linea questa battaglia contro un nemico invisibile. Ringrazio il presidente Ceriscioli: un amministratore si misura anche sulla capacità di intuire quello che sta accadendo e che non tutti hanno. Le Marche con la loro intuizioni hanno permesso di contenere un’epidemia che poteva essere ancora più grande”.

La consigliera Romina Pierantoni ha concluso: “Abbiamo sentito esigenza di mettere una mano sulla spalla dei sanitari. Grazie alla lungimiranza e alla generosità del presidente Ceriscioli, nella massima emergenza le porte dell’ ospedale di Urbino, convertito in struttura Covid per supportare anche il continuo afflusso di pazienti positivi dagli ospedali ormai al collasso della costa marchigiana, sono state eccezionalmente aperte per documentare, riconoscere, ricordare. Grazie a Tonino poi, è uscito un capolavoro ricco di testimonianze dei pazienti degli operatori delle famiglie. Allo stesso tempo si è voluto mettere in primo piano come, nell’ emergenza, la parità sia emersa in tutta la sua positività facendo scomparire qualsiasi differenza ed evidenziando le risorse e i valori autentici degli esseri umani che vogliamo trasmettere ai nostri giovani. In una parola: l’etica”.

L'intenzione del fotografo Tonino Mosconi “è stata quella di vivere quel frangente a stretto contatto con il grande lavoro svolto dagli operatori sanitari e con la gente, vedere il cuore italiano pulsare e messo in campo senza riserve, riconoscere e documentare, attraverso un reportage fotografico, quel momento con i suoi protagonisti, con le emozioni, gli ambienti e il dolore originali”.

Da evidenziare come il libro sia stato ideato, realizzato e stampato in meno di due mesi a dimostrazione della grande professionalità ma anche del desiderio di condividerlo con tutti.

Il progetto si è poi sviluppato vivendo a stretto contatto con medici, infermieri e pazienti, raccontando, oltre che documentando fotograficamente, momenti di vita nell’ospedale, raccogliendo testimonianze, pensieri, emozioni delle operatrici e operatori sanitari che hanno vissuto quei giorni lavorando ventiquattro ore su ventiquattro.

Il reportage si è ampliato coinvolgendo anche i sanitari del distretto territoriale con le visite a domicilio a pazienti positivi, e Urbino, la città stessa deserta, vuota, ma comunque viva nel respiro delle case nei giorni del lockdown.

Ne è nato un libro che racconta quei giorni in un territorio, in una provincia, in una città e soprattutto in un ospedale che ha saputo affrontare la situazione di emergenza con grande coraggio e determinazione. Un tributo al lavoro straordinario di donne e uomini medici, infermieri e di tutti gli operatori del distretto sanitario di Urbino, come simbolo di tutti coloro che hanno combattuto in prima linea questa battaglia per la vita, sotto i cieli di tutto il mondo.

Un libro unico dunque, di un tempo unico. Una testimonianza di come le pari opportunità siano possibili e utili da vivere e mettere in pratica.  Un documento di grande valore storico, informativo e soprattutto emozionale in un volume di grande formato con immagini in bianco e nero e parole, pensieri, riflessioni dei protagonisti di quei giorni; medici, infermieri, politici, pazienti uniti e coesi sotto l’unico intento di salvare vite umane.

Un invito anche alla prevenzione: la copertina del libro è infatti protetta da un film antibatterico certificato. Una innovazione in questo settore.



Luca Ceriscioli

Luca Ceriscioli

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