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Covid, Istituto Superiore Sanità: “Rt in diminuzione ma terapie intensive ancora sopra soglia critica”

di Redazione Picenotime

venerdì 23 aprile 2021

“L’indice di trasmissibilità Rt calcolato sui casi sintomatici è pari a 0,81 (range 0,77-0,89), in diminuzione rispetto alla settimana precedente (quando era a 0,85, ndr) e sotto l’uno anche nel limite superiore”. È quanto emerge dalla bozza dell’ultimo monitoraggio dell’Istituto Superiore di Sanità e del Ministero della Salute sull’andamento dell’epidemia da Covid-19 relativo al periodo compreso tra il 12 e il 18 Aprile. 

Quattro Regioni hanno un Rt puntuale maggiore di uno. Tra queste, due Regioni (Basilicata e Sicilia) hanno una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo 2. Rimane alto il numero di Regioni/PPAA che hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva e/o aree mediche sopra la soglia critica (12 Regioni/PPAA vs 14 della settimana precedente). Il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale è sopra la soglia critica (35%), anche se il numero di persone ricoverate in terapia intensiva è in diminuzione da 3.526 (13/04/2021) a 3.151 (20/04/2021) - si legge ancora nel report -. Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale è sotto la soglia critica (36%) per la prima volta dopo varie settimane- prosegue il report- Il numero di persone ricoverate in queste aree passa da 26.952 (13/04/2021) a 23.255 (20/04/2021). Questa settimana si osserva ancora una lievissima diminuzione della incidenza settimanale (157,4 per 100.000 abitanti (12/04/2021-18/04/2021) vs 160,5 per 100.000 abitanti (05/04/2021-11/04/2021)), dati flusso Iss). Complessivamente, l’incidenza resta elevata e ancora ben lontana da livelli (50 per 100.000) che permetterebbero il completo ripristino sull’intero territorio nazionale dell’identificazione dei casi e tracciamento dei loro contatti. Si osserva un lieve miglioramento generale del rischio, con due Regioni (Calabria e Sardegna) che hanno un livello di rischio alto secondo il DM del 30 Aprile 2020. Quattordici Regioni/PPAA hanno una classificazione di rischio moderato (di cui due ad alta probabilità di progressione a rischio alto nelle prossime settimane) e cinque Regioni che hanno una classificazione di rischio basso. Quattro Regioni (vs cinque la settimana precedente) hanno un Rt puntuale maggiore di uno. Tra queste, due Regioni (Basilicata e Sicilia) hanno una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo 2. Le altre Regioni/PPAA hanno una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo uno. Si osserva una ulteriore diminuzione nel numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (29.892 vs 32.921 la settimana precedente). La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è in aumento (37,9% vs 37,0% la scorsa settimana). Anche in lieve aumento il numero di casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (38,4% vs 38,1%). Infine, il 23,7% è stato diagnosticato attraverso attività di screening. Per i tempi che intercorrono tra l’esposizione al patogeno e lo sviluppo di sintomi e tra questi e la diagnosi e successiva notifica, verosimilmente molti dei casi notificati in questa settimana hanno contratto l’infezione nella terza decade di marzo”.

Sono 16.829.814 le dosi di vaccino contro il Covid-19 finora somministrate in Italia, l'84,7% del totale di quelle consegnate, pari a 19.880.040: nel dettaglio 13.422.240 Pfizer/BioNTech, 1.727.200 Moderna, 4.550.800 Vaxzevria (AstraZeneca) e 179.800 Janssen (J&J). Le somministrazioni hanno riguardato 9.710.686 donne e 7.119.128 uomini. Le persone che hanno ricevuto entrambe le dosi sono 4.963.281. 

"L'epidemia sta decrescendo in molte regioni, tranne che in alcune. L'incidenza calcolata a ieri sera è pari a 159 contro 182 della scorsa settimana, mentre quella calcolata su domenica scorsa vede una decrescita da 157 a 160. Quindi comunque è sopra i 50 casi per 100mila abitanti - ha dichiarato il presidente dell'Istituto Superiore di Sanità Silvio Brusaferro nella consueta conferenza stampa settimanale sull’analisi dei dati del Monitoraggio Regionale Covid-19 della Cabina di Regia -. Il quadro rimane impegnativo perché l'incidenza rimane elevata e le terapie intensive sono ancora in sovraccarico. I ricoveri in area medica stanno decrescendo dove l'occupazione è del 36%, sotto la soglia critica del 40%. Anche i ricoveri in terapia intensiva decrescono, anche se sono ancora in sovraccarico. Quasi l'80% degli over-80 è stato vaccinato e il 50% ha avuto due dosi, e sono in crescita le vaccinazioni tra le altre fasce tra 70-79 anni e 60-69 anni. Fondamentale la cautela e la gradualità nella gestione dell'epidemia, il nostro obiettivo è fare in modo che la trasmissibilità venga contenuta sotto 1, e siamo in una fase di lenta decrescita in tutti i settori dell'epidemia. Certamente questo tesoretto va gestito, quindi dobbiamo avere grande attenzione. Green pass? Non chiamiamolo green pass ma green certificate, perché è un certificato, non un passaporto. E non è una patente di liberi tutti, è la certificazione di una condizione di ridotto rischio di trasmissione. Questo è l'elemento importante. Essendo uno strumento nuovo, che mette insieme diverse componenti, è chiaro che è dinamico, anche alla luce delle conoscenze scientifiche che evolvono. E' uno strumento prezioso, che aiuta anche a standardizzare comportamenti all'interno dell'Unione Europea, ma potrà essere arricchito, modificato ed integrato". 

"I dati confermano che abbiamo un miglioramento della situazione epidemiologica e una tendenza alla diminuzione sia dell'incidenza, anche se è ancora molto elevata, e una tendenza alla diminuzione dell'Rt. C'è ancora una congestione delle terapie intensive perché i casi si sono accumulati nelle scorse settimane e quindi ciò comporta conseguenze a mezzo termine. Bisogna responsabilizzare le persone e le riaperture non vanno viste come un liberi tutti. C'è una accelerazione della campagna vaccinale e siamo arrivati a superare la soglia delle 350mila somministrazioni al giorno, e questo è un dato positivo - ha aggiunto in conferenza stampa Giovanni Rezza, direttore generale della Prevenzione del Ministero della Salute -. Ora bisogna fare di più e in ciò ci aiuterà nei prossimi due mesi le consegne di diversi milioni di dosi di vaccini. Si tratta di 4 vaccini di due tipologie di piattaforme diverse, a vettori virali e a mRna. Aspettiamo intanto anche i dati del trial di fase 3, che arriverà a Maggio, del nuovo vaccino a mRna, il CureVax, speriamo che i dati siano confortanti". 




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