Ascoli Piceno, per le aziende del territorio arriva il buono patente autotrasporto. Galanti: ''Misura poco utile''
di Redazione Picenotime
mercoledì 01 febbraio 2023
La carenza di autisti nel territorio piceno così come in tutto il mondo del trasporto nazionale desta forti preoccupazioni. Un report mostra che la carenza di autisti di camion, autobus e pullman in Europa sta andando fuori controllo, alimentato dall'aumento della domanda di trasporto e dall'invecchiamento della popolazione di autisti. Non ci sono segni di ricambio generazionale. Da Roma arriva il buono patente autotrasporto.
''A nostro avviso è una misura poco utile - commenta Roberto Galanti, segretario generale Pmia Autotrasporto e coordinatore nazionale Unilavoro e Prima Tras -. Con la comunicazione del Mit, risalente al 27 gennaio scorso, sono stati comunicati i tempi di apertura della piattaforma inerente le richieste del contributo economico per il conseguimento delle abilitazioni per la conduzione dei mezzi industriali e degli autobus. Pertanto, fino al 31 dicembre 2026, sono a disposizione 25,3 milioni di euro, da suddividere per un massimo di 2.500 europer ciascuna istanza, a tutti coloro che intenderanno acquisire le abilitazioni citate''.
La piattaforma, che conterrà i moduli nonché i chiarimenti sotto forma di domanda e risposta necessari alla compilazione delle richieste, ivi compresi i tempi, le procedure, i rischi di annullamento della domanda e le differenze da pagare da parte dell’utente saranno resi noti collegandosi all’indirizzo https://patentiautotrasporto.mit.gov.it/bonuspatente/.
''Si tratta di un tipo di intervento per quanto riguarda il trasporto delle merci - prosegue -, basato soltanto sul contributo economico, che rappresenta quanto di più pericoloso si possa fare in una materia così articolata e complessa qual è appunto quella della carenza e della professionalità dei conducenti. In effetti i contributi economici in questo caso sopperiscono, o quasi, all’incapacità di articolare una risposta normativa e funzionale per esempio in grado di modificare le procedure per l’acquisizione della Cqc (certificato di qualificazione del conducente), anche in ragione dell’utilizzabilità del decreto flussi o nelle relazioni extracomunitarie, di introdurre nuovi asset per un addestramento serio e garantito e di intervenire sul fenomeno con competenze ed uffici dedicati. In sostanza lo Stato preferisce, almeno allo stato attuale, sborsare soldi a fondo perduto, anziché studiare, approfondire, verificare e articolare adeguate proposte. Riteniamo che il solo contributo, se non accompagnato da un periodo di affiancamento di almeno sei mesi sui mezzi pesanti, non risolve nel modo più assoluto il problema della carenza di autisti''.
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