Chiuso appello Savona-Teramo, Tornatore: “Testimoni di parte”
di Redazione Picenotime
venerdì 28 agosto 2015
Ultima giornata all'NH Vittorio Veneto Hotel di Roma dedicata al processo di secondo grado sul caso Savona-Teramo. Dopo il lungo dibattimento di ieri che ha visto prima protagonisti i legali dell'Ascoli Picchio, del Gubbio e del Forlì, poi il procuratore aggiunto Gioacchino Tornatore ed infine tutti gli avvocati difensori dei soggetti indagati e dei club coinvolti nell'inchiesta, è la volta del tanto atteso intervento del pool legale del Teramo e di Luciano Campitelli. Davanti alla Corte Federale d'Appello, per il club biancorosso, ci sono Eduardo Chiacchio e Michele Cozzone ed i professori di diritto Vincenzo Cerulli Irelli e Giovanni Di Giandomenico. Davanti all'NH Vittorio Veneto Hotel non ci sono tifosi biancorossi, dopo che ieri circa 100 persone giunte dalla città abruzzese hanno seguito da fuori l'intero dibattimento. Le sentenze di secondo grado, sia sul caso Catania che su Savona-Teramo e sull'altro filone Dirty Soccer, sono attese entro il weekend, quindi o nella giornata di domani oppure al massimo nella mattinata di Domenica 30 Agosto.
Sono in sei i componenti della Corte Federale d'Appello che dovranno emettere le sentenze di secondo grado: il presidente Gerardo Mastrandrea ed i membri Carlo Porceddu, Italo Pappa, Maurizio Greco, Mario Sferrazza e Piero Sandulli. Non è presente in aula Mattia Grassani, la delegazione ascolana è composta dai legali Fabrizio Duca (protagonista ieri di un intervento dettagliato e puntuale), Federico Menichini, Maria Cristina Celani e dal dg Gianni Lovato.
Poco dopo le ore 9:30 riparte il dibattimento con l'arringa del legale Chiappero del Savona Calcio, club punito in primo grado con la retrocessione in Serie D più 30mila euro di ammenda. La difesa della squadra biancoblu fa leva sulla cattiva interpretazione delle intercettazioni, una tesi ribadita e sostenuta da molti altri difensori anche nell'udienza di ieri. Come fatto ieri dai legali di Dellepiane, Barghigiani e Ceniccola, torna nel mirino mister Corda, che secondo Chiappero avrebbe rilasciato determinate dichiarazioni solo perchè aveva litigato con il presidente del Savona e per mero tornaconto personale. Il legale del Savona chiede il proscioglimento della squadra ligure per responsabilità diretta: "E' una sentenza che grida vendetta". Prende la parola anche il presidente Aldo Dellepiane, che in maniera accorata esterna la propria totale estraneità ai fatti.
Interviene il primo legale del Teramo Calcio e del presidente Luciano Campitelli, Michele Cozzone, che subito in maniera dura sottolinea la non serietà dell'accusa: "E' una condanna di primo grado che mai sarebbe dovuta essere pronunciata". Cozzone sottolinea come la sentenza di primo grado abbia distrutto moralmente Campitelli e con lui l'intera città di Teramo ed inizia a contestare punto su punto le tesi della Procura Federale, accolte quasi in toto dal Tribunale Federale Nazionale nel processo di primo grado, con il Teramo condannato alla retrocessione in Serie D più 30mila di ammenda. Cozzone evidenzia con forza la non veridicità delle dichiarazioni rilasciate da Barghigiani alla Procura di Catanzaro lo scorso 17 Giugno sul fatto di aver visto Campitelli prima e dopo il match del 2 Maggio. Secondo Cozzone sarebbe Ceniccola, consulente di mercato del Savona al pari di Barghigiani all'epoca dei fatti, a sostenere di non aver visto Campitelli quel giorno. La difesa del Teramo si dice convinto di aver prodotto tanti atti che testimoniamo la non presenza di Campitelli nei fatidici incontri prima e dopo la partita giocata allo stadio "Bacigalupo" lo scorso 2 Maggio. Cozzone si dice convinto che dalle ore 12 alle ore 13 del 2 Maggio non si è recato all'incontro con i dirigenti del Savona perchè era a riposare in camera, al contrario di quello che sostiene le accuse. Alle ore 13 sarebbe poi salito in auto con il vice presidente biancorosso Cimini per recarsi allo stadio, nel corso della mattinata invece ha effettuato una passeggiata ad Arenzano con alcuni dirigenti che hanno già testimoniato in tal senso. Al Bar Ambra di Albisola, secondo Cozzone, si sarebbe recato solamente il ds Di Giuseppe e non il presidente del Teramo. Nell'arringa di Cozzone emergono nuovi elementi: alle ore 12:20 del 2 Maggio il dirigente Scacchioli va in camera di Campitelli per farsi dare la carta di credito per pagare il conto dell'albergo. Poco dopo il presidente del Teramo, a causa dell'ansia, si sente poco bene e necessita dell'intervento del dottor Carlo D'Ugo che gli somministra otto gocce di calmante, come risulta dalla testimonianza dello stesso medico. Di conseguenza, ribadisce ancora Cozzone, quando alle ore 13:24 Barghigiani parla al telefono con Di Nicola dell'avvenuto incontro, Campitelli non poteva esserci ed a quell'ora era già in auto con il vice presidente del Teramo Cimini per dirigersi allo stadio "Bacigalupo". Cozzone sottolinea inoltre come Campitelli non avrebbe potuto partecipare anche al secondo incontro post gara evidenziato dall'accusa, non ci sarebbero prove in tal senso: "Era a fare le interviste ed a festeggiare con i tifosi mentre l'accusa colloca Di Giuseppe ad Albisola". La difesa ribadisce con fermezza la non partecipazione di Campitelli agli incontri incriminati. Cozzone, come fece Chiacchio nel processo di prmo grado, sottolinea la poca rilevanza dell'intercettazione telefonica con Di Nicola, unica volta che la sua voce appare nelle tante intercettazioni dall'utenza dell'ex ds de L'Aquila: "Gli ha detto quattro volte grazie in maniera gentile, se glielo avesse detto la quinta volta lo avrebbero arrestato...?". Cozzone tenta di smontare anche la tesi dell'accusa sull'incontro dell'11 Maggio con Di Nicola a Teramo, sostenendo che quel giorno il presidente del Teramo era impegnato in un consiglio d'amministrazione della sua azienda (come testimoniato da tutti i partecipanti al Cda) e quindi che il suddetto incontro con l'allora ds de L'Aquila (che ne parlava al telefono con Barghigiani) non è mai avvenuto. Cozzone chiude il suo appassionato intervento dichiarando che ogni indizio a carico di Campitelli è distrutto dalla realtà dei fatti e che la sentenza di primo grado va cancellata. Prende la parola anche il volto nuovo della difesa del Teramo, il professor Cerulli Irelli, che sottolinea immediatamente come la vittoria del campionato del Teramo sia stata limpida, così come è stata pulita la decisiva gara di Savona: "Tutto questo processo riguarda un tentativo di combine, ma agli atti ci sono solamente giocatori che si sono rifiutati. La Corte saprà sicuramente cogliere i tanti elementi che scagionano il presidente Campitelli". Il secondo difensore di Campitelli evidenzia anche come la Procura ieri abbia mostrato un documento con degli omissis in relazione ad altri giocatori coinvolti nella combine, ma all'atto pratico risultano solamente i due calciatori (nrd Cabeccia e Marchetti) che si sono rifiutati. Anche Cerulli Irelli sostiene il "sacrosanto diritto" di di Campitelli di riposare nella camera d'albergo prima del match, confermando quanto detto poco prima dal collega Cozzone, in contrapposizione a quanto dichiarato da Barghigiani alla Procura di Catanzaro. Cerulli Irelli conclude il suo atteso intervento ribadendo come non ci siano prove che Campitelli abbia partecipato all'incontro con i dirigenti del Savona, chiedendo di conseguenza (con un riferimento al caso Grosseto) il proscioglimento del suo assistito poichè, al pari del presidente del Savona Dellepiane, estraneo al vero motivo che avrebbe potuto mettere in essere la presunta combine, ovvero il calcioscommesse.
Nella prima pausa dei lavori parla il dg bianconero Gianni Lovato al microfono de 'Il Centro': "L'unico fatto nuovo oggi è che come un fungo, dalla sera alla mattina, è spuntato un testimone che copre quel lasso di tempo che non sanno come spiegare. Secondo me non è credibile. E' un testimone interno alla Società come quelli che dicono che prima Campitelli si è fatto una passeggiata di due ore...".
Il processo d'appello riprende dopo la pausa con l'intervento di Eduardo Chiacchio, legale sia del Teramo che del presidente Campitelli. Si parte dal ricordare come la gara di Savona sia stata molto combattuta e vinta dal Teramo anche con un po' di fortuna per poi passare, come fatto in primo grado, al fatto che non ci siano prove su chi abbia dato i soldi a chi e per quale motivo. Sempre molto appassionato ed originale il legale del club biancorosso, che afferma sicuro: "Non retrocede una società per responsabilità oggettiva da oltre 30 anni, da quando io giocavo pallone... Dal 2012 tutti a dire che la responsabilità oggettiva è una vergogna da togliere". Chiacchio ricorda come in passato sia Modena che Ascoli, per responsabilità oggettiva, siano stati punite rispettivamente con due punti in due gare ed un punto in due gare, con il Grosseto arrivato fino ad otto punti per il coinvolgimento del direttore sportivo. Chiara la strategia difensiva del Diavolo, oramai Di Giuseppe è stato scaricato e si punta esclusivamente a salvaguardare la posizione del presidente Campitelli, che tutti i legali che hanno parlato finora hanno definito "completamente estraneo ai fatti contestati". Chiacchio lavora molto sulla responsabilità oggettiva, ricordando il caso del match Albinoleffe-Siena punito con un solo punto di penalizzazione e sostenendo che va depotenziata e riportata ai giusti valori. Per la cronaca ricordiamo che nel diritto la responsabilità oggettiva "configura una situazione in cui il soggetto può essere responsabile di un illecito, anche se questo non deriva direttamente da un suo comportamento e non è riconducibile a dolo o colpa del soggetto stesso". Chiacchio chiude il suo intervento, praticamente tutto basato sul concetto di responsabilità oggettiva con tante citazioni di episodi simili avvenuti negli anni scorsi nel mondo del calcio, chiedendo al massimo due punti di penalizzazione per il Teramo. L'ultimo dei legali del Teramo e di Campitelli è una new entry, il professor Di Giandomenico, che dopo aver ricordato ironicamente la battuta di Renzi sul Teramo in D, sottolinea come tutta la vicenda sia basata non su un illecito sportivo bensì sul calcioscommesse. Il legale sottolinea come ci sia la certezza che la partita non sia stata alterata e che la vittoria del Teramo per 2-0 sia stata chiara e limpida. E' lampante la strategia difensiva del pool biancorosso: se combine c'è stata, è stata fatta dai soggetti coinvolti nelle intercettazioni solo a fini di calcioscommesse, e comunque il presidente Campitelli non era a conoscenza di nulla e non ha partecipato a nessun incontro. Deciso Di Giandomenico, sulla scia di quanto dichiarato in aula dai suoi colleghi Cozzone, Cerulli Irelli e Chiacchio: "Il semplice sospetto non può condannare, non c'è nulla contro Campitelli, non ci sono indizi precisi e gravi. Va cancellata anche la responsabilità presunta, nessun vantaggio reale per il Teramo". Di Giandomenico chiude il suo intervento chiedendo quindi l'assoluzione completa per il Teramo sulla responsabilità diretta e sulle responsabilità presunte ed appellandosi al giudizio della corte sulla responsabilità oggettiva.
Terminati gli interventi difensivi del Teramo, torna a parlare il procuratore aggiunto Gioacchino Tornatore, che ha diritto di replica. Subito determinato e lucido l'esponente di punta della Procura Federale: "Nessuna argomentazione difensiva ha intaccato l'assunto dell'accusa ormai divenuto motivazione del tribunale di primo grado. Non c'è una valida ricostruzione alternativa, l'obiettivo di tutti i soggetti coinvolti era realizzare una combine per quella partita". Ribadito ancora una volta dalla Procura come i dirigenti delle squadre coinvolte, Savona e Teramo, condannate alla retrocessione in Serie D in primo grado, non avessero potuto agire per proprio conto, ma sempre in relazione ed a stretto contatto con i propri presidenti. Tornatore torna a sottolineare la validità delle dichiarazioni rilasciate da Corda, che ha fatto i nomi di giocatori potenzialmente coinvolti nella combine sui quali sono ancora in corso le indagini. Confermata ancora una volta la validità e la veridicità delle dichiarazioni rilasciate da Barghigiani alla Procura di Catanzaro lo scorso 17 Giugno. Ritmica e puntuale la ricostruzione di Tornatore, che sottolinea nuovamente la partecipazione di Campitelli agli incontri con i dirigenti del Savona prima e dopo la partita del 2 Maggio ed evidenzia come il pool difensivo del presidente biancorosso non offra valide alternative a tale tesi ma solamente contestazioni e argomentazioni contraddittorie. Categorico il procuratore aggiunto: "Gli elementi a carico del Teramo e del suo presidente hanno una valenza probatoria insuperabile". Tornatore affonda il colpo: "I testimoni del Teramo sono chiaramente di parte e nonostante tutti gli sforzi a restringere l'orario di azione tra le 12 e le 13:15, c'è stato tutto il tempo per il presidente Campitelli per partecipare all'incontro con i dirigenti del Savona. La testimonianza del dottor D'Ugo emerge solo in secondo grado, ne prendiamo atto... L'ipotesi dell'accusa si basa su risultanze evidenti". Il procuratore aggiunto chiude la sua puntuale arringa con una frase emblematica: "Anche oltre ogni ragionevole dubbio, è stato raggiunto un grado di assoluta certezza sulla vicenda".
Il presidente della Corte Federale d'Appello Gerardo Mastrandea dichiara in aula di aver raccolto elementi a sufficienza per esprimere un giudizio, non prima di un breve intervento di Cerulli Irelli che ribadisce in extremis come quel 2 Maggio Di Giuseppe fosse all'incontro ad Albisola prima delle ore 12 mentre Campitelli, in quel lasso di tempo, si trovava in maniera certificata ad Arenzano. Qualche momento di tensione verbale in aula tra le difese di Ascoli e Teramo, con il presidente della corte che non vorrebbe far intervenire più nessuno ma non ci riesce. Riprendono la parola prima l'avvocato Gallinelli, difensore di Barghigiani, e poi il legale del Savona Calcio Chiappero. Il presidente Mastrandrea, quasi stizzito, ribadisce ancora una volta che ci sono tutti gli elementi per decidere e che non c'è bisogno di ulteriori interventi in aula delle parti in causa. Alle ore 13, finalmente, Gerardo Mastrandea dichiara ufficialmente chiuso il processo d'appello sul caso Savona-Teramo. Sentenze attese per la giornata di domani o al massimo nella mattinata di Domenica 30 Agosto.
Savona-Teramo, legali Ascoli: “Nessuna novità rilevante in appello”
Clicca qui per resoconto prima parte processo d'appello con interventi legali Ascoli Picchio e procuratore aggiunto Tornatore
Clicca qui per resoconto seconda parte processo d'appello con gli interventi dei legali difensori
© riproduzione riservata

Grottammare: FIAB, tre ''bike smile'' alla mobilità sostenibile
lun 21 luglio • Comunicati Stampa

Castorano, appuntamento con ''Storie a passo lento nel cuore della natura''
lun 21 luglio • Salute

Regionali Marche, si vota a fine Settembre. Il presidente Acquaroli firma il decreto: ecco le date ufficiali
lun 21 luglio • News

Atletico Ascoli, ufficializzato il programma di quattro allenamenti congiunti precampionato
lun 21 luglio • Atletico Ascoli

Ascoli Calcio, niente allenamento congiunto con la Salernitana a Cascia. Cambia l'avversario per il test domenicale
lun 21 luglio • Ascoli Time

Arquata del Tronto, fondi per i cimiteri delle frazioni di Spelonga e Colle
lun 21 luglio • News

San Benedetto del Tronto: le info su scuolabus, mensa scolastica e selezione rilevatori censimento
lun 21 luglio • Comunicati Stampa

Monteprandone, grande successo per il primo Torneo 'Claudio Gasparretti' organizzato dall’ASD Centobuchi Bridge
lun 21 luglio • Comunicati Stampa

Ast Ascoli: donazione del robot Mako per la chirurgia ortopedica dalla Fondazione Cassa di Risparmio
lun 21 luglio • News
