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Ascoli Piceno, il momento drammatico dell'autotrasporto continua. Galanti: ''Sul camion sventola bandiera bianca''

di Massimiliano Mariotti

sabato 12 febbraio 2022

Prosegue il momento estremamente delicato del mondo degli autostrasporti. Carenza di autisti, aumento del carburante e chi ha scelto di sostituire i vecchi mezzi con quelli meno inquinanti ancora una volta è costretto a sobbarcarsi enormi sacrifici accollandosi costi esorbitanti. ''Si tratta di una punizione che la categoria non merita di pagare – ha commentato Roberto Galanti, segretario nazionale di PMIA (Piccole Medie Imprese Autotrasporti) -. Faccio un esempio parlando del prezzo del metano che è arrivato a più del doppio, senza procedere ad un adeguamento dei prezzi del servizio. Questo certamente rimane difficile da digerire e gestire. Parlare degli aumenti inconcepibili anche del gasolio è cosa altrettanto non accettabile, ma quasi scontata. Oggi, considerando solo gli aumenti del carburante per autotrazione (tralascio solo temporaneamente il problema AdBlue che si ha difficoltà a reperirlo e quello che si trova costa tre/quattro volte di più), un camion a gasolio subisce un aumento di costi annui di circa 20.000 euro rispetto ai precedenti. Mentre per quanto riguarda i camion alimentati a metano, il cui costo di acquisto del mezzo è già maggiore di oltre il 20%, si arriva a molto di più solo per farli camminare su strada''.

Un problema che dovrebbe far riflettere e andrebbe affrontato per evitare di andare incontri ad ulteriori disagi legati all'approvvigionamento dei viveri di prima necessità. ''A causa dei rincari tre o quattro mezzi su dieci sono fermi sui piazzali anche per la carenza di autisti – ha proseguito -. Tutti abbiamo sentito parlare delle proteste degli autotrasportatori in Canada. Nei loro confronti si è vietato di dar da mangiare a chi sta manifestando, ma se costoro solo per l’abolizione del green pass e delle restrizioni, sono fermi da quasi due settimane, non voglio neppure immaginare su problematiche di casa nostra ben più gravi cosa potrebbe accadere se il settore si vedrà costretto ad un 'fermo tecnico' per manifesta impossibilità nel sostenere i costi attuali e cercare di andare avanti comunque. Tale silenzio assordante da parte di chi dovrebbe prospettare delle soluzioni, non fa altro che alimentare proteste e manifestazioni 'fai da te'. Girano sui social in questi giorni autoconvocazioni su tutto il territorio di aggregazioni di autotrasportatori senza autori identificabili. Ebbene condivido le motivazioni perché oggettive, ma non le forme. L’autotrasporto in Italia soffre da decenni di promesse mai concretizzate e quello che inquieta di più è che di tanto in tanto qualcuno, forse, minaccia proteste. Non intendiamo far salire sul carro delle proteste coloro che, a prescindere dalle sporadiche apparizioni, cercano probabilmente solo visibilità. La soluzione? Quando una persona sta male, va dal medico e solo lui può prescrivere cure e visite specialistiche. Noi possiamo solo evidenziare i problemi, le preoccupazioni e le difficoltà, ma spetta ad altri prescrivere terapie. Ed oggi, stante la situazione, servono cure specialistiche non antidolorifici. Vorremmo soltanto evitare di andare in rianimazione, e nello stesso tempo siamo coscienti che da qui a breve ne saremo costretti''.


Roberto Galanti

Roberto Galanti

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