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Acquasanta Terme: convegno di Soroptmist, ricostruzione post sisma e rigenerazione del tessuto sociale

di Davide Ciampini

sabato 19 ottobre 2024

Presso il centro "San Luigi Orione" di Acquasanta Terme, si è svolto il convegno "Ricostruzione post sisma e rigenerazione sociale". Organizzato da Soroptimist Ascoli Piceno, ha ottenuto una discreta risposta da parte della cittadinanza. Relatori dell'evento Guido Castelli (Commissario alla ricostruzione post sisma 2016) Marco Fioravanti (Sindaco di Ascoli Piceno),  Sante Stangoni (Sindaco Acquasanta Terme), Andrea Antonini (Assessore regionale alle attività produttive) e Romina Pica (Presidente Soroptimist Club Ascoli Piceno).

"L'incontro di oggi - ha esordito la Presidente Romina Pica - è denso di contenuti e pregno di significati. Ringrazio le autorità accorse oggi, le quali hanno dato una mano alle comunità del cratere. Comunità che, ancora oggi, sono segnate dagli effetti del sisma. Il convegno di stamane riguarda la ricostruzione e la rigenerazione sociale; non parliamo dunque di ricostruzione fisica, ma di riparazione della comunità. Un rapporto ormai sgualcito, segnato dal trauma del terremoto. Già dal 2017 il Soroptimist si è mosso per la comunità di Acquasanta Terme: aiutando le famiglie e le imprese".

"Il mio mandato di sindaco - ha proseguito il primo cittadino di Acquasanta Terme Sante Stangoni - è iniziato proprio nel 2016. Oggi, con il commissario Castelli, stiamo facendo molti interventi di ricostruzione. Una ricostruzione prettamente muraria, beninteso. Cercheremo invece di ridare linfa all'economia, affinché le persone tornino in questi territori".

A fare le veci del presidente regionale Acquaroli è stato l'assessore Andrea Antonini, che ha dichiarato: "Si rende necessario un intervento volto alla ricostruzione del tessuto sociale. Una ricostruzione che si basi su tre pilastri: comunità, socialità ed economia. Tutto ciò non può prescindere dall'aiuto delle parti in causa. Il commissario, così come il governo centrale, stanno facendo molto in tal senso. Se non ripartiamo dal patrimonio umano - ha proseguito l'assessore regionale alle attività - rischiamo di creare delle 'cattedrali nel deserto'. Bene dunque il coinvolgimento di privati e di associazioni locali".

"Negli anni, Soroptimist è stata determinante, specialmente in questo territorio. La rinascita della comunità è possibile, ma ad una condizione - ha sottolineato il sindaco di Ascoli Piceno Marco Fioravanti -. Dobbiamo infatti ripartire, in ossequio con quanto asserito dai relatori, dalle relazioni umane. Ringrazio pertanto il sindaco Sante Stangoni per il lavoro profuso; un lavoro teso a fare restare quante più persone nel territorio. Dobbiamo creare un nuovo modello di sviluppo, al cui centro vi sia l'individuo".

Di particolare valore il contributo di Guido Castelli. Il commissario alla ricostruzione ha infatti sostanziato i principali dati afferenti gli interventi di ricostruzione post sisma.  "Cercherò di essere sintetico nel mio intervento. Due sono gli obiettivi fondamentali della ricostruzione: ricostruire meglio di prima e rigenerare le comunità lì esistenti. Nel 2016 vi furono 54 scosse, per un cratere di 8mila chilometri. Una superficie enorme, più grande dell'Islanda. Quando capitano cose di questo genere - ha detto - si va incontro a momenti di rottura delle comunità. Per quanto concernono i numeri, abbiamo ricevuto circa 32mila progetti di ricostruzione, a fronte dei 50mila attesi. Vogliamo pertanto far sì che le case siano più solide. Il che vuole dire, al netto di ogni scaramanzia, che alla prossima scossa avremo meno vittime e danni. Stiamo parlando di un territorio meraviglioso ma, ahinoi, sismico. Vi saranno inoltre progetti avveniristici: su tutti quello di Arquata - uno dei paesi più colpiti -. Creeremo in loco una fondazione di tiranti da 120 metri. Ogni ricostruzione - ha chiosato - è un'occasione per aguzzare l'ingegno. Ed è proprio a tal proposito che il governo centrale, così come quello locale, dovrà intervenire su un tema. Mi riferisco a quello della natalità. Se non ci sarà un inversione di tendenza, nel giro di 50 anni avremo 12 milioni di italiani in meno - cosa che tutti auspichiamo non avvenga".


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