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Fondazione 'Aristide Merloni': presentata ad Ascoli la classifica delle migliori imprese marchigiane 2023-2024

di Davide Ciampini

martedì 05 novembre 2024

Riflessioni, analisi, visione del futuro. Sono questi i principali temi trattati presso Confindustria di Ascoli Piceno. Nella suggestiva Sala degli Specchi, si è svolta la presentazione della classifica delle migliori aziende marchigiane 2023-2024. Aziende il cui apporto è stato determinante, specialmente per gli scenari che si sono avvicendati negli ultimi anni. Tra pandemia, guerra e inflazioni, gli imprenditori locali hanno dovuto infatti far fronte a sfide mai viste prima. 

"Ringrazio la fondazione Merloni per aver scelto la nostra sede come luogo per questo importante appuntamento - ha esordito la vicepresidente di Confindustria Roberta Faraotti -. È la prima edizione senza il presidente, a cui dedicherei un applauso. Colgo pertanto l'occasione per fare i migliori auguri al suo successore Paolo Merloni. L'incontro di oggi rappresenta un momento di riflessione e analisi per noi imprenditori. E' doverso ribadire che un successo economico non è nulla se non accompagnato da un progresso sociale".

"Credo sia doveroso - ha proseguito il vicepresidente di fondazione Merloni Gianmario Spacca - iniziare questa riflessione in onore del compianto presidente. Si tratta infatti della prima cerimonia senza la sua presenza. Il 1971 - dicevo - è l'anno cruciale per la nostra storia. L'Italia non è più terra di emigrazione bensì di immigrazione; non bastano gli immigrati di ritorno, ma necessita persino di altri operai da tutte le parti del paese. È il periodo in cui tutte le università del mondo, specie quelle americane, arrivano nel bel paese per studiare il nostro sistema. Questo periodo culmina nel 2014 con la crisi di Banca Marche - anno in cui inizia 'l'età del 'malessere' -. La nostra regione viene retrocessa dall'Europa, in quanto il reddito non raggiunge il 95 % di quello europeo. Sarà dunque fondamentale lavorare in solidarietà e, se possibile anche in amicizia tra gli imprenditori".

Non sono poi mancate le testimonianze di alcuni imprenditori locali, che hanno meritoriamente raggiunto risultati ragguardevoli in questo biennio. Tra queste quelle di Magazzini Gabrielli e Turla Costruzioni. "La nostra - ha asserito Laura Gabrielli - è una famiglia la cui storia imprenditoriale inizia circa 130 anni fa. Fu proprio a fine '800 che l'azienda partì con gli empori, salvo poi trasformarsi in grandi magazzini negli anni '50. Nel 1971, mio padre, insieme ai suoi fratelli, iniziò lo sviluppo dei supermercati. Questa è la nostra storia, che è anche quella di molte altre aziende. Guardiamo con soddisfazione a quanto fatto sinora, ma con un occhio rivolto al futuro".

"Sfogliando la classifica - ha proseguito Danilo Turla - si possono scorgere realtà importanti: in tutti i settori. I risultati sono di tutto riguardo, specie per la regione in cui sono ubicate queste aziende. Stiamo infatti parlando di un luogo - le Marche - compromesso per via delle infrastrutture. Auspico pertanto un nuovo piano infrastrutturale, il quale permetterebbe di avere uno slancio superiore. Condividere questi risultati ci inorgoglisce e ci spinge a fare sempre meglio".

A portare i saluti istituzionali il sindaco di Ascoli Piceno Marco Fioravanti, che ha dichiarato: "Questa è una delle iniziative più importanti, perché la peculiarità delle Marche è rappresentata dalla capacità degli imprenditori di creare ricchezza e generare capitale umano. Una capacità insolita, che non dobbiamo perdere".

Le valutazioni di carattere economico sono state affidate invece a Donato Iacobucci, dell'Università Politecnica delle Marche. "Questa classifica - ha sottolineato - è stata un'occasione di confronto tra le imprese. Un'occasione offuscata dalla recente dipartita del presidente Merloni. Questa è la 38esima edizione di questo osservatorio. Le principali imprese giocano un ruolo fondamentale all'interno del sistema. Alcune aziende, benchè nate in loco, sono ormai multinazionali. La regione è fortemente caratterizza da piccole medie attività. Dopo due anni di crescita impetuosa nel bienno 2020-2021, il cui apice è stato rappresentato dal rimbalzo post covid, siamo ora tornati ad una situazione più stabile. Quest'anno, infatti, è stato caratterizzato da uno scenario piuttosto usuale, con imprese che crescono e altre che scendono. A quel tempo (periodo pandemico, ndr.) il 90 % di esse era in crescita. Registriamo un incremento dell'occupazione, malgrado la stagnazione. Ad ogni modo, ulteriori analisi saranno pubblicate su 'Economia marche'".

A fare da eco alle parole di Iacobucci quelle di Martina Orci, dell'Università Politecnica delle Marche, che ha spiegato nel dettaglio la situazione economica dell'ultimo biennio. "Analizzando le esportazioni nel settore manifatturiero - ha detto - possiamo notare un dettaglio ben preciso: la crisi pandemica ha giocato un ruolo importante nell'influenza economica. Infatti, già nel 2023 si era registrata una crescita minore rispetto agli altri anni. Per ciò che attiene le esportazioni, siamo passati dalle 6 miliardi del 2019 a quasi 7 miliardi attuali. Andamento delle esportazioni che, come sappiamo, è trainato dal settore farmaceutico. Diminuiscono invece le società quotate: da 5 a 3".

Le conclusioni sono state affidate a Marco Liscio, dottorando presso l'Università Politecnica delle Marche. "Le certificazioni - ha chiosato - rappresentano uno strumento importante. Esse garantiscono la conformità di prodotti e servizi, aumentando affidabilità e trasparenza. L'obiettivo dell'analisi è vedere cosa accade nelle imprese manifatturiere summenzionate. Molte di esse hanno adottato le certificazioni. Si registra infatti un'apertura da parte delle imprese per acquisirne di sempre più nuove".



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