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Regione Marche: aree interne, risorse per progetti di implementazione e miglioramento dei servizi

di Redazione Picenotime

mercoledì 30 novembre 2022

Potenziamento dei servizi di welfare e dei servizi socio-educativi. Queste le due linee di intervento approvate dalla Giunta regionale per il miglioramento di prestazioni a favore delle aree interne.Nello specifico, per queste finalità saranno erogati contributi da parte degli Ambiti Territoriali Sociali nei Comuni delle Aree interne “Alto Maceratese” e “Appennino Basso Pesarese e Anconetano”, per un ammontare complessivo di € 1.191.000,00. Le somme saranno così ripartite: annualità 2022, € 535.950,00; annualità 2023, € 535.950,00; annualità 2024, € 119.100,00. Tali risorse dovranno essere utilizzate fino al 31/12/2024.

Queste sono rese disponibili grazie all’Accordo di Partenariato tra Stato Italiano e Unione Europea, il quale definisce la strategia Aree Interne come la combinazione di azioni per lo sviluppo locale e di rafforzamento dei servizi essenziali di cittadinanza da attuarsi attraverso risorse ordinarie e risorsea valere sul Fondo Sociale Europeo (FSE), sul Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale (FESR), sul Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale (FEASR).

L’area pilota “Appennino Basso Pesarese Anconetano” è composta dai seguenti 9 Comuni: Acqualagna, Apecchio, Cagli, Cantiano, Frontone, Serra S. Abbondio, Piobbico, Arcevia, Sassoferrato. L’area pilota “Alto Maceratese” risulta composta dai seguenti 17 Comuni: Bolognola, Castelsantangelo sul Nera, Cessapalombo, Fiastra, Gualdo, Monte San Martino, Montecavallo, Muccia, Penna San Giovanni, Pieve Torina, San Ginesio, Sant’Angelo in Pontano, Sarnano, Serravalle, Ussita, Valfornace, Visso.

Le finalità degli interventi – spiega il vicepresidente e l’assessore regionale alla Sanità e ai servizi sociali, Filippo Saltamartini - mirano al miglioramento dell’accesso ai servizi e dell’attività di presa in carico attraverso la progressiva implementazione a livello regionale dello standard di PUA (Porta Unica di Accesso), in modo da garantire la componente sociale della presa in carico integrata socio-sanitaria, laddove necessaria; al miglioramento delle potenzialità di inserimento socio-lavorativo degli utenti svantaggiati, con particolare riferimento a quelli presi in carico dal Servizio Sociale Professionale, attraverso l’offerta di opportunità di inserimento in percorsi di inclusione attiva (quali ad esempio corsi di formazione professionale o tirocini; al miglioramento dell’offerta di servizi socio-educativi extrascolastici alle famiglie con figli minorenni che possano favorire il mantenimento degli equilibri tra vita familiare e partecipazione delle donne e degli uomini al mercato del lavoro; infine, al miglioramento dell’offerta del servizio socio-educativo estivo rivolto alle famiglie con figli minorenni per consentire la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, in quei periodi dell’anno non coperti dai percorsi d’istruzione, e favorire opportunità di socializzazione a favore dei minori”.

Quest’ultimo settore di intervento, rivolto ai minori, comprende anche le attività ricreative per le vacanze, attività di Centri semiresidenziale estivi e servizi itineranti. I Comuni interessati dovranno presentare progetti specifici relativi alle aree di intervento. Ogni progetto finanziato sarà oggetto di valutazione in relazione al raggiungimento di obiettivi, qualitativi e quantitativi, che devono essere conseguiti al termine del progetto da parte di ciascun beneficiario.

Si apre ufficialmente nel frattempo il nuovo periodo di programmazione del Fondo social europeo Plus (Fse+) 2021/2027 delle Marche. Dopo l’approvazione, da parte della Commissione europea, dello scorso 12 ottobre, del documento regionale, a dicembre sono attesi i primi bandi. Le Marche avranno a disposizione, nel prossimo settennio, una dotazione complessiva di 296 milioni di euro: 104 per l’occupazione, 44 per l’istruzione e la formazione, 91 per l’inclusione sociale e 44,7 milioni per i giovani. Il primo passo della nuova stagione di interventi Fse+ è stato l’insediamento del Comitato di sorveglianza del Fondo che si è riunito alla Mole Vanvitelliana di Ancona, alla presenza dell’assessore alle Attività produttive Andrea Maria Antonini. Previsto dalla normativa comunitaria sui fondi strutturali, il Comitato vede la partecipazione di rappresentanti Ue, della Regione, di istituzioni nazionali competenti e dell’associazionismo socioeconomico del territorio. Il suo compito è vigilare sull’attuazione del programma regionale, analizzandone i risultati e indicando eventuali correttivi da apportare in corso d’opera.

Entriamo nel vivo di una programmazione strategica per le politiche regionali, visto l’ammontare delle risorse in campo: 296 milioni di euro, ai quali si aggiungono 50 milioni del Programma operativo complementare che concorrono al perseguimento delle finalità del Fse e sono molte le sfide che ci attendono - ha dichiarato Antonini in apertura di seduta - Sono risorse importanti perché contribuiranno a definire la programmazione regionale anche per quanto riguarda lo sviluppo delle imprese, il sostegno alle persone, l’inclusione sociale e, all’interno del lavoro, l’abbattimento di qualsiasi disuguaglianza”. Sostegni, secondo l’assessore che “aiuteranno a delineare un nuovo modello di sviluppo. Come Marche, viviamo una fase delicata, a seguito di eventi naturali. Ma l’Europa è molto attenta e utilizzeremo le risorse assegnate per imprimere un nuovo impulso al sistema produttivo regionale”. Al Comitato istituito compete anche il monitoraggio e il controllo delle attività della programmazione 2014/20, ormai alle battute conclusive. Come previsto dai regolamenti comunitari, nella seduta di insediamento sono stati approvati il regolamento interno, insieme alle procedure e ai criteri di selezione delle operazioni FsePlus 2021/27.

SCHEDA - Fse+ riunisce quattro strumenti di finanziamento Ue che erano separati nel periodo di programmazione 2014-2020: il Fondo sociale europeo (Fse), il Fondo di aiuti europei agli indigenti (Fead), l'iniziativa a favore dell’occupazione giovanile e il programma europeo per l’occupazione e l'innovazione sociale (EaSI). È il principale strumento dell’Unione europea per investire nelle persone (99 miliardi per il periodo 2021/2027), offrendo un contributo importante alle politiche dell’Unione in materia di occupazione, società, istruzione e competenze, comprese le relative riforme strutturali di settore. Il Fondo sarà inoltre uno dei pilastri della ripresa socioeconomica dell’UE dalla pandemia di coronavirus, che ha invertito i progressi compiuti nella partecipazione al mercato del lavoro, mettendo anche a dura prova i sistemi scolastici e sanitari, e facendo aumentare le disuguaglianze. L'FSE+, nell’ottica del legislatore europeo, sarà dunque uno dei principali strumenti comunitari per aiutare gli Stati membri ad affrontare queste sfide.


 

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