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Guerra presenta Ascoli-Bari: “Galletti in ripresa ma fuori casa media da playout”

di Redazione Picenotime

giovedì 22 dicembre 2016

Abbiamo affidato alla penna del giornalista Luca Guerra, collaboratore e inviato per Repubblica Bari, Radio Selene e Gianlucadimarzio.com, la presentazione dalla sponda biancorossa del match tra Ascoli Picchio e Bari in programma Sabato 24 Dicembre alle ore 15 allo stadio "Del Duca" per la 20esima giornata del campionato di Serie B.


Può una vittoria interna contro la penultima della graduatoria rinnovare le speranze di puntare in alto per una squadra allestita, almeno sulla carta, per lottare per i piani alti? Sì, se ti chiami Bari e vivi da ormai due anni e mezzo su un’altalena di emozioni. Il successo interno di sabato scorso contro l’Avellino, ottenuto grazie a “due palle grandi così” (Colantuono dixit) e maturato nella piena emergenza con ben 9 titolari fuori e De Luca a mezzo servizio, ha tracciato la nuova via in casa biancorossa: con l’allenatore ex Atalanta e Udinese in panchina, Brienza e compagni hanno cambiato approccio. L’esonero di Stellone ha rappresentato la scintilla: tutti dietro la lavagna del presidente Giancaspro e del ds Sogliano, e conseguente inversione di marcia. Mentale, più che tecnica: così, in 6 impegni (4 in casa e 2 in trasferta) contro Spezia, Carpi, Verona, Salernitana, Pisa e Avellino, sono arrivati 11 punti, figli di tre vittorie, due pareggi e un solo ko, rimediato al “Bentegodi”. Tre i centri subiti, a sintetizzare un chiaro messaggio del “Cola”: primo non prenderle. Così la porta di Micai, colpita 15 volte in 13 partite sotto l’egida di Stellone, ha ridotto i rischi-complici anche i legni colpiti da Salernitana, Pisa e Avellino-e l’11 pugliese ha acquisito l’animus pugnandi spesso mancato nei primi tre mesi di stagione.

Discontinuità

Una falsa partenza, quella del Bari, figlia anche delle indecisioni di mercato: troppi nuovi innesti, tanti arrivati negli ultimi giorni di trattative o con una condizione precaria (da Ivan a Capradossi, passando per Ichazo e Daprelà). I vari Sabelli, Di Cesare, Tonucci, Romizi, Valiani, Maniero e De Luca, confermati, non sono stati sufficienti per trasmettere l’imprimatur biancorosso al gruppo: il ko contro il Cittadella nella tappa d’esordio ha rappresentato un campanello d’allarme, rivelatosi un’autentica “richiesta d’aiuto” complice la discontinuità dimostrata nelle prime 19 partite. Mai due vittorie di fila, una pecca grave per chi aspira ai piani alti.

Attacco a rilento

Il ko di Gaetano Monachello, l’elemento più incisivo nel reparto avanzato quando chiamato in causa, ha vanificato una preziosa risorsa: l’attacco sin qui è andato a segno solo con Maniero (5 reti), Brienza (4) e De Luca (2) e il mercato di gennaio rappresenterà una finestra importante per ambire a rinforzi. Le ultime vittorie sono state firmate dai centri della mediana (3 volte a segno Fedele, 1 Basha) e della difesa (Daprelà), ma Colantuono lavora per rendere la sua formazione maggiormente incisiva negli ultimi 30 metri. Fedato, Furlan, Boateng e Castrovilli sono sotto esame: per loro la finestra invernale di trattativa potrebbe rappresentare il passo d’addio.

Fortino San Nicola

E’ in casa che la formazione biancorossa ha trovato sin qui le maggiori soddisfazioni in campionato: media da promozione, con 20 punti in 10 partite. Eccezion fatta per la debacle dell’esordio contro il Cittadella e per il clamoroso quanto bugiardo 0-4 contro il Benevento, il Bari ha sempre fatto bene: recrimina per i pareggi contro Virtus Entella (con Iacobucci sugli scudi) e Spezia (con la fatale autorete di Fedele) e ha sorriso per sei vittorie contro Cesena, Trapani, Pro Vercelli, Carpi, Salernitana e Avellino. Un “fattore”, per dirla con Colantuono, ma non sufficiente per andare oltre l’ottavo posto, laddove i galletti oggi sostano.

Quella vittoria “sola”

E’ lontano dalla Puglia che il Bari ha dimostrato di smarrirsi spesso: lo 0-0 di Pisa ha interrotto un’astinenza da punti in trasferta che perdurava dal 30 settembre, con l’1-1 di Brescia. E dire che l’alba della stagione sembrava attestare una formazione corsara. Vittoria al primo tentativo a Perugia (0-1 con rigore di Maniero), pareggi a reti bianche a Vicenza e Terni. Primi segnali di crisi a Frosinone (3-1, 16 ottobre), corroborati dai seguenti ko di Novara (1-0), Latina (2-1) e Verona (1-0). Il totale è di 7 punti in 9 partite: medie da zona-playout, che reclamano un’immediata inversione di marcia. “Tre punti ad Ascoli per rilanciarci” è il mantra nello spogliatoio biancorosso in vista della complicata trasferta del “Del Duca”: per l’occasione Colantuono avrà nuovamente a disposizione Cassani, Di Cesare, Basha e Valiani, che hanno scontato il turno di squalifica, ma farà a meno degli infortunati Sabelli, Ivan, Moras, Martinho e Monachello. 


Luca Guerra

Luca Guerra

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