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Leoni presenta Ascoli-Cesena: “Jallow e Moncini più punti fermi di Cacia. Castori opta per porte chiuse”

di Redazione Picenotime

martedì 20 febbraio 2018

Abbiamo affidato alla penna di Cristopher Leoni, giornalista del "Corriere Romagna", la presentazione dalla sponda romagnola del match Ascoli-Cesena in programma Sabato 24 Febbraio alle ore 15:00 allo stadio "Del Duca" per la 27esima giornata del campionato di Serie B.

Ultimamente quando nella Cesena calcistica si comincia ad avere un barlume di certezza su qualcosa, ecco che questa certezza svanisce prontamente. Nell'ultimo anno è successo nel bene e nel male: il 28 gennaio 2017, proprio al termine della sfida di ritorno contro l'Ascoli, nubi nere aleggiavano sopra la Romagna bianconera. Troppi brutti segnali, questo è l'anno della retrocessione: in sintesi il pensiero più diffuso era questo. Invece ecco la cavalcata quasi trionfale nel girone di ritorno che portò gli uomini di Andrea Camplone a scendere in campo a Trapani (penultima giornata) già salvi. Anzi, alla gara interna contro il Novara a cui il Cesena arrivò col vento in poppa c'era addirittura chi stilava delle tabelle per cercare di agguantare i play-off: una certezza positiva scalfita anch'essa da un secco 0-1. Il canovaccio della stagione attuale, in tal senso, parrebbe immutato: lo 0-2 interno maturato con lo stesso Ascoli all'andata fece seguito all'orrendo 0-4 di Cittadella aprendo una crisi nera che sarebbe culminata con l'esonero tardivo di Camplone al termine del 2-5 rimediato a Vercelli. Chi avrebbe puntato sulla salvezza quel giorno? Nessuno. E invece con Castori ecco finalmente una squadra che può quantomeno lottare per restare in cadetteria. Il che, visto il modo in cui è iniziata la stagione, scontato non era. Anzi, con “l'uomo di Tolentino” il Cavalluccio è uscito addirittura dalla zona play-out per poi rientrarvi proprio al termine della scorsa giornata dopo la sconfitta al Manuzzi contro il Cittadella che ha tolto a sua volta qualche piccola certezza: il terzo risultato utile di fila sarebbe stato prezioso per tante ragioni, invece ecco una partita che lascia in dote tante ferite da leccare. E nei prossimi sette giorni (martedì sera c'è la Pro Vercelli) il Cesena si gioca (quasi) tutto.

Che succede? Al termine di Cesena-Cittadella era stato proprio Castori a gettare acqua sul fuoco dicendo che può capitare di perdere e di non fare eccessivi drammi. Il giorno dopo però ha stravolto il programma degli allenamenti “dirottando” i suoi da Villa Silvia al Manuzzi. “Che problema c'è?”, vi chiederete. Un po' c'è, perché gli allenamenti saranno tutti a porte chiuse. Ma come? Proprio Castori che ha sempre affermato di non avere niente da nascondere e che si allenava sempre davanti ai sostenitori (riportati in un buon numero ad assistere alle sedute) tranne che per la rifinitura, al contrario di Camplone che dava un “contentino” di due allenamenti settimanali a porte aperte? No, qualcosa non va: più che altro perché non l'ha mai fatto. Va bene che il Cesena giocherà due scontri diretti ravvicinati ma non è certo isolandoti che risolvi i problemi. Anzi, il pubblico cesenate è sul podio dei più caldi della B e sabato ha apprezzato il carattere della squadra specie nella ripresa, quando avrebbe a dir poco meritato di pareggiare il vantaggio del Cittadella. Quindi cosa succede? Una sconfitta “a ciel sereno” non può aver minato il carattere granitico di un veterano della panchina e di una squadra che è comunque pienamente in corsa per salvarsi. Quella di Castori appare come la classica “scelta forte” prima di un grande impegno (in questo caso due) per lavorare nel modo più fitto possibile con il gruppo. Mettiamola così. Ben sapendo che sono tante le cose che dovranno cambiare rispetto alle ultime trasferte.

Fuori si gioca. Perché una squadra che segna 3 gol a Perugia, 3 a Empoli e 3 a Frosinone ha cominciato a impostare le trasferte in modo così guardingo? A Parma, Cremona, Venezia e Avellino il Cesena ha giocato per lo 0-0 e quando a farlo è una squadra con un organico da lotta-salvezza stai sicuro che ci rimetti. E infatti, dopo l'ottimo pari al Tardini, lontano dal Manuzzi sono arrivate due sconfitte a Cremona (zero tiri nello specchio) e Venezia (zero completo fino al gol, svegliarsi prima no?) e l'insperato 1-1 di Avellino arrivato all'ultima azione su calcio d'angolo. A questa squadra serve il coraggio mostrato sul campo di squadre sulla carta ben più quotate, perché non sempre farai 0-0 fuori e non sempre vincerai in casa. Sabato in tal senso il Cesena avrà l'obbligo quantomeno di approcciare la gara in modo del tutto diverso.

Punti fermi. Alla fine però si torna sempre nel campo delle certezze, perché sono quelle a spingerti oltre i tuoi limiti. Le certezze vengono prima di tutto dallo zoccolo duro in campo, e su questo in molti hanno storto il naso leggendo l'undici che ha cominciato la partita col Cittadella. Passi per l'acciaccato Scognamiglio ma come si può lasciare fuori quelli che forse sono gli elementi più in forma (specie mentalmente) del momento? Oggi Vita non può fare panchina a Kupisz, Moncini e Jallow non possono far panchina punto. Ebbene sì, se c'è un punto fermo nell'attacco del Cesena attuale, quello non è Daniele Cacia, il grande ex col dente avvelenato. Colpa sua? No, l'infortunio gli ha tarpato le ali e i due giovani ad oggi sono carichi come due molle: Jallow è in doppia cifra e sabato appena entrato ha cambiato la partita, Moncini oltre ad essere un prodotto del vivaio è ancora sovraeccitato dalla doppietta alla Ternana, dopo la quale però ha collezionato 59 minuti ad Avellino e zero sabato scorso. Il 4-4-1-1 disegnato da Castori, poi, non sposa minimamente le caratteristiche di Cacia: a dirlo sono prima di tutto i numeri, visto che nelle 8 gare giocate col 34enne in campo sono arrivate solo due reti, nelle 11 senza il numero 10 addirittura 29. Numeri non da poco e che devono far riflettere: il miglior Cesena oggi non può prescindere dai suoi principali goleador, quindi a fine febbraio Moncini e Jallow sono oggettivamente più punti fermi di Cacia. E basta col luogo comune “nelle partite importanti va schierato il centravanti più esperto”: Moncini e Jallow, 3 gol alla Ternana in due, hanno quel che serve. Per vincere ad Ascoli, al di là degli interpreti, non si dovrà però prescindere da un atteggiamento consono all'importanza della gara. Vietato giocare per lo 0-0, la salvezza passa molto da partite del genere e dalle indicazioni che danno, specie se chiuse col successo. Alla fine del campionato mancano ancora 15 partite ma per i bianconeri arrivano comunque due crocevia già parecchio delicati.


Cristopher Leoni

Cristopher Leoni

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Commenti

A zione
mercoledì 21 febbraio 2018

Bando alle chiacchiere SBRANIAMOLI!!!