• Ascoli Time
  • Ascoli Calcio, Alfredo e Gianni a LatteMiele: “Disastro annunciato, ora ci sono due strade ma dirigenza va azzerata”

Ascoli Calcio, Alfredo e Gianni a LatteMiele: “Disastro annunciato, ora ci sono due strade ma dirigenza va azzerata”

di Redazione Picenotime

lunedì 28 aprile 2025

I rappresentanti della tifoseria organizzata dell'Ascoli Alfredo Pizi e Gianni Luzi sono intervenuti stasera in diretta alla trasmissione "Radio Goal" - condotta da Alberto Crementi sulle frequenze dell'emittente radiofonica LatteMiele - al termine di un disastroso campionato di Serie C chiuso in quindicesima posizione dalla squadra bianconera con appena 40 punti.

Alfredo Pizi: "La stagione è stata digraziata sotto tutti i punti di vista, c'è uno scollamento totale tra il tifoso e il nome dell'Ascoli Calcio. Questa è una delle cose che fa più male. Tifosi e società sono due rette parallele che non hanno mai modo di incontrarsi. L'operato della società è stato determinante per creare questo scollamento. Voglio ringraziare tutte le persone che ieri sono venute allo stadio, nonostante in campo non ci fosse niente da guardare nè tantomeno le persone che dovrebbero rappresentare l'Ascoli fossero presenti. Lo spettacolo vero sono state quelle persone che hanno rispettato i 5 minuti di sciopero ma poi hanno dato spettacolo per una partita che non contava nulla, con l'obiettivo di ripartire compatti con una unità di intenti. Ci siamo confrontati in 1000/1500 sotto la Curva Nord ieri, forse ad inizio anno siamo stati poco comunicativi e molto estremisti nelle scelte fatte. Volevamo cambiare tutto questo sistema marcio che ci ha portato fino a qui, non venendo però incontro a quei tifosi che senza Ascoli non possono stare. Dopo tante sconfitte consecutive siamo infatti tornati allo stadio perchè anche noi senza Ascoli non riusciamo a stare. Si è voluto separare chi entrava e chi non entrava e non era così. Tutti avevano lo stesso pensiero su cosa ci avesse portato fino a questo punto, ci siamo disgregati, quando si commettono passi falsi in buonissima fede bisogna poi correggerli. Da quando siamo rientrati, siamo tornati a parlare con la gente. Un percorso già iniziato lo scorso anno prima di retrocedere, con assemblee pubbliche, quando si voleva nascondere tutto sotto al tappeto, anche da parte di certa stampa. Abbiamo raccolto tutte le informazioni da dare alla nostra gente, non siamo venditori di fumo. L'Ascoli non ci dà da mangiare, non ci dà nulla, nè abbonamenti nè biglietti per andare in trasferta, che tra l'altro mai accetteremmo, noi la mattina ci alziamo presto per andare a lavorare e amiamo solo l'Ascoli, stop. E' stato ripreso un dialogo leale e passionale con la nostra gente, senza nasconderci di fronte ad eventuali confronti. Anche ieri ci sono stati molti discorsi in Curva Nord, in tanti ci hanno ringraziato per aver spiegato passo dopo passo tante questioni che erano nell'ombra. L'unico vero "punto di forza" di questa società è stato il dividere le persone e la tifoseria. Per tanti tifosi del Fermano, ad esempio, sono tutte trasferte quando gioca l'Ascoli. Questo del territorio è un grande valore, grazie alla storia creata da Costantino Rozzi. Siamo radicati in tutta la regione ed oltre. Possiamo aver fatto errori di comunicazione, è normale, metterci la faccia in situazioni difficili non è semplice ma noi ci siamo. Ci potete trovare sempre in curva o alla riunioni di metà settimana quando prepariamo striscioni, bandiere, coreografie e nuovi cori. Dobbiamo tornare una tifoseria coesa con dei punti di riferimento, riunificare un pensiero come abbiamo fatto in situazioni altrettanto difficili, ad esempio quando siamo falliti, nella stagione 2013/2014, quando non si retrocedeva ma andavamo comunque in massa anche in trasferta. Alla base di tutto ci deve essere sempre il rispetto, tra i gruppi organizzati che rappresentano un 15% ed il restante 85% di tifosi. Gli ultras organizzano la curva ma senza gli altri, che hanno la stessa valenza, non ci sarebbe spettacolo sugli spalti. Bisogna parlare di tifoseria sempre a 360 gradi. Una società come questa andrebbe lasciata sola in uno stadio deserto per dove siamo arrivati e dove ci hanno portato. Nelle ultime giornate abbiamo parlato tanto con la gente, domenica c'erano bambini felici di stare in curva all'ultima giornata contro il Legnago e di vivere il nostro modo di fare. Famiglie che hanno rispettato lo sciopero e poi sono entrate con noi, hanno preferito essere lì in curva piuttosto che trascorrere un fine settimana fuori al mare o in montagna, per ascoltare, confrontarsi e capire tutti i passaggi degli ultimi anni, le scelte e le contestazioni. Quando le nostre persone sono unite, non abbiamo paura di niente, nè di retrocedere nè di fallire. Bisogna ritrovare tutti i tifosi, dal più piccolo al più grande, per essere compatti e per affrontare tutto ciò che avverrà. L'Ascoli è andato avanti anche dopo la morte di un dio come Costantino Rozzi, la nostra storia è proseguita, andremo avanti comunque e noi saremo sempre allo stadio, la maglia bianconera scenderà sempre in campo. Non possiamo barricarci dietro la paure che dietro l'Ascoli non ci sia più nessuno, rischiamo di perdere generazioni di giovani tifosi che non si avvicineranno all'Ascoli se si continua con il trend delle ultime stagioni. Per noi l'aspetto etico è fondamentale. Quando Nosdeo è stato nominato responsabile del settore giovanile, i primi 3 allenatori contattati erano stati condannati per calcioscommesse. Abbiamo fatto blitz in sede dicendo a chiare lettere che queste persone non avrebbero neanche potuto iniziare ad allenare. Nei settori giovanili, in teoria, ci dovrebbero essere i figli di Ascoli con una etica ben precisa che difendiamo dal primo giorno che è nato il gruppo. Striscione per gli imprenditori ascolani? Non vuol dire che non devono fare da sponsor, lo si può fare se una gestione è credibile e porta rispetto verso gli ascolani, non è il caso di ora. E' mancato il rispetto verso i tifosi, non c'è alcuna programmazione. E' stato sbagliato tutto, c'è da fare un reset, coloro che hanno gestito l'Ascoli hanno fallito. Pulcinelli? Un giorno dice che regala l'Ascoli, un'altra cambia idea, così non si può andare avanti. Occorre lasciare la chiave e portarsi via i debiti. Non vuol dire che non debba rimanere, ma serve chiarezza. Anche le istituzioni devono stare con le orecchie dritte e capire se ci sono imprenditori pronti mettersi in gioco in una situazione critica. A quegli imprenditori, locali e non, va chiesto di fare quadrato e capire se potranno prendere in mano le redini del club. Occorre ripartire con aria pulita, persone nuove, di cui avere fiducia e stima. Chi rappresenta attualmente l'Ascoli non ha la nostra stima nè la nostra fiducia, con queste persone non si può ripartire e non si possono ovviamente finanziare. Abbiamo contestato anche Benigni e Bellini oltre Pulcinelli? Chi ha acquistato l'Ascoli inizialmente è stato sempre trattato con guanti bianchi, fiducia e rispetto. Sono stati contestati solamente nel momento in cui venivano a mancare le basi, ovvero il non rispetto per la nostra storia, con le azioni, i modi di fare e i risultati sportivi. Noi non sponsorizziamo nessuno, questo deve essere chiaro, siamo felici se questa società passi di mano per far arrivare persone migliori. Chi verrà sarà giudicato come tutte le società del passato, solo se si fa il bene dell'Ascoli, con lealtà e serietà, senza permettere che si possa intrufolare il bandito di turno, conosciamo purtroppo il mondo del calcio. Noi siamo sempre attenti e la società deve aprire gli occhi, non vogliamo decidere chi deve venire, il nostro obiettivo è che l'Ascoli sia grande e che si porti rispetto, non vogliamo essere dei consulenti. Un ds come Polito, ad esempio, è stato mandato via nonostante abbia fatto un capolavoro partendo da una squadra ultima in classifica. In questo Ascoli non c'è meritrocrazia, non si accettano i confronti e i contrasti. Ci siamo riempiti di yes man, spesso mandati a parlare in contesti farlocchi. Con il comunicato dello scorsa settimana, è importante specificarlo, è stata tenuta una porticina aperta a Pulcinelli per poter fare piazza pulita, chiedendo scusa alla città e azzerando tutto, abbiamo fatto nuovamente uno sforzo di responsabilità. Sono state inoltrate delle richieste ben precise più volte, senza essere ascoltati, non ci siamo mai sottratti al confronto. Faccio un esempio: Cudini arriva e non viene addirittura presentato in conferenza stampa. Mi spiegate con quale credibilità poi si presenta negli spogliatoi davanti ai calciatori? Se lo mangiano... Forte? Torna dopo mesi di stop a causa delle scommesse e qui torniamo al discorso dell'etica. Rientra, segna a Piancastagnaio e viene a fare il gesto dello squalo sotto al nostro settore. E' stato giustamente insultato e gli è stato detto che dopo aver lasciato la squadra per tanti mesi da sola per i suoi comportamenti, in caso di gol avrebbe dovuto tornare verso il centrocampo e pensare solo a rimettersi a disposizione per aiutare i compagni. Ieri dopo i nostri cori ci ha mandato a fanxxlo, pensate se Rozzi avesse visto una cose del genere... La gestione dello spogliatoio è fondamentale. Con la scusa delle trattative saltate, senza programmazione, abbiamo fatto il ritiro al Picchio Village con 40 gradi. Possibile che tutte queste trattative di cui si è parlato a lungo siano andate male? Pulcinelli faccia chiarezza una volta per tutte e comunichi alle istituzioni quanti sono i debiti dell'Ascoli e quanto vorrebbe per cederla, senza troppi giochetti. Il dg Verdone è andato più volte ultimamente a bussare alla porta di alcuni imprenditori ascolani perchè gli serviva ancora qualcosa, mi auguro che quella porta gli sia sbattuta in faccia, persone del genere non sono degne di rappresentare l'Ascoli Calcio. Serve chiarezza, nelle prossime settimane cercheremo di fare una comunicazione chiara ed esaustiva con l'obiettivo di tirare una linea". 


Gianni Luzi: "Da una vita seguo l'Ascoli e amo l'Ascoli, insieme ai ragazzi della Curva che sono il presente e il futuro della tifoseria. Stiamo valutando come si può uscire da questa difficile situazione, ma prima bisogna dire perchè siamo finiti in questo pantano. Ognuno di noi deve fermarsi e riflettere, tutti abbiamo commesso degli errori alla pari di chi ha le redini della società. Una società può sbagliare, una squadra può perdere nove partite in casa e arrivare quindicesima, ma non può accadere ciò che è successo negli ultimi 2 anni e mezzo qui ad Ascoli. Una marea di situazioni vergognose e sottaciute. L'Entella è arrivata quattordicesima nella scorsa stagione ma la loro dirigenza non si è comportata come la nostra. Perchè siamo arrivati a questo punto? Non è solo la mancanza di risultati, c'è stata confusione da parte della società: nelle scelte, nei modi di fare, nella comunicazione, con il preciso obiettivo di portare la tifoseria a dividersi la scorsa estate, con uno spogliatoio senza riferimenti. Vogliamo parlare di Righi? Un ds che per 8 mesi ha proferito solo scemenze e nessuno gli ha detto nulla. Siamo andati noi al Picchio Village ma lui invece, prima che entrassimo dentro, senza che gli dicessimo mezza parola, è scappato: prima, seconda, terza e quarta marcia e via rischiando di fare un frontale. Se sei un professionista aspetti e ti confronti, non scappi. Stiamo parlando del nulla. Volevamo confrontarci anche con il direttore generale ma non si è reso disponibile. Per noi questa dirigenza si doveva dimettere quel giorno, compreso il dg Verdone di fronte ai numeri ed alcune cose per cui, anche personalmente, mi sono sentito tradito, dopo che pubblicamente lo avevo anche ringraziato. Abbiamo sempre interloquito con la proprietà che non è stata mai contestata fino ad un anno fa, nonostante tutto. Ci siamo confrontati con la dirigenza, a partire dall'incontro alla Corte del Sole, io personalmente ho interloquito con il dg Verdone la scorsa estate per le vicende relative all'iscrizione. L'attuale proprietà sono 2/3 anni che chiede al primo cittadino la possibilità di trovare un'alternativa dopo aver fatto il massimo di quelle che erano le proprie possibilità. Ci sono state delle trattative chiare, non solo quella con Metalcoat. Quella saltata a Dicembre, ad esempio, non era una bufala, si sono incontrati a Roma tre volte, non parliamo di bufale, punto. Ci sono state tante vicende che non ci sono piaciute, siamo venuti poco tempo fa a conoscenze di dinamiche che vanno a minare la credibilità di una dirigenza. Se un dirigente dell'Ascoli ha un legame con una persona e sa che da due anni, questa persona, ha dei problemi ben precisi al di là di quello che poi verrà deciso dai giudici, se dei tesserati dell'Ascoli vengono ascoltati dagli inquirenti in fase di indagine dopo la denuncia di una famiglia, abbiamo un problema. Se un alto dirigente ha al fianco una persona che ha una accusa così pesante, tu non la porti in sede, non la accrediti in tribuna al fianco dei massimi esponenti della società, non la fai passare per quello che non è. La credibilità di una dirigenza passa anche da questo. Se si vuole ripartire dalle ceneri ci devono essere dei punti fermi: serietà, etica, trasparenza. Ai tempi di Cardinaletti siamo andati a Cascia per fermare l'acquisto di un calciatore che aveva avuto problemi con il calcioscommesse. Non siamo arrivati quindicesimi per una squadra di somari, ma per responsabilità ben precise di chi decide. Noi  vogliamo rinascere come comunità e senso di appartenenza. L'Ascoli così non ha futuro, c'è da resettare subito tutto. Io sono venuto il 22 Agosto qui in radio e mi sono permesso di dire che dal 10 Maggio non era cambiato niente e che l'Ascoli era destinato a morire (CLICCA QUI PER SUE DICHIARAZIONI DEL 22 AGOSTO). In tanti mi hanno preso in giro, facendomi passare da catastrofista, ma sappiate bene che noi analizziamo sempre i fatti. Fosse stata intelligente, la proprietà ci avrebbe ascoltato durante il confronto del 12 Settembre sempre al Picchio Village, quando faccia a faccia abbiamo detto che ci sarebbe stato bisogno sùbito di un cambio radicale per non correre il rischio di andare a schiantarsi. Voglio essere sincero, reputo Massimo Pulcinelli una persona buona che ha però bruciato milioni di euro in questi anni perchè ha ascoltato degli emeriti incapaci che ancora oggi gli fanno credere che quello che hanno in mano è diamante ma invece è letame. La proprietà ha conmesso degli errori palesi, per noi questa dirigenza deve essere azzerata, va fatta piazza pulita, deve essere passato il diserbante. Noi vogliamo esclusivamente il bene dell'Ascoli, senza secondi fini e senza tirare volate a nessuno. Questa dirigenza deve dimettersi dopo un disastro annunciato. Alfredo, tre anni fa, aveva iniziato a dire certe cose ma era quasi da solo. Basta anche sui social, personaggi con nick falsi che fanno gli spiritosi su certi siti e parlano di cose che non conoscono, ci siamo rotti le paxxe di sentire quattro deficienti. Per il bene dell'Ascoli bisogna cambiare aria, noi dobbiamo recuperare un senso di comunità. Piaccia o non piaccia dopo 40 anni andiamo incontro ad un derby, ci sarà un confronto in tutto: di spettatori, di stadio, di società, di campo. Dobbiamo essere un popolo unito per affrontare i nostri rivali. Noi siamo pronti, in tutto per tutto, ma non abbiamo dietro niente. Qui siamo arrivati alle comiche. Andiamo a domandare cosa ha provato ieri Ciabuschi, ragazzo ascolano: segna il suo primo gol con la maglia bianconera sotto l'ex Curva Sud ma non se l'è goduto. La cosa più brutta. Dobbiamo ripartire dal senso di appartenenza. A lui e Carpani vorrei chiedere: come ascolani col sangue bianconero, cosa avete trovato all'interno dello spogliatoio? Dite la verità. Uno come Di Carlo anche ieri ha detto certe cose assurde, si domanda perchè il centrocampista non sia arrivato a Gennaio. Conferenze stampa del nulla. Di Carlo deve sgommare e questo teatrino tenuto in piedi da certe persone va fermato. Ieri ha chiesto scusa per i primi 15 minuti di partita. Ci sono tifosi, come Alfredo, che sono andati due volte in pochi giorni a Sestri Levante con soldi di tasca propria, in giornate di festa, facendosi ore e ore di furgone, a vedere una squadra fare catenaccio contro il Sestri Levante per salvarsi. E' uno scandalo. La proprietà non può dire che Neri è il miglior presidente e Verdone il miglior direttore generale del centro Italia. Hanno fallito, con i risultati, con i numeri, con i rapporti con le persone. Queste persone si devono dimettere. Anche se si tira avanti altri 5/6 mesi, dove si va? Se non vanno via non si può creare il clima giusta per rialzarsi. Ora le strade sono due: la prima che Pulcinelli azzera tutto, viene in città, parla con il sindaco, l'assessore allo sport Stallone, le istituzioni, ammette i suoi errori e ci dice in conferenza stampa se vuole mettere in piedi un progetto per riscattarsi, spiegandoci che tipo di progetto. La seconda strada è che il sindaco ed i propri collaboratori chiamino a raccolta gli imprenditori - locali e non - chiedendo la disponibilità a rilevare il club. Ne vengono chiamati 10, vediamo in quanti rispondono all'appello e quanti intendono mettere soldi per risollevare l'Ascoli e sedersi al tavolo per trattare con l'attuale proprietà. Lo devono fare le istituzioni cittadine, ne va della loro credibilità, non possono essere silenti. Noi aspettiamo solamente una scintilla per rinascere, siamo come una mina in una cava, ma prima abbiamo bisogno di pulizia. Non ci sono altre soluzioni, se non si svolta questa proprietà troverà il deserto economico e sociale, la fine. Noi vogliamo bene all'Ascoli, nell'anno del ritorno del derby non possiamo permetterci una situazione del genere. Si deve ripartire solo con gente seria e credibile. Pulcinelli deve venire qui in città e dirci che vuole fare, se poi nessuno imprenditore risponde e non intende metterci un euro, saremo coscienti della situazione. Se ha sbagliato dei collaboratori non è colpa nostra, non se la può prendere con nessuno, gli sono stati dati dei consigli ma non sono stati ascoltati. Faccia una vera conferenza stampa, esponga quello che vuole fare, altrimenti con noi ha chiuso. Noi non vogliamo entrare in questioni tecniche, non ci competono, noi dobbiamo intervenire solo quando la dignità dell'Ascoli viene calpestata. Noi vogliamo rinascere, solo con una nuova proprietà e un nuovo corso si può cambiare. Cosi non c'è futuro, è stato creato un sistema attorno al quale gravitano delle persone che debbono andare via. Gli ascolani non sono disposti ad essere presi per il cxxo, questa storia deve finire, bisogna rinascere da queste macerie per tornare ad essere protagonisti. Ognuno faccia le proprie considerazioni ma sappia che stavolta sbatte male se pensa di poter continuare a zappare il proprio orticello. Siamo al punto di non ritorno. Spetta a Pulcinelli fare i passi formali, rapportarsi con sindaco, istituzioni e stampa. La tifoseria poi ascolta, si riunisce e analizza. Nessuno gli vuole togliere la proprietà, sono almeno 3 anni che chiede alle istituzioni la possibilità di una vendita, è un dato di fatto. Noi non vogliamo essere proprietari di niente senza soldi, andiamo allo stadio e di fronte ai disastri ci arrabbiamo. Vanno chiarite tante cose, come ad esempio il perchè la società che ha la proprietà dell'Ascoli sia passata dal padre alla figlia. Noi vogliamo alzarci la mattina orgogliosi dell'Ascoli, si è creato invece un clima da guerra. L'ha creato la società, non noi, con una infinita serie di dichiarazioni inutili. Non abbiamo nulla contro la proprietà, vogliamo solo chiarezza, chiediamo troppo? Serve aria nuova e basta con questa storia che vengono pagati gli stipendi. Le aziende che hanno gli operai pagano normalmente, non è una cosa eccezionale, è la prassi, stop. Se la proprietà non si considera più capace di andare avanti e di aver fatto il suo tempo, lo dica chiaramente, non c'è nulla di male, altrimenti si crea un cortocircuito. Avete fatto il vostro corso, si esce da questa situazione anche in maniera dignitosa e ci si mette a sedere con chi ha voglia di portare avanti la gloriosa storia dell'Ascoli. Con serietà, credibilità e rispetto verso la città. Noi non possiamo essere insultati via social un giorno sì e l'altro pure. Vengono mandate alla proprietà le foto di compleanni di ragazze con immagini goliardiche, a noi ormai ride dietro tutto il mondo. Di Carlo, lo ricordo, è stato esonerato con un post sui social. E' arrivato Tremolada e il primo video gliel'hanno fatto fare sul lungomare di San Benedetto. E' come se un giocatore della Samb facesse un video in Piazza del Popolo. Ci dobbiamo liberare prima possibile di questa gente, non è all'altezza. Noi siamo felici se non dobbiamo vigilare, lo facciamo quando ci sono cose evidenti che vengono omesse. Il tempo è finito, giù la maschera e responsablità da parte di tutti. Ad inizio Giugno ci saranno le prime scadenze. La proprietà è attualmente del signor Pulcinelli, veda lui con gli imprenditori, il sindaco e con l'assessore allo sport i passi istituzionali da fare, non c'è un'altra soluzione. Se non cambia nulla noi prenderemo poi le nostre decisioni. L'Ascoli ha un patrimonio di tifosi e passione che, se ci fosse chiarezza e si respirasse aria nuova, ci spingerebbe a presentarci in tantissimI al ritiro estivo o alla prima amichevole. Non è la categoria che fa la tifoseria e la squadra rispecchia sempre la società che ha le spalle. Verdone? Ha fallito, ribadiamo che per noi deve andare via. La nostra dirigenza ha fatto la processione negli ultimi due mesi per chiedere agli imprenditori di Ascoli di comprare la società, questa è la realtà. Non possiamo accettare che venga qualcuno da fuori a ridicolizzarci, a rendere la storia dell'Ascoli una barzelletta, non deve accadere e non accadrà più. 

Un pensiero finale per Marco Diamanti Cocò, tifoso morto di recente. Ci sono persone che vivono per l'Ascoli, quando vengono a mancare lasciano un vuoto, lo ricordiamo come uno di noi e sarà sempre nei nostri cuori. Io ed Alfredo volevamo salutare anche Tania, la moglie di Simone, che è un nostro amico, una personale speciale. Ieri Tania si è sentita poco bene in curva a fine partita e poi ha fatto dei controlli in ospedale. E' una ragazza essenziale per la curva. L'amore per l'Ascoli porta la gente anche a starci male, ognuno reagisce a modo suo a livello emotivo".

CLICCA QUI PER ASCOLTARE LA PUNTATA COMPLETA DI "RADIO GOAL"



Picenotime.it è anche su Whatsapp. E' sufficiente CLICCARE QUI per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati! 


© Riproduzione riservata

Commenti

LORENZO CAPRIOTTI
lunedì 28 aprile 2025

COMPLIMENTI A GIANNI E PIT, SONO PIENAMENTE D'ACCORDO SU OGNI PAROLA, PURTROPPO SE PULCINELLI NON VENDE ANDREMO A FARE IL DERBY CON LO STADIO VUOTO E SOPRATTUTTO SE CONTINUA COSÌ PERDEREMO UNA GENERAZIONE, DOBBIAMO FARE DEL TUTTO PER MANDARE VIA QUESTA GENTE, MA LO POSSIAMO FARE SOLO SE TORNIAMO TUTTI UNITI, NON HO ASCOLTATO LE DICHIARAZIONI DI PULCINELLI QUESTA SERA, MA MI HANNO RACCONTATO DI DICHIARAZIONI FUORI DI OGNI LOGICA, SPERO VIVAMENTE CHE QUESTO INCUBO FINISCA PRESTO. INTANTO MI SENTO DI RINGRAZIARE GLI ULTRAS PERCHÉ STANNO LOTTANDO ALACREMENTE PER LA LIBERAZIONE.


alessandro
martedì 29 aprile 2025

Solo applausi e grazie di esserci nei momenti più bui, grazie


sandrone
martedì 29 aprile 2025

Tutto molto chiaro ora, è tempo che anche il sindaco si prenda le sue responsabilità, così non si può andare avanti!


In totale ci sono 36 commenti. Fai click sul pulsante per continuare la lettura o commentare l’articolo.