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Coldiretti Ascoli-Fermo: “Il ritorno del Carnevale di Pozza e Umito è segnale di speranza per la montagna”

di Redazione Picenotime

venerdì 17 febbraio 2023

I colori del Carnevale, il fascino misterioso di una tradizione dalle origini antichissime. Partirà domani da uno degli agriturismi di Terranostra, l’associazione che unisce le strutture legate a Coldiretti, lo storico Corteo degli Zanni, la sfilata colorata e accompagnata da musica, danze popolari e prelibatezze del posto, tipica del Carnevale di Pozza e Umito ad Acquasanta Terme. Appuntamento, dunque, alle 13.30 all’agriturismo Laga Nord per immergersi nel magico Regno della Sibilla dove, tra sacro e profano, qualcuno arriva a ricollegare questa antica festa ai riti pagani legati alla fertilità della terra. Il momento clou è il saltarello che le maschere, dal tipico altissimo cappello a cono dal quale scendono innumerevoli striscioline di stoffa colorate, ballano in cerchio con al centro due sposi a simboleggiare il risveglio della natura dopo l’inverno: più gli sposi saltano in alto, più ci sarà abbondanza nell'annata agricola che verrà. Un Carnevale, tra i più caratteristici del Piceno, storico come quelli di Offida, di Ascoli e di Castignano, secondo per longevità solo a quello di Fano. Un appuntamento che torna dopo due anni di stop causa pandemia e che procederà sul percorso tra Umito e Pozza, sul ritmo degli organetti e scandito da frequenti pause per la condivisione del cibo tra ravioli di castagne, castagnole fritte e vino cotto. Il corteo si muove tra le due frazioni fermandosi tra i vari banchetti allestiti fuori di casa dagli stessi abitanti. “Anche attraverso manifestazioni come queste che uniscono la storia, le tradizioni alle tipicità enogastronomiche che sono legate alla coltivazione della terra e all’allevamento, alla gestione dei boschi che questi luoghi possono tornare a vivere – spiegano da Coldiretti Ascoli-Fermo Basti pensare che secondo l’Osservatorio sull’Economia del Turismo delle Camere di Commercio oltre un viaggiatore su cinque sceglie le Marche per i suoi paesaggi naturali e il 16% per i prodotti tipici locali. In un territorio che ha sofferto tanto per il terremoto prima e per la pandemia poi questa festa, con i suoi colori, porta un segnale di nuova speranza”.


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