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Non spegnete quella luce! Facciamo un miracolo… Riflessione di una volontaria IOM su rischio chiusura struttura

di Redazione Picenotime

venerdì 31 marzo 2023

Pubblichiamo integralmente la lettera con delle riflessioni di una volontaria dello IOM Ascoli Piceno OdV

Andare in pensione e non sapere cosa fare. Io in pensione c’ero andata a fine giugno e per tre mesi, quelli estivi, tutto era filato liscio. Mare, sole, nuotate e lunghe dormite sotto l’ombrellone. “Una vita da non morire mai”, dicevo. Senza rimpianti né nostalgie.
Poi arrivò l’autunno e tutto cambiò. Niente più mare, niente più lunghe giornate al sole, niente più poltrire a letto, ma in piedi come quando lavoravo. Ripresi i ritmi di un tempo, con la differenza che, invece di andare in ufficio, passavo le giornate davanti al televisore. Mancava solo che mi fermassi a guardare i cantieri con le mani dietro la schiena e sarei entrata nella robusta schiera degli umarells.
Poi l’incontro con Ludovica Teodori e le numerose fantastiche instancabili volontarie e collaboratrici dello IOM. Silvana, Rosalba, Loredana, Clelia, Gisella, Carla, Daniela, Teresa, Marisa, Melina, Francesca, Claudia, Carmelita, Luciana, Lucia, Rosanna e moltissime altre, ma anche Lucio, Domenico, Roberto, Pino, Paolo, Enrico, Aldo. Tutti con la voglia di fare qualcosa di giusto, qualcosa di necessario che nel nostro territorio nessun’altro fa. Ludovica è una forza della natura, pacata, dolce, sempre con il sorriso sulle labbra, nonostante i tanti impegni e i colpi della vita, che non risparmiano nessuno. Sono diventata volontaria. Ho sudato per imparare, sacrificato il mio tempo ma finalmente avevo raggiunto uno scopo nella vita. Volontaria con un meritorio lavoro fatto di altruismo e impegno.
Era la vigilia del 2000. Dopo qualche mese saremmo entrati nel nuovo secolo. Mi sentivo un perfetto ingranaggio in un meccanismo che funzionava. Quasi tutte donne, con un gran senso d’altruismo e di comunità. Per una volta non eravamo riserve, ma titolari.
La mia anima rideva, il mio sorriso diventava grande quando una giovane donna tornava a sorridere perché uscita dal tunnel o qualche familiare ci telefonava per ringraziarci per l’aiuto e il sostegno ricevuto. I miracoli avvenivano allora come avvengono anche oggi, tutti i giorni, ma non ce ne accorgiamo. Poi un bel giorno (così per dire) ecco la doccia fredda: “Siamo in riserva - ci dice Ludovica - Abbiamo autonomia fino a marzo.” “E poi?” - domando. “A meno che non accada un miracolo…si chiude”, risponde lei con voce strozzata.
Mi lascio cadere su una seggiola. Non è possibile…e soprattutto non è giusto‼!
Assistenza domiciliare gratuita ai malati oncologici, VIA; equipe di professionisti, medico fisiatra esperto in cure palliative, fisioterapisti, OSS, psico-oncologa, volontari domiciliari, compreso un barbiere parrucchiere e un volontario trasportatore di ausili ospedalieri, VIA;
progetto Pentesilea per la riabilitazione psico-fisica per donne operate di carcinoma mammario, VIA; impegno per la prevenzione delle malattie oncologiche, VIA… tutto cancellato come se questi ventotto anni non fossero mai esistiti. Non c’è solo la sede di Ascoli, esistono anche il punto IOM di Offida, di Comunanza, di Pagliare e di San Benedetto.
Io tornerò alle mie giornate inutili, fatte di stupida televisione, di noiose camminate per fermarmi, braccia dietro la schiena, a guardare i cantieri, i tanti cantieri che brulicano in città. E i malati? SOLI, lasciati al loro destino in un momento della loro vita in cui dovrebbero sentirsi più amati, coccolati, accuditi e soprattutto rispettati nella loro dignità. In un momento i cui il senso di spaesamento e solitudine che colpisce la famiglia dei pazienti è una voragine che inghiotte tutto e tutti.
Umarells? No volontaria. Orgogliosamente volontaria dello IOM….. solo se, però, ci aiutate a non spegnere quella luce e far avverare quel miracolo ‼!



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