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Cna Ascoli: dati 2018, crescono imprese ma zone terremotate vanno ripopolate al più presto

di Fabio Giantomassi

giovedì 27 dicembre 2018

E’ un bilancio in chiaroscuro quello che emerge dall’analisi che il Centro studi della Cna regionale delle Marche ha realizzato per conto della Cna di Ascoli, relativamente ai principali parametri economici ed occupazionali del Piceno. “La crescita del numero delle imprese, soprattutto nell’area del cratere terremoto – sostiene Francesco Balloni, direttore generale della Cna Picena – testimonia che il nostro tessuto imprenditoriale è ancora consolidato e non si rassegna al declino. Sono soprattutto le piccole e micro imprese, ovvero con un massimo di nove dipendenti, a continuare a sostenere il territorio. Ma la loro presenza e i loro sforzi non possono ovviamente, senza sostegni adeguati, invertire la tendenza riguardo l’occupazione. Occupazione che non è andata bene nel 2107 e che, per la nostra provincia, stagna ancora nel 2018, anche se ancora mancano i dati ufficiali dell’anno che sta per finire”.

Mantenere l’impresa attiva – aggiunge Luigi Passaretti, presidente territoriale della Cna di Ascoli – è cosa difficili ma i nostri imprenditori di più non possono fare. Assumere anche un solo dipendente in più può essere operazione difficilissima e che rischia di compromettere tutto il bilancio aziendale. Per questo, visto che la nostra occupazione non può prescindere da queste aziende piccole e spesso strutturate in forma familiare o semi-familiare, una sola assunzione in più in molte di queste aziende farebbe cambiare i numeri occupazionali di tutta la provincia. Ma per farlo sono necessarie politiche mirate per un territorio così particolare come il nostro”.

Il Pil e l’occupazione – rileva la Cna Picena – sono strettamente legate al giro d’affari di ogni piccola impresa. Le difficoltà burocratiche spesso sono ostacolo insormontabile. Più imprese, quindi, nel Piceno durante il 2018. Ma la sfida per il 2019 è far sì che queste imprese appena nate, insieme a tutte quelle già esistenti, possano contare su risorse maggiori da poter utilizzare per innovarsi e ingrandirsi con assunzioni sia di giovani che di personale specializzato e adeguatamente formato.

"Se il Piceno torna lentamente a ripopolarsi di imprese – concludono Passaretti e Balloni – è tutto il sistema-territorio che dovrà tornare a ripopolarsi. E su questo fronte, per la provincia in generale, non si può non fare riferimento alle infrastrutture e al turismo. Mentre nello specifico delle zone montane e terremotate il ripopolamento dovrà passare obbligatoriamente per uno snellimento di tante procedure, alcune delle quali si possono definire a dir poco superflue, che possano permettere alle persone di poter tornare ad abitare quei luoghi e a consumare e spendere in quei luoghi".

CNA PICENA 2018: PRESENTI SUL TERRITORIO PER IMPRESE E FAMIGLIE

Più di 30 eventi di promozione in tutta la provincia, nella regione e nel resto d’Italia. Oltre 15 appuntamenti di approfondimento e confronto, dalle problematiche dei giovani a quelle di anziani e pensionati. Quasi 50 appuntamenti formativi con corsi base, avanzati e di aggiornamento. Sono solo alcuni dei numeri che, a grandi linee, testimoniano la presenza della Cna Picena, nel corso del 2018, affianco alle imprese e ai cittadini. Eventi e appuntamenti che hanno che hanno coinvolto direttamente più di 500 imprese di tutti i settori produttivi e oltre 3mila persone. Eventi e appuntamenti diffusi su tutto il territorio provinciale. Fra i più significativi:

ARTISTICO: Gli ori delle dame della Quintana; Vernissage, vissi d’arte; Art Love per Pasqua 2018, La Casetta di Babbo Natale.

MODA: La notte bianca di Ascoli Piceno; Fashion mood; Premiere vision a Parigi.

AGROALIMENTARE: Nero d’autore; Scrivere per la musica; L’oro della montagna; Fritto misto; Borghi e filiera corta.

GIOVANI: Futuro umano; Cna next.

COMUNICAZIONE: Social media day; attivazione del portale Picenochebello.

PENSIONATI: Diversamente giovani, diversamente attivi; Festa regionale Cna Pensionati; Nonni e nipoti; Nonni a scuola per la cura dei bambini con la Croce Rossa di Ascoli Piceno.

SERVIZI E SINDACATO: Inaugurazione punto Cna nella Cittadella di Pescara del Tronto; Festa dell’Artigiano della Cna di Ascoli; appuntamenti itineranti sulla fatturazione elettronica e sui bandi di finanziamento regionali, nazionali ed europei.

1. Le imprese

Le imprese attive della provincia ammontano a 21.118 alla fine del mese di novembre 2018 e risultano essere aumentate, rispetto al dato di fine 2017, di 118 unità, pari al +0,6%, in controtendenza con il dato della perdita di imprese attive, pari a -0,9%, che nello stesso periodo ha riguardato il tessuto delle imprese attive dell’intera regione.  

Nella provincia di Ascoli Piceno l’aumento delle imprese attive nel 2018 riguarda le manifatture (+1,0%) e le costruzioni (+0,8%), i “servizi avanzati” (informazione e comunicazione, attività finanziarie e assicurative, attività immobiliari, attività professionali scientifiche tecniche noleggio agenzie di viaggio,...: +2,4%), i servizi sanitari sociali sportivi e culturali (4,9%) e anche i servizi tradizionali a persone e famiglie (+1,3%). Aumentano di numero anche le imprese dei servizi del turismo e della ristorazione (+1,4%).  Perdono imprese, invece, il commercio (-1,1%) e i trasporti (-1,8%). Limitatissima risulta la perdita percentuale di imprese attive in agricoltura, silvicoltura e pesca (-0,4%). 

La ripresa della crescita numerica delle imprese in settori quali le manifatture e le costruzioni da un lato, i servizi avanzati e anche quelli più tradizionali dall’altro, configurano un’economia che continua a riprendersi dopo un lungo periodo di difficoltà. 

 . L’occupazione

I dati diramati dall’Istat sulle forze di lavoro, non sono stati ancora aggiornati al 2018 e per il 2017 quelli disponibili indicano per la provincia di Ascoli Piceno una situazione più difficile rispetto alle altre province della regione: 

- il tasso di attività, che indica la partecipazione al mercato del lavoro da parte delle persone in età lavorativa, è il più basso (68,5%) tra le province marchigiane; è particolarmente basso per la componente femminile (60,3%); 

- anche il tasso di occupazione (58,5%) è il più basso della regione, l’unico ad essere inferiore alla soglia del 60%;

- il tasso di disoccupazione, all’opposto, è il più elevato della regione (14,5%) e particolarmente elevato per quanto riguarda la componente maschile (12,9%). 

La partecipazione al mercato del lavoro 

I dati sul mercato del lavoro al 2017 sono disponibili anche per Sistema Locale del Lavoro. Questa articolazione consente di valutare le differenza tra le principali aree in cui può essere suddivisa la provincia. 

Nel SLL di Comunanza (comprende Comunanza, Force, Montalto delle Marche, Montedinove, Montemonaco, Palliano, Rotella; della provincia di Fermo comprende Amandola, Monte Rinaldo, Montefalcone Appennino, Montefortino, Montelparo, Ortezzano, Santa Vittoria in Matenano e Smerillo) gli indici del mercato del lavoro sono i meno sfavorevoli della provincia: al 2017 il tasso di attività è pari al 50,6%, il tasso di occupazione è pari al 46,1% e il tasso di disoccupazione  non raggiunge il 9%. Inoltre, tra il 2012 e il 2017 il SLL di Comunanza è quello che ha registrato l’evoluzione meno sfavorevole, diminuendo di poco il tasso di occupazione e aumentando seppur in misura ridotta la partecipazione al mercato del lavoro (da 50,5% a 50,6%). 

Il SLL di San Benedetto del Tronto (Acquaviva Picena, Cossignano, Cupra Marittima, Grottammare, Massignano, Monsampolo del Tronto, Montefiore dell'Aso, Monteprandone, Ripatransone, San Benedetto del Tronto) è quello che vede peggiorare in modo più accentuato la situazione del mercato del lavoro tra 2012 e 2017: in particolare, diminuiscono in misura rilevante sia il tasso di attività (da 52,0% a 49,1%) sia il tasso di occupazione (da 46,8% a 43,5%). 

Il SLL di Ascoli Piceno (che comprende i comuni di Acquasanta Terme, Appignano del Tronto, Arquata del Tronto, Ascoli Piceno, Castel di Lama, Castignano, Castorano, Colli del Tronto, Folignano, Maltignano, Montegallo, Offida, Roccafluvione, Spinetoli, Venarotta, oltre ad alcuni comuni della provincia di Teramo: Ancarano, Civitella del Tronto, Sant'Egidio alla Vibrata, Valle Castellana) mostra la situazione più diffide del mercato del lavoro: tassi di attività e occupazione bassi e in diminuzione, tasso di disoccupazione elevato e in ulteriore crescita.  

3. Il commercio estero nel 2018

Nei primi nove mesi del 2018 l’export provinciale cala rispeto allo stesso periodo del 2017 di oltre il 10%, assai più di quanto accada al complesso della regione (-2%). IL calo è dovuto soprattutto a quello registrato dal settore Articoli farmaceutici, chimico-medicinali (-14,3%) ma non è dovuto solo ad esso, perché tutte le voci principali dell’export provinciale registrano una diminuzione, fatta eccezione per i prodotti alimentari (+5,4%).   

Nei primi nove mesi del 2018 le imprese dell’agricoltura calano nella provincia di Ascoli Piceno (-35 unità pari a -0,9%) ad un ritmo inferiore a quello della perdita di imprese del settore nelle Marche (-1,6%). Le imprese attive nelle produzioni alimentari (“Industrie alimentari”) crescono invece di 5 unità (+1,7%) quindi assai più che nella regione (+0,2%). 

Le imprese attive nelle attività dei servizi di ristorazione (comprendenti ristoranti, gelaterie e pasticcerie, catering, mense e bar) crescono nella provincia di 21 unità pari al +1,5%, dato ancora una volta superiore a quello regionale (+0,6%).  

Per il complesso della filiera agroalimentare così definita si registra nei primi 9 mesi dell’anno una leggera perdita per la provincia di AP (-7 imprese attive par a -0,1%) 

Tra le imprese di ristorazione, mentre aumentano di numero i ristoranti (+29 pari a +3,7%), all’opposto calano di numero le imprese attive tra i bar (-9 unità pari a -1,6%).

L’export piceno nella filiera agroalimentare appare specializzato nella frutta e negli ortaggi lavorati e conservati (l’11,8% del totale contro il 7,8% delle Marche), nei prodotti delle industrie lattiero-casearie (11,3% contro 3,5%), nelle bevande (23,2% contro 18%).


Francesco Balloni e Luigi Passaretti

Francesco Balloni e Luigi Passaretti

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