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AST Ascoli Piceno, lettera aperta della Cisl FP al direttore Maraldo: “Basta urlare sottovoce!”

di Redazione Picenotime

venerdì 20 giugno 2025

Riceviamo e pubblichiamo integralmente lettera aperta inviata da Gino Giorgio Cipollini (rappresentante CISL FP Marche - Area territoriale di Ascoli Piceno-Fermo) al nuovo direttore della AST di Ascoli Piceno Antonello Maraldo in merito alla carenza di personale nella AST di Ascoli.


Egregio Direttore, dalla sua missiva del 19/06/2025, indirizzata ai dirigenti e funzionari delle Professioni Sanitarie, emerge, in tutta evidenza, la difficilissima situazione in cui versa l’Azienda Sanitaria Territoriale di Ascoli Piceno a causa della grave, cronica carenza di personale che questa O.S., congiuntamente ad altre rappresentanze sindacali, da tempo, ha denunciato ai precedenti direttori e commissari i quali non hanno preso in seria considerazione la problematica con i conseguenti risvolti sulla sanità pubblica picena costringendo i cittadini del territorio, amareggiati e rassegnati, a migrare in altre realtà per tutelare il loro diritto alla salute.

Se fino ad oggi, coloro che erano deputati a salvaguardare la bontà del Servizio Sanitario Piceno hanno sempre urlato sottovoce, a te chiediamo un sostanziale cambio di passo affinchè, a gran voce, si denunci la grave situazione finanziaria e organizzativa in cui versa la nostra sanità pubblica. In passato è stato sempre affermato che la dotazione organica, in particolare del personale sanitario, era completa per cui sarebbe bastata una semplice riorganizzazione dei servizi per assicurare l’offerta sanitaria pubblica. Da un esame approfondito, ora, invece, emergono carenze di decine e decine di operatori sanitari che hanno messo in crisi il nostro apparato territoriale.

Gli operatori sono stremati per i massacranti turni, per i riposi saltati, per i plus orari a cui sono stati sottoposti e per il gran numero di giornate di ferie non fruite. Attraverso le prestazioni orarie aggiuntive, con grande sacrificio di tutti, si è riusciti a tamponare la situazione. Pretendere ora, durante il periodo estivo, di coprire i turni mancanti, attraverso il lavoro straordinario, erodendo tra l’altro il già misero fondo risorse decentrate, senza alcun confronto sindacale in dispregio alla vigente normativa contrattuale ed addirittura adibendo illegittimamente gli incaricati di funzione per la copertura dei medesimi turni appare grottesco. In tal guisa si sta ulteriormente stressando un sistema sanitario pubblico già sufficientemente compromesso.

Egregio Direttore, non esistono alternative se non quella di rivendicare il riequilibrio dei finanziamenti in favore di questo territorio da tempo emarginato. BASTA URLARE SOTTOVOCE!".



“L’interlocuzione tra i sindacati e l’azienda sanitaria dovrebbe avvenire attraverso i canali interni e con garbo. Sono sicuro che i cittadini non amino, né tantomeno capiscano, questo continuo urlare, altroché sottovoce, a mezzo stampa. I cittadini hanno bisogno di certezze e serenità e non di polemiche continue. Così come i lavoratori”. Replica con queste parole il direttore generale dell’Ast di Ascoli, Antonello Maraldo, all’ennesima nota diffusa da Giorgio Cipollini della Cisl per denunciare problematiche pregresse relative alla gestione del personale. Una replica che vuole essere anche un invito al sindacalista, così come agli altri sindacati che utilizzano le stesse modalità, a risolvere le criticità relative al personale (nel caso specifico denunciato dal rappresentante della Cisl nate durante le passate gestioni) durante i confronti che si svolgono internamente e ciclicamente tra la parte datoriale e la parte sindacale. 

“Chiamato comunque in causa pubblicamente – continua il dg Maraldo –, non posso esimermi dal rispondere altresì pubblicamente dicendo che sono d’accordo con Cipollini sul fatto che andavano effettuate nei primi mesi del 2025 le assunzioni per garantire assenze di lungo periodo e carenze, anche in virtù del fatto che a luglio e agosto più di 40 persone non ci sono per usufruire dei congedi, in aggiunta alle ferie. La conseguenza è stata che sono stati costretti a utilizzare gli strumenti contrattuali meno indicati per risolvere un problema. Da aprile, da quando mi sono insediato, le scelte sono però cambiate. Ho assistito a un notevole consumo di risorse in modo inappropriato che ha prodotto l’effetto paradossale di scontentare tutti. Sto cercando – conclude il direttore generale - di ripristinare la normalità e il clima necessario per garantire serenità a tutti. Con la mia disposizione del 19 giugno scorso ho voluto dare regole, legittimare e responsabilizzare i coordinatori e i titolari degli incarichi di funzione che, sul campo, devono sapere che la direzione c’è e si prende le sue responsabilità per cambiare rotta e ripristinare un clima di rispetto delle regole e di sano e leale confronto nelle sedi deputate”. 


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