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Ascoli Calcio, Neri: “Serie B non può diventare stanza di compensazione delle contraddizioni del sistema”

di Redazione Picenotime

giovedì 20 luglio 2023

In questi giorni tiene banco la questione relativa al possibile slittamento dell’inizio del campionato di Serie B 2023/2024. Questa la posizione dell'Ascoli Calcio espressa da Carlo Neri, presidente del club bianconero e consigliere di Lega B. 

L’Ascoli Calcio 1898 si è iscritta ad un campionato con format a 20 squadre e con inizio il 19 Agosto; su questa previsione ha eseguito ingenti lavori di adeguamento dell’illuminazione, ha stilato percorsi tecnici e sportivi e, soprattutto, ha previsto budget economici/finanziari – inclusa la campagna abbonamenti –  oltre all’organizzazione logistica delle trasferte. E così hanno fatto tutte le altre società iscritte a quello che è considerato il campionato più avvincente d’Europa. La Serie B, che in questi anni si è distinta per la coesione dei club nel portare avanti programmi di innovazione e modernità di prodotto, non può diventare stanza di compensazione delle contraddizioni sempre più visibili nel sistema. Non si può passare una intera estate dietro alle carte bollate - si legge in una nota ufficiale del cub di Corso Vittorio Emanuele -.  Si ritorni allo spirito del calcio, alla sua essenza di sportività, di meritocrazia e di emozione pura, aspetti che rendono questo sport il più bello al mondo”.


Carlo Neri

Carlo Neri

© Riproduzione riservata

Commenti

Osservatore
giovedì 20 luglio 2023

Complimenti "" " Sig. Presidente Ottimo ragionamento.... Si devono contrastare con tutte le maniere Quei Presidenti Furbacchioni,... Che cercano di aggirare le regole.... LE REGOLE VANNO RISPETTATE DA TUTTE LE SQUADRE CHE PARTECIPANO AI CAMPIONATI!!!!!!! Stop!!!!!! F. A. C.


remo
giovedì 20 luglio 2023

pienamente d'accordo col presidente


MIMMO
venerdì 21 luglio 2023

Le solite politiche all’italiana. Non si scrivono regole chiare per passare poi a più gradi di giudizio. Davanti ad una legge chiara, bastava una semplice commissione. Immaginate all’ultimo grado di giudizio quanta gente ci avrà lucrato sopra.