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Monticelli, Pedalino: ''Mi manca il campo, voglio dare il mio contributo alla causa''

di Redazione Picenotime

venerdì 28 luglio 2017

Durante la gara amichevole con l’Avellino, non abbiamo visto giostrare in campo il bomber Saverio Pedalino. Il nostro interlocutore ha tutte le prerogative per essere definito uno dei top player della categoria. Spauracchio delle difese avversarie, vera spina nel fianco dei difensori, Pedalino la sa lunga con il gol ovvero gonfiare la rete avversaria. Arrivato a Monticelli deciso a far valere le sue doti di attaccante per antonomasia, il giocatore se l'è dovuta vedere con la pubalgia che l'ha tormentato e tenuto lontano dai campi di gioco per più mesi perché le condizioni fisiche non gli permettevano di scendere in campo e quindi dare sfogo a tutto il suo potenziale di attaccante dal gol facile. Bomber che tutte le squadre vorrebbero avere in rosa, Pedalino spera di tornare a giocare con continuità per dare il suo contributo ai compagni di cordata.

Pedalino, pubalgia sì pubalgia no e ora anche l’ernia inguinale. “Tre mesi fermo lontano dai campi di gioco - Pedalino lo dice con rammarico, quasi si sentisse in colpa con la dirigenza -. Ora, va meglio. Spero di non accusare ricadute che non mi permetterebbero di giocare. Purtroppo ci mancava anche l’ernia inguinale che come dire è stato il colpo di grazia. Mi alleno, sono contento per come si evolvono le cose, ma non sono ancora pronto per scendere in campo. Non ho potuto dare il mio contributo nella gara contro l’Avellino e mi sono limitato a seguirla da bordocampo. Ovviamente sono contento di tutto, ma non soddisfatto. Mi manca il campo, l’erba sotto le scarpe bullonate. Voglio dare il mio contributo alla causa comune con i fedelissimi compagni di squadra”.

Avete da pochi giorni iniziata la preparazione, Pedalino che fa? Impossibilitato a giocare, mi alleno con i compagni di cordata che beati loro non sono angustiati da acciacchi di natura come i miei. Mi adopero e m’impegno perché ho voglia di giocare. Sono in netta ripresa. Sento che sta per arrivare il mio momento e questo mi fa ben sperare perché, ripeto, sono a Monticelli per giocare e non fare solo atto di presenza o la comparsa”. 

Voi passate come squadra da temere. Che gruppo formate?Un gruppo al quale si possono attribuire almeno tre aggettivi: coesi, resistenti e consistenti. Un mix di esperti e di giovani calciatori di belle speranze che non temono avversari e che in campo sanno farsi valere. Rispettiamo l’avversario, ma non lo temiamo. Prerogativa che caratterizza il Monticelli definito, a suo tempo, matricola terribile”.

Pregi e difetti, se ci sono, del mister?A mio giudizio e senza ombra di dubbio lo ritengo il migliore della categoria. La scelta di accasarmi col Monticelli è stata per questo motivo. Non solo, ma anche per il presidente Piero Palatroni sempre di parola con noi giocatori e rispettoso degli impegni di qualsiasi natura che ci sono corrisposti puntualmente. Una società modello dove è bello esserci. Difetti del mister? A trovarli. Un vero galantuomo”.

Un breve accenno per farti conoscere meglio, ovvero chi è Pedalino...Non è facile parlare di se stessi, comunque lo faccio perchè me lo chiede. Una persona che lega con tutti. Bisognoso di mettersi in luce. Pronto ad aiutare e incoraggiare i più giovani. Sono parte integrante della mia persona che oltre a voler emergere come calciatore vuole affermarsi anche come uomo”.

Chiudiamo in bellezza. Dia un voto alla società.Lo devo fare e lo faccio con piacere. Non come voto, ma come giudizio: esemplare in tutti i sensi”.


Saverio Pedalino

Saverio Pedalino

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