Gioco online, è boom nel 2022: la Campania raddoppia la Lombardia. Intanto attesa sulla riforma
di Redazione Picenotime
lunedì 05 febbraio 2024
Il
mondo del gioco in Italia è sempre al centro del dibattito. Ma non sempre in
negativo perché, al di là di tutto, il gaming italiano è un fiore all’occhiello
dell’industria mondiale e soprattutto dell’economia del Belpaese. D’altronde, non
si arriva a rappresentare l’1% del Pil così a caso. Il gioco è tutto questo e
lo testimoniano i numeri che si susseguono anno dopo anno, migliorando sempre
più.
L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha
pubblicato di recente il Libro Blu 2022, la fotografia più attendibile e
concreta circa la situazione del gioco in Italia, tra risultati ottenuti ed
aspettative. A sorridere è
il quadro sul gioco online, che dal Covid ad oggi ha vissuto un’esplosione
probabilmente non preventivabile nemmeno dai più ottimisti degli addetti ai
lavori.
Intanto i dati del Libro Blu sono chiari: nel 2022 sono stati aperti 4,9
milioni di conti di gioco, numeri che certificano la popolarità del settore
lungo tutto lo Stivale. Regione che comanda su questo fronte è la Campania, che
ha quasi all’attivo ottocentomila conti di gioco aperti. Il 16,12% de totale,
insomma, è campano. Segue la Lombardia, che è di gran lunga la regione che nel
complesso ha gli standard numerici più elevati e la Sicilia. Le regioni sui
gradini inferiori del podio sono Val d’Aosta, Molise e Trentino-Alto Adige. Per
il resto è un duello tête-à-tête tra Lombardia e Campania. Quest’ultima
spende soprattutto su scommesse fisiche: il settore betting ha chiuso il 2022
con 1,2 miliardi di euro all’attivo. La Campania comanda nella lista della
spesa, con 295 milioni, staccando Lombardia, Sicilia e Puglia. Se si considera
la Campania, la spesa per le scommesse è pari a più del doppio della Lombardia.
Sono dati importanti che potrebbero anche migliorare nei prossimi anni. Anche
perché il 2024 potrebbe essere l’anno dell’agognata riforma per il settore
gioco.
In attesa di novità, la
riforma del gioco ha preso già forma. Si annunciano grossi cambiamenti per
le concessioni del gioco online, che rischia così di essere penalizzato: il
canone annuale di concessione, che sarà pari al 3% del margine netto, arriverà
ad un versamento una tantum di 7 milioni di euro a singola concessione. Un
paletto finanziario notevole che rischia di mettere fuori giochi parecchie
società all’interno del panorama del gioco italiano. È un nodo da sciogliere
prima che la riforma vada avanti. Tra le altre novità, anche il rinnovo alla
lotta contro il gioco illegale, con sanzioni tra i 30 e i 180mila euro per gli
operatori che non rispetteranno gli standard normativi.