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Ascoli Piceno, i numeri emersi nell'assemblea annuale del settore trasporti. Galanti: ''Servono azioni di prevenzione''

di Redazione Picenotime

sabato 24 dicembre 2022

Nella consueta assemblea annuale per lo scambio degli auguri, si sono analizzati alcuni dati che dovrebbero destare preoccupazione. Quello più rilevante riguarda il 30% dei mezzi pesanti che secondo i numeri sarebbe finito sotto sanzione. ''60 mila sanzioni cercate, ma solo nello 0,5% dei casi purtroppo viene coinvolta la committenza - si legge nella nota diramata da PrimaTras -. Sicurezza a rischio sulle strade se si colpevolizza solo l’anello debole della catena: l’autotrasporto. Più del 30% dei mezzi pesanti che viaggiano sulle strade italiane, lo fa a rischio per la sicurezza. Su 176 mila veicoli controllati dalla Polizia Stradale (da gennaio a settembre 2022) sono state comminate circa 60 mila sanzioni fra quelle ritenute più importanti. Del totale delle sanzioni, i proprietari delle merci trasportate ne hanno ricevute, in contemporanea, soltanto lo 0,5% (circa 850) a dimostrazione del fatto che la corresponsabilità di filiera continua a non funzionare. I dati, commentando Il rapporto della Polizia Stradale presentato nell’ambito della Commissione per la sicurezza stradale nel settore dell’autotrasporto che, da un lato, confermano il degrado del settore costretto a viaggiare sulla soglia costante della precarietà, dall’altro il fallimento di qualsiasi politica di filiera con la conseguenza di relegare l’autotrasporto nell’ultimo anello della catena del movimento delle merci in Italia, e quindi esposto ad una competizione estrema che spesso si scarica negativamente sulla strada''.

''Gran parte delle irregolarità compiute durante le fasi dell’autotrasporto - aggiunge nel suo intervento il coordinatore nazionale PrimaTras e segretario generale PmiA autotrasporto Unilavoro Roberto Galanti - producono vantaggi su tempi di consegna, tariffe e condizioni operative, a favore dei committenti del trasporto, lasciandone però le responsabilità a chi svolge effettivamente il servizio con i propri mezzi. I dati sono eloquenti: il 12% dei conducenti non ha rispettato i tempi di guida e di riposo mentre un preoccupante 11% ha dimostrato irregolarità su pesi, dimensioni e fissaggio del carico''Sull’incidentalità in cui sono coinvolti i mezzi pesanti, nonostante il parametro chilometri/incidenti sia in lieve calo rispetto al periodo pre-pandemico, i numeri assoluti restano piuttosto alti. ''Tra le azioni da intraprendere - conclude Galanti occorre privilegiare quelle aventi capacità di prevenzione piuttosto che ricorrere alle classiche norme repressive post-danni. Ciò significa sviluppare, potenziare e migliorare le infrastrutture stradali, le aree di sosta, la segnaletica, la messaggistica e anche l’uso degli strumenti tecnologici per ridurre le “distrazioni” di tutti i conducenti, responsabili ormai del 49% dell’incidentalità stradale''.


Roberto Galanti

Roberto Galanti

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