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Covid-19, varianti Omicron trainano reinfezioni. Quadro potrebbe peggiorare in autunno

di Redazione Picenotime

lunedì 09 maggio 2022

Calano i contagi e le ospedalizzazioni legate al Covid-19. Le autorità sanitarie però avvertono che, probabilmente dopo l’estate, il quadro sanitario potrebbe peggiorare un’altra volta. Si guarda con sospetto alle due nuove sottovarianti di Omicron: BA.4 e BA.5, chiamate anche Omicron 4 e Omicron 5. Anche in un momento relativamente tranquillo come quello che stiamo attraversando, la diffusione di mutamenti di Omicron è già considerata la responsabile dell’alto numero di reinfezioni registrate. Il pericolo che BA.4 e BA.5 portano con sé “è reale”. Dopo il probabile rallentamento del virus nel periodo estivo “potremmo ritrovarci ad affrontare il terzo autunno problematico dell’era pandemica”, ha dichiarato Guido Rasi, ex direttore esecutivo dell’Ema (Agenzia europea per i medicinali).

In Italia il ceppo di virus prevalente resta per il momento Omicron 2 (BA.2). Il 7 maggio sono però stati rilevati tre casi di BA.5 a Perugia. Anche BA.4, ha fatto sapere l’Istituto Superiore di Sanità, risulta già presente sul territorio. Negli scorsi giorni è stata isolata ad esempio nei laboratori dell’ospedale Sant’Orsola di Bologna. Le previsioni per il prossimo autunno sono le stesse in Italia come nel resto del mondo. Il governo statunitense prevede che saranno circa 100 milioni gli americani (il 30% della popolazione) che potrebbero contagiarsi dopo l’estate, proprio per il rapido evolversi di Omicron. Sono sempre le nuove forme di Omicron a guidare una nuova ondata di contagi – la quinta – in Sudafrica. Lo riporta la Bbc sulla base dei dati dell’Istituto nazionale per le malattie trasmissibili, che ha evidenziato un aumento del 60% di nuovi casi in due giorni. Il diffondersi di nuove varianti intanto sta trainando anche i numeri crescenti di persone che hanno contratto il coronavirus pur avendolo già avuto in passato. La scorsa settimana casi simili sono cresciuti del 5%, fa sapere l’Istituto Superiore di Sanità. "Sulla base delle conoscenze scientifiche finora disponibili - ha spiegato la professoressa Antonella Mencacci, responsabile del laboratorio di microbiologia dell’Azienda ospedaliera di Perugia - è possibile sostenere che Omicron 5 presenti una contagiosità maggiore delle forme precedenti, anche se non è ancora chiaro di quanto”. 


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