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Coronavirus, Arcuri: “Davvero sconsigliabile un tipo vaccino per prima dose e uno diverso per seconda”

di Redazione Picenotime

Domenico Arcuri (Dire.it)

Domenico Arcuri (Dire.it)

Domenico Arcuri (Dire.it)

"La prossima settimana Pfizer invierà in Italia 165mila dosi in meno di dosi del vaccino rispetto a quanto programmato. Abruzzo, Basilicata, Marche, Molise, Umbria e Valle d'Aosta sono le uniche regioni che non avranno tagli nella distribuzione. L'Emilia Romagna, Lombardia e Veneto con circa 25mila dosi sono le regioni più penalizzate, poi il Lazio con 12 mila la Puglia con 11.700". A comunicarlo in una nota ufficiale è il commissario straordinario per l'emergenza Covid-19 Domenico Arcuri che poi aggiunge: "Pfizer unilateralmente redistribuito le dosi da consegnare ai 293 punti di somministrazione sul territorio italiano. Di conseguenza, e in modo del tutto arbitrario, nella prossima settimana a fronte delle 562.770 dosi previste, verranno consegnate 397.800 dosi".

"Il 29 gennaio l'Ema si riunisce per valutare la possibile approvazione del vaccino Astrazeneca, se ciò avviene avremo altri 40 milioni di vaccini e altri 16 milioni nel primo trimestre di quest'anno e potremo accelerare la campagna vaccinale, anticipando ad esempio con i soggetti fragili tra i 60 e 70 anni e altre categorie a rischio", ha poi evidenziato oggi Arcuri nel corso di "Domenica In" su Rai Uno. "E' davvero sconsigliabile utilizzare un tipo di vaccino anti-Covid per la prima dose e uno diverso per la seconda. Se ci si vaccina con Pfizer è consigliabile che la dose di richiamo la si faccia con lo stessa vaccino. Il termine di intervallo di tre settimane fra prima e seconda dose pensiamo che sia bene rispettarlo".


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