SAN BENEDETTO DEL TRONTO, ARRESTATI DUE RAPINATORI POCO PRIMA DELL'IRRUZIONE
di Redazione Picenotime
sabato 01 dicembre 2012
Agenti della Squadra Mobile di Ascoli Piceno hanno sventato una rapina presso una gioielleria a San Benedetto del Tronto, con gli arresti poco prima dell'irruzione di due malviventi. Trattasi di Vitantonio Gasparro, residente ad Ascoli Piceno, classe 1980, pluripregiudicato per reati contro il patrimonio e Davide Cecchini, residente a Montesilvano, in provincia di Pescara, classe 1991, incensurato.
A seguito di attività di indagine, si apprendeva che nella mattinata odierna i due si sarebbero incontrati a Pescara per effettuare una rapina ad un "Compro Oro" che si trovava in quel centro, il cui sopralluogo era stato fatto nella giornata precedente. Dopo aver fatto colazione all'incirca alle ore 9, i due rapinatori decidevano di mettere a segno la rapina all'esercizio commerciale che avevano già individuato. La Squadra Mobile di Ascoli Piceno, unitamente all'omologo ufficio di Pescara, effettuavano mirati servizi di monitoraggio al fine di impedire l'evento criminoso e consegnare i rei alla giustizia.
Quando Gasparro e Cecchini si trovavano nei pressi del "Compro Oro", improvvisamente decidevano di cambiare piano. A bordo della loro autovettura si dirigevano alla volta di Ascoli Piceno pianificando di effettuare una rapina ad un "Compro Oro" del capoluogo piceno, quando giunti all'altezza di San Benedetto del Tronto decidevano repentinamente di cambiare nuovamente obiettivo dirigendosi in quel centro cittadino. Giunti nei pressi di un laboratorio di oreficeria, i due venivano bloccati dal personale della Squadra Mobile di Ascoli Piceno nel mentre cercavano di mettere a segno il colpo.
Addosso Davide Cecchini la Squadra Mobile rinveniva una pistola scacciacani, priva di tappo rosso, mentre all'interno dell'autovettura venivano rinvenuti un paio di guanti, occhiali neri, una tuta ed una felpa, materiale quest'ultimo che sarebbe servito per cambiarsi di abito dopo aver commesso la rapina. I due, dopo le formalità di rito, venivano associati presso la casa circondariale di Ascoli Piceno, a disposizione dell'Autorità Giudiziaria Picena, per rispondere dei reati di tentata rapina in concorso.

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