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Capitaneria di Porto San Benedetto, il punto su dragaggio e raccolta rifiuti

di Redazione Picenotime

giovedì 07 gennaio 2016

In merito ad alcune notizie apparse sulla stampa ed inerenti le tematiche in argomento, la Capitaneria di Porto di San Benedetto del Tronto ha considerato necessario fornire alcune precisazioni.

DRAGAGGIO

In data 16.12.2015, il Provveditorato interregionale per le Opere Pubbliche, Ufficio Opere Marittime di Ancona, ha trasmesso i dati ufficiali inerenti le batimetrie (profondità) raggiunte nel corso dell’intervento di dragaggio d’urgenza dell’imboccatura.
I sopra citati dati confermano quanto già rilevato dalle dipendenti Unità Navali e dal Nucleo Operatori Subacquei, ovvero, il raggiungimento delle quota minima prevista (3,80 m); tale situazione è stata riscontrata anche da alcuni rappresentanti del ceto peschereccio nel corso di un’uscita in mare effettuata a bordo di una Motovedetta di questo Comando.
Ad oggi, non si ha contezza di mareggiate che possano aver determinato significativi cambiamenti rispetto ai dati rilevati.
Peraltro, questo Comando è in costante contatto con i competenti organi ministeriali al fine di mantenere costantemente elevata l’attenzione sulla necessità di procedere quanto prima al dragaggio dell’intero bacino portuale.

RACCOLTA RIFIUTI

Occorre fare una precisazione preliminare: la raccolta rifiuti in ambito portuale, intesa come raccolta dei rifiuti urbani prodotti dalle attività insistenti nel porto (concessionari a vario titolo), non è oggetto di alcuna interruzione; il servizio viene espletato dalla Picenambiente S.p.A. al pari della restante parte del territorio comunale.
Diversa è invece la raccolta dei rifiuti prodotti dalle navi e dei residui del carico (ovvero dei rifiuti di bordo propriamente detti e delle acque di sentina). Detto servizio è oggetto di una specifica pianificazione ed il relativo affidamento – fino ad oggi – è stato di stretta competenza regionale anche nei porti d’interesse nazionale. È di recente approvazione una modifica al pertinente testo normativo, attraverso il cosiddetto Collegato Ambiente “Green Economy” (approvata ma non ancora entrata in vigore), che trasla detta competenza in capo ai Comuni.
L’ordinanza n°129 del 30.12.2015 di questo Comando si è resa necessaria atteso che dall’approvazione del nuovo Piano di raccolta (ordinanza n°99 del 23.10.2014), ad oggi, la Regione non ha proceduto ad affidare il servizio in argomento.
Pertanto, proprio allo scopo di evitare l’ingenerarsi di una situazione di totale immobilismo e di potenziale accumulo incontrollato di rifiuti nel porto, questa Capitaneria di Porto, su conforme parere dell’Avvocatura Distrettuale dello Stato, ha liberalizzato e disciplinato l’accesso di tutte le imprese, aventi i requisiti, al fine di svolgere il servizio nelle more dell’individuazione del nuovo soggetto da parte dell’Ente competente.
Pertanto, in attesa che i competenti organi territoriali individuino il soggetto unico concessionario del servizio, tutti gli armatori/comandanti delle unità navali dovranno rivolgersi  alle Ditte che siano iscritte nell’Albo Nazionale dei Gestori Ambientali e che abbiano presentato una comunicazione d’inizio attività nel porto, al fine di concordare tempi, modalità e costi del servizio, le quali provvederanno a rilasciare apposite ricevute attestanti l’avvenuto conferimento dei rifiuti prodotti a bordo in relazione alla normale attività lavorativa (trattandosi non di una facoltà, ma di un onere per gli armatori/comandanti).

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