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MAZZONE LANCIA IL PICCHIO: "SALVEZZA TRANQUILLA E POI CHISSÀ..."

di Redazione Picenotime

martedì 04 dicembre 2012


Dici Carlo Mazzone e ripensi subito alle pagine più gloriose nella storia dell'Ascoli Calcio. Il 75enne tecnico romano (che vive ormai da anni nel capoluogo piceno insieme all'inseparabile moglie Maria Pia) ha allenato il Picchio dal 1968 al 1975 e poi dal 1980 al 1985, regalando al fianco dell'indimenticato Costantino Rozzi momenti emozionanti a tutti i sostenitori bianconeri. Sor Carletto segue sempre con vivo interesse le vicende della squadra di Massimo Silva ed in esclusiva per Picenotime.it ha voluto analizzare le prospettive del club ascolano nel campionato di Serie B.

Mister, che idea s'è fatto del Picchio dopo 17 giornate?

Direi senza dubbio positiva, dopo qualche difficoltà la squadra mi pare in ripresa. Credo che ci siano tutte le carte in regola per portare a casa una salvezza tranquilla. Mi auguro, però, di poter ammirare in primavera un bello sprint finale e poi chissà, sognare non costa nulla...

Ha seguito la partita di Padova?

Certo che sì, quando gioca l'Ascoli io sono sempre incollato davanti alla tv. Anche se non mi vedete più allo stadio non vuol dire che la mia fede bianconera sia scemata, anzi... All'Euganeo i bianconeri hanno offerto davvero un'ottima prova e meritavano di vincere, peccato per quel gol nel recupero, tre punti in terra veneta avrebbero regalato una gioia immensa a tutti noi tifosi.

Lei conosce molto bene Massimo Silva per averlo allenato, come giudica il suo operato?

Massimo è una grande persona ed un eccellente professionista. Come me è un ascolano d'adozione, ha un amore viscerale per questa terra e per questo popolo, farebbe qualsiasi cosa pur di vedere l'Ascoli sempre vincente. Lui vive di calcio e sta dimostrando di essere anche molto elastico tatticamente, passando dal 3-5-2 iniziale al nuovo 3-4- 1-2, modulo che valorizza le caratteristiche dei suoi centrocampisti dai piedi buoni, proponendo un atteggiamento più aggressivo.

C'è qualche giocatore bianconero che le piace particolarmente?

Ci sono tanti giovani interessanti che stanno crescendo bene, anche se credo che la vera forza della squadra siano i cosiddetti 'senatori'. Elementi navigati come Soncin, Di Donato e Peccarisi sono fondamentali per l'equilibrio del gruppo e per affrontare al meglio tutte le insidie di un campionato duro e lungo come quello di B.

Nonostante le "tempeste" degli ultimi anni il suo consuocero Roberto Benigni è sempre saldamente al timone della nave bianconera.

Bisogna solamente fargli tanti applausi, ha dovuto affrontare problemi gravi che hanno creato molte ansie a noi tifosi, ma n'è sempre uscito con intelligenza, sagacia e grande abilità. È una persona molto preparata che non molla mai, sono contento che quest'anno si possa finalmente affrontare un campionato 'normale'...

Tutti sanno che il suo cuore, oltre che per l'Ascoli, batte anche per la Roma. Gradisce il lavoro di Zeman nella capitale?

Zeman mi è sempre piaciuto, anche quando lo affrontavo da avversario. È una persona eccezionale, con grandi idee, che predilige la tecnica alla tattica, con un atteggiamento sempre propositivo ed offensivo. La squadra mi è sembrata più equilibrata nelle ultime uscite, continuando così si può portare avanti un bellissimo campionato e come diciamo a Roma "magara" arrivare al terzo posto!

Sta facendo bene in giallorosso Mattia Destro, altro ascolano doc.

È un ragazzo molto interessante, con qualità, personalità e fiuto del gol. La sua crescita è positiva anche in ottica Nazionale, è un attaccante moderno che può fare molto comodo a Prandelli. Io conosco bene il padre Flavio, che ho avuto modo di allenare proprio ad Ascoli.

Ha più sentito il suo grande amico Pepe Guardiola? Ha deciso quando e dove riprenderà ad allenare?

Lo sento spesso, siamo legati da una profonda amicizia. Credo che per lui sia giunta l'ora di tornare in panchina, anche se penso che non abbia ancora deciso e che stia valutando proprio in questo periodo la soluzione migliore. Mi piacerebbe molto vederlo lavorare in Italia, ma è difficile trovare una squadra che possa permetterselo sul piano economico. Di sicuro allenerà un top club, è un meraviglioso maestro di calcio e tutti noi appassionati non possiamo fare a meno dei suoi capolavori tattici che tanto ci hanno entusiasmato durante i suoi anni vincenti al Barcellona.

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