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Ascoli Piceno, la questione dell'albo degli autotrasportatori tiene banco. Galanti: ''Rivedere i requisiti''

di Redazione Picenotime

martedì 29 novembre 2022

La crisi del settore degli autotrasporti continua a generare forti preoccupazioni tra molte delle aziende del territorio piceno. Delle problematiche sulle quali il nuovo Governo sarà presto chiamato a mettere mano see ne è già parlato molto nel corso delle ultime settimane. Il primo passo per procedere ad un'adeguata serie di interventi però passa per il nodo cruciale è rappresentato dall'albo di categoria degli autotrasportatori. ''Partiamo da due  notizie per esprimere il nostro modestissimo parere che non vuole offendere o giudicare  nessuno  - ha dichiarato Roberto Galanti, segretario generale di Pmia Autotrasporto -, ma che nulla osta ad una opinione sul problema. Le due notizie che circolano sui social sono due. La prima è che il Tar del Lazio con sentenza pubblicata il 10 novembre appena scorso ha annullato il decreto n° 107 del 14 settembre 2021, di ricostituzione del Comitato centrale per l’albo degli autotrasportatori, accogliendo così il ricorso presentato da un’associazione . La Magistratura con dichiarazione del suo presidente, ha messo la parola fine alla scandalosa vicenda della ricostituzione del Comitato centrale per l’albo degli autotrasportatori, voluta dal precedente Esecutivo. La seconda invece è che un altro ricorso con contenuti abbastanza puntuali e per certi versi pesanti, presentato da un’altra associazione avverso il procedimento di ricostituzione dell’albo nazionale delle imprese di autotrasporto, ha visto la sua esclusione dal tavolo delle associazioni rappresentanti il settore. L’assenza di tale associazione nell’albo degli autotrasportatori per scelte ‘politiche’ che non tengono conto dell’impegno e della rappresentanza vera ed oggettiva delle imprese, protratta negli anni, risulta quindi essere una grave anomalia che dovrà essere risolta nelle sedi e nei tempi più opportuni. Fin qui la cronaca. Ci piacerebbe suggerire alle istituzioni competenti di effettuare una verifica, non a campione ma capillare. Così facendo chissà che non vengano fuori delle questioni originali e simpatiche. L’albo degli autotrasportatori deve essere gestito dalle rappresentanze di autotrasportatori e non da altri''.

Le parole del segretario generale lasciano quindi intendere quanto sia necessario rivedere i requisiti per poter accedere all'albo di categoria. ''Un albo degli autotrasportatori che si trascina fra leggi - ha proseguito Galanti - forse anche  suggerite da associazioni per escludere altre associazioni e ricorsi al tribunale amministrativo e Consiglio di Stato, non è più un’istituzione che può fornire garanzie agli addetti ai lavori. Dopo decenni l’albo fornisce la sensazione di essere il luogo di 'privilegi istituzionali' che nulla hanno a che vedere con la rappresentanza dei reali problemi della categoria e delle conseguenti azioni che dovrebbero essere adottate almeno per attenuarli. Tutto è ridotto, pare, a protagonismi personali, a colpi di rivendicazioni fra chi vuole dimostrare potere e chi prova a resistere rivolgendosi ai tribunali, fra chi ha l’arroganza di avere nell’albo un posto eterno e chi invece sventola le ingiustizie subite per l’esclusione. Quando la politica comprenderà che l’albo, peraltro sostituito, di fatto, dal Ren comunitario (sul quale si devono iscrivere obbligatoriamente tutte le imprese per esercitare la professione), non funziona neanche più come uno strumento di scambio per tenere tutti buoni, allora, solo allora probabilmente, si potrà procedere al cambiamento e di conseguenza forse si potrà provare a migliorare le condizioni di una categoria ormai sfiduciata''.  



Roberto Galanti

Roberto Galanti

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