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di Redazione Picenotime
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In recenti riunioni gli imprenditori di Confindustria Ascoli Piceno hanno affrontato la problematica connessa all’esigenza di avere più voli nell’aeroporto di Ancona.
Una considerazione attuale è considerare anche che la Germania continua ad essere, sempre più un’area strategica per le aziende marchigiane. Lo è non solo per i settori della produzione manifatturiera ma anche per il turismo.
Purtroppo gli ultimi dati statistici diffusi dalla Regione Marche per il 2015, attestano un preoccupante calo, superiore al 2.8% del movimento commerciale regionale verso la Germania quando invece l’Italia ha incrementato le esportazioni di oltre il 5%.
Dati significativi su cui concentrare azioni e sforzi, visto che solo la meccanica ha mantenuto i valori classici nell’esportazione verso la Germania mentre tessile abbigliamento e calzature hanno segnato una perdita di posizioni significative.
L’ing. Pau Mestres, Direttore della unità Nexans di Offida e delegato del Presidente Mariani, sottolinea "in un momento di gravi difficoltà per la nostra economia regionale, assicurare dallo scalo di Falconara sempre più collegamenti con la Germania e gli HUB delle diversi destinazioni, è fondamentale”.
“Ancora di più - rimarca - nel momento in cui strategia condivisa è concretizzare azioni tali da raccordare la nostra regione con l’area paese prioritaria per comparti produttivi di base come la meccanica, la moda e l'alimentare".
“Solo se riusciremo a fare fronte comune nel rapporto con Lufthansa - sottolinea - potremo assicurare la prosecuzione dei voli da Ancona anche nel prossimo semestre ed un eventuale potenziamento”.
Opinione condivisa dagli imprenditori è che l’aeroporto di Ancona potrà avere futuro solo se confermerà ed incrementerà i voli giornalieri capaci di dare servizi soprattutto alle imprese, siano essi gestiti da Alitalia (3 voli giornalieri a Roma) o altri qualificati vettori come ad esempio Lufthansa (2 voli giornalieri a Monaco). Altri vettori come la Turkish Airlines o la Vueling attendono sicuramente la stabilità attesa una volta privatizzato l’aeroporto.
Vero è che proprio la linea di bandiera tedesca può offrire, tramite gli aeroporti tedeschi, scambi interessanti verso tutte le aree maggiormente strategiche per le nostre aziende.
“Credo che – dice nuovamente Pau Mestres - gli imprenditori marchigiani vogliono veramente contare su un aeroporto vicino casa che garantisca un numero importante di collegamenti aerei efficienti verso Milano e Roma ma soprattutto verso i principali HUB europei”, ed aggiunge “ma anche gli investitori e clienti delle nostre aziende hanno bisogno di collegamenti efficienti e che sia possibile arrivare nel nostro territorio e ripartire in giornata per essere alla pari dei grandi centri industrializzati di Europa”.
riservata 1****
Ha più senso un aereoporto nella provincia di Ascoli, che tra comparto calzaturiero e turismo ha sicuramente un richiamo maggiore dei 4 uffici ad Ancona.