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di Redazione Picenotime
Riceviamo e pubblichiamo integralmente il comunicato ufficiale dal Consolato Maestri del Lavoro delle province di Ascoli e Fermo .
"La statua del Cristo Redentore, opera dello scultore ascolano Antonio Mancini e che da ben 67 anni domina dalla collina del Sacro Cuore la città di Ascoli Piceno, vive da tempo nell’abbandono e nel degrado ed è meta ormai non di flotte di turisti che ne ammirino lo splendore nonché il bel panorama che si gode da lassù, ma piuttosto di vandali, che sfogano le loro frustrazioni con spray e danneggiamenti, in una logica forse di incomprensibile arte, ma sicuramente del tutto inurbana. E’ innegabile che il vandalismo scaturisca per lo più da deficit mentali e soprattutto da tanta ignoranza, ma quando si arriva a deturpare per puro spirito maniacale, certe pregevoli opere d’arte che rappresentano anche un simbolo della città di Ascoli Piceno, siamo di fronte a fenomeni di vera e spudorata delinquenza. Certamente i primari monumenti andrebbero meglio monitorati e tutelati ed anche sistematicamente manutenuti nel loro splendore originale, ma siamo tutti ben consapevoli che il fenomeno dei writers o graffitari o meglio del vandalismo gratuito può essere forse arginato, ma purtroppo non definitivamente debellato. E così nell’ambito della eccellente iniziativa “Adottiamo un Monumento” promossa dall’Amministrazione Comunale, che fa seguito ed è quindi in perfetta linea con quella analoga già lanciata a livello nazionale dalla Federazione Maestri del Lavoro d’Italia, il Consolato di Ascoli Piceno e Fermo si è da tempo reso disponibile ad “adottare” il Crocifisso del Sacro Cuore, con l’intento di evitare che, una volta ripulita e risistemata l’opera (compresa l’iscrizione in travertino Tibi Servator Divine Honos et Gloria, mancate di diverse lettere) e la stessa area verde che la circonda, non si ritorni al vergognoso degrado in cui versa attualmente e che la città di Ascoli Piceno, anche per essere candidata a Capitale della Cultura 2024, non può e non deve permettersi".
Statua del Cristo Redentore o del Sacro Cuore di Gesu ….un po’ di storia
È stata inaugurata il 18 maggio
dell'anno 1954, giorno in cui si celebra la ricorrenza del Sacro
Cuore e data in cui ricorreva anche il decimo anniversario della
ritirata dei soldati tedeschi dalla città Ascoli Piceno. L'opera
rappresenta il Cristo, rivolto verso la città, con le braccia aperte
in segno di benevola protezione. La statua è stata realizzata come
testimonianza per sciogliere il voto religioso che i cittadini
avevano rivolto a Gesù affinché durante gli anni della seconda
guerra mondiale la città fosse preservata da danni e distruzioni. La
scultura è stata ricavata da massi di travertino provenienti dal
vicino borgo di Castel Trosino. È alta 12 metri, dei quali: 7 m di
basamento e 5 m di statua, ottenuta dalla sovrapposizione di tre
blocchi di pietra. La figura dell'effigie del Cristo è stata
eseguita dello scultore ascolano Antonio Mancini. Il basamento,
disegnato dall'architetto Vincenzo Pilotti, è stato realizzato dalla
locale cooperativa CALTEM e presenta sul lato frontale la scritta
latina Tibi Servator divine Honos et Gloria, (Onore divino e gloria a
te Salvatore) con lettere in travertino. Nel corso del tempo il
monumento è stato colpito e lesionato due volte dalla caduta di
fulmini. Il primo lo investì nell'anno1965 e procurò danni leggeri,
successivamente sistemati sul posto con opera di restauro dallo
stesso esecutore. Il secondo vi cadde il 15 agosto1990 e,
compromettendone la stabilità, rese necessaria la rimozione della
statua. Il monumento è stato sottoposto ad un importante e costoso
restauro conservativo che ne ha permesso la ricollocazione nella sua
sede.
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Occorre educazione civica a scuola,leggi più costruttive,i giovani di oggi sono più viziati.