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Terremoto, salgono a 28mila persone assistite. Allarme per aziende agricole danneggiate

di Redazione Picenotime

giovedì 03 novembre 2016

Sono oltre 28mila le persone assistite dal Servizio Nazionale della Protezione Civile in seguito alle forti scosse di terremoto che hanno colpito il territorio dell''Italia centrale il 24 Agosto, il 26 Ottobre e il 30 Ottobre. In particolare, sono oltre 19mila le persone assistite nell'ambito del proprio comune: di queste, più di 17.500 in palazzetti, centri polivalenti e strutture allestite ad hoc, mentre oltre 1.600 trovano alloggio in strutture ricettive messe a disposizione sul territorio. Sono, poi, circa 8.400 le persone accolte presso le strutture alberghiere lungo la costa adriatica, mentre circa 500 persone fra Lazio, Marche e Umbria sono assistite in tenda. 

Nella Regione Marche sono più di 21mila gli assistiti: oltre 14mila in strutture di prima accoglienza allestite a livello comunale, circa 850 in strutture ricettive sul territorio e quasi 7mila negli alberghi della costa. In Umbria sono quasi 4mila gli assistiti: più di 2mila in strutture di prima accoglienza allestite a livello comunale, oltre 500 in tenda, circa 260 in strutture ricettive sul territorio e circa 1.000 negli alberghi sulla costa adriatica. Nella Regione Lazio sono più di 800 gli assistiti: circa 160 in strutture di prima accoglienza allestite a livello comunale, una cinquantina in tenda, un centinaio in strutture ricettive sul territorio e quasi 500 negli alberghi della costa adriatica. Nella Regione Abruzzo, infine, sono circa 1.700 gli assistiti: quasi 1.300 in strutture di prima accoglienza allestite a livello comunale, più di 400 in strutture ricettive in ambito comunale e una decina in hotel sulla costa adriatica. 

Su una sessantina di aziende agricole controllate fino ad oggi nelle Marche, l'80% presenta danni causati dal sisma. Il dato è arrivato al tavolo sull'agricoltura, convocato a Macerata dalla vicepresidente della Regione, Anna Casini. Che ha sottolineato: "Abbiamo le risorse per ripartire. Non abbandoneremo l''entroterra". Su 125 richieste di verifiche ad aziende agricole e zootecniche che lamentano di aver subito danni a causa del sisma, ad oggi ne sono state controllate circa la metà. E appunto, l'80% di queste presenta danni apparenti che andranno certificati poi dai tecnici abilitati Aedes. Alla riunione operativa c'erano i rappresentanti delle principali associazioni del settore. "Non svendiamo il bestiame a chi non si fa scrupoli di lucrare su un'emergenza - ha detto Casini, come riporta l'agenzia Dire -. Tutto sarà ripristinato e l'entroterra non verrà abbandonato". La priorità segnalata, condivisa da tutte le associazioni, è quella di provvedere, nel minor tempo possibile, a installare stalle provvisorie e abitazioni per gli allevatori. "Il territorio non va abbandonato perchè senza una ripresa economica delle attività tradizionali dell''entroterra, le aree montane non potranno ripartire e perderanno la propria identità - ha ribadito la Casini - La Regione aiuterà tutte le aziende coinvolte dal sisma a superare i disagi della fase di emergenza e inizieremo subito la ricostruzione". L''assessore ha anche invitato le associazioni a presentare proposte per costruire la strategia delle aree interne "che - ha concluso - attueremo con i circa 45 milioni di euro che la Regione ha a disposizione grazie al fondo di rotazione con il quale il Governo finanzierà il 17% di cofinanziamento del Psr".


Foto da Protezionecivile.gov.it

Foto da Protezionecivile.gov.it

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