Terremoto, Ceriscioli ad Ascoli: “Dobbiamo avviarci a chiudere fase emergenza”
di Redazione Picenotime
sabato 05 novembre 2016
Arquata del Tronto si rialza: è di oggi la firma degli atti attraverso i quali la famiglia Della Valle acquisisce l'area per impiantare un''azienda. "Un'attività che darà occupazione a decine di persone - afferma il presidente della Regione Luca Ceriscioli, come riporta l'agenzia Dire - ed è il primo segno forte di ripartenza e di rinascita nella dimensione estremamente importante nella ricostruzione che è il lavoro. La possibilità cioè di ridare alle persone una ragione per restare qui oltre all'attaccamento già molto forte verso il territorio. Avere opportunità di lavoro significa avere le condizioni minime per tenere ancorata questa comunità, i giovani troveranno un motivo in più per restare e le famiglie per andare avanti con più serenità". Mentre gli assi principali dell'economia locale, turismo e agricoltura ci metteranno più tempo per recuperare, "avere questa speranza ci dà forza e stimolo per fare in fretta. Noi ci auguriamo e crediamo - continua Ceriscioli - che questo esempio possa trainare altri imprenditori che vorranno fare la scelta di stare vicino al territorio. Non necessariamente nella stessa misura così significativa come questa esperienza, ma anche in misura minore, tutti insieme potremo contribuire, con la ricostruzione delle case e dei servizi, alla rinascita culturale ed economica di questa parte di Marche".
In mattinata il presidente è tornato ad Ascoli Piceno per proseguire i sopralluoghi dopo le recenti scosse e dopo che giovedì scorso aveva visitato altri comuni dell'Ascolano per fare il punto della situazione. Era accompagnato dalla vicepresidente Anna Casini, dall'assessore regionale alla Protezione civile, Angelo Sciapichetti e dal sindaco di Ascoli Piceno, Guido Castelli. "Con le ultime scosse - ha detto - anche ad Ascoli si è allargato il territorio danneggiato e quindi il numero dei comuni colpiti. Ma siamo nella fase conclusiva di questo percorso anche se ancora oggi tante persone dormono in macchina o sono ricoverate nelle palestre e i comuni presentano richieste di prima necessità . Devo dire però che nell'arco di due giorni è molto cambiato questo quadro , tante realtà che sentivo in difficoltà hanno avuto risposte significative , dobbiamo quindi avviarci a chiudere questa fase". "Un altro livello di attività - ha proseguito Ceriscioli - è quello collegato alle opere provvisionali: tanti spazi della città possono essere riaperti con la messa in sicurezza. Anche nel caso di edifici storici vincolati, escludendo la demolizione, per i comuni vi è la possibilità di puntellamenti e cerchiaggi o altri interventi urgenti che possono essere effettuati solo con un'informativa alla Soprintendenza, utilizzando imprese private: per restituire rapidamente la percorribilità delle strade e recuperare patrimonio edilizio. Dunque un decreto che ci restituisce maggiore operatività, togliendo burocrazia in favore di interventi immediati e spesso urgenti".
Nel frattempo l'ospedale di Amandola ieri sera è stato dichiarato inagibile anche nella residua parte non danneggiata dalle scosse di agosto. I pazienti di degenza sono infatti già dal sisma di agosto locati a Fermo e Ascoli. Per le principali attività già oggi si monteranno due tende pneumatiche messe a disposizione dalla croce rossa regionale, reperite tramite la Protezione Civile, dove verrà garantita la parte dell'emergenza (punto di primo intervento, Potes, continuità assistenziale, punto prelievo, point of care). Inoltre sono in arrivo quattro moduli sanitari, forniti dalla Protezione Civile, che sostituiranno le due tende, per il ripristino delle funzioni di Punto di primo intervento, la continuità assistenziale, il punto di prelievo e assistenza infermieristica e per l''attesa dei pazienti. Inoltre i moduli conterranno anche i medici di medicina generale e pediatri di libera scelta e la telemedicina in collegamento con l'Inrca. Nei moduli saranno garantite le attività ambulatoriali normalmente erogati nel vecchio ospedale (ad esempio vaccinazioni), compresa la diagnostica tradizionale. "La verifica sulla struttura dell''Ospedale di Amandola - spiega il presidente della Regione Marche, Luca Ceriscioli - ha purtroppo dato l''esito peggiore che ci potessimo augurare: l'inagibilità grave dopo le recenti scosse. Ma non vogliamo rinunciare ai servizi. Già nelle prossime 48 ore arriveranno tensostrutture, garantendo la presenza di un'ambulanza, 118 e punto di primo intervento, quindi i servizi essenziali. Grazie alla Protezione civile nazionale nelle successive 48 ore arriveranno quattro moduli da 40 metri quadri ciascuno per ripristinare gran parte delle attività ambulatoriali".
Nel terzo passaggio, prosegue Ceriscioli, "faremo arrivare le tecnologie: riportiamo il servizio di dialisi, molto importante per il territorio e probabilmente la risonanza magnetica. Sostanzialmente in un mese riporteremo la funzionalità e la completa operatività, perfino il bar. Riusciamo a coprire tutti i servizi ma non subito le degenze". Per questo, nello stesso periodo, "attiviamo un gruppo di lavoro negli uffici regionali per approfondire la strategia sull'ospedale: capire cioè cosa serve, l'entità e la durata dei lavori per ripristinare e riparare i danni o se invece sarà necessario e conveniente costruire una nuova struttura, cioè uno spazio nuovo con le caratteristiche adeguate. La strategia non è condizionata dalle risorse perchè quello che non è previsto dal decreto governativo per il terremoto sarà assicurato da bilancio regionale. Ma è necessario un percorso tecnico di comparazione per trovare la soluzione più adeguata, disporre di tempi, costi e risorse per poter decidere di riportare le degenze", puntualizza il governatore. A seconda dei tempi, se di ripristino o di costruzione, si potrà valutare se le degenze saranno riportate temporaneamente in strutture mobili oppure attendere ragionevolmente per la sistemazione in una nuova struttura.
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