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Terremoto, il punto della Protezione Civile a due settimane dalla scossa 6.5

di Redazione Picenotime

sabato 12 novembre 2016

Sono più di 25.100, in calo rispetto ai giorni scorsi, le persone assistite dal Servizio Nazionale della Protezione Civile in seguito alle forti scosse di terremoto che hanno colpito il territorio dell’Italia centrale il 24 agosto, il 26 ottobre e il 30 ottobre.

In particolare, sono poco più di 14.300 gli assistiti in palazzetti, centri polivalenti e strutture allestite ad hoc nel proprio comune, meno di 8.500 le persone accolte presso le strutture alberghiere lungo la costa adriatica e sul lago Trasimeno e più di 1.850 in strutture ricettive distribuite sul territorio. Restano, infine, assistite in tende circa 450 persone, una ventina nella regione Lazio e i restanti in Umbria.

Nella Regione Marche sono più di 18.100 gli assistiti: più di 10.300 in strutture di prima accoglienza allestite a livello comunale, circa 900 in strutture ricettive sul territorio ed oltre 6.900 negli alberghi della costa.

In Umbria gli assistiti sono più di 4.200: meno di 2.500 in strutture di prima accoglienza allestite a livello comunale, 206 in strutture ricettive sul territorio, poco più di 1.080 negli alberghi individuati in altre aree nella stessa Regione, sul lago Trasimeno e più di 430 assistiti in tenda.

Per quanto riguarda, invece, i cittadini del Lazio gli assistiti sono circa 700: più di 80 in strutture di prima accoglienza allestite a livello comunale, una ventina in tenda. Le restanti persone hanno scelto di trasferirsi fuori regione: circa 480 negli alberghi della costa adriatica e un centinaio presso gli alloggi del piano CASE e MAP messi a disposizione in Abruzzo.

Nella Regione Abruzzo, infine, sono più di 2.000 gli assistiti: circa 1.400 in strutture di prima accoglienza allestite a livello comunale e più di 600 in strutture ricettive sul territorio.

In seguito alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto legge n. 205 contenente “Nuovi interventi urgenti in favore delle popolazioni e dei territori interessati dagli eventi sismici del 2016” e dell’ordinanza n. 406 del Capo del Dipartimento della Protezione Civile con la quale si disciplinano le procedure per acquisire i container, Consip – per conto del Dipartimento – ha pubblicato una procedura negoziata, ai sensi dell’art. 63 del nuovo Codice degli Appalti, per il noleggio – comprensivo di trasporto, installazione e rimozione – di container per l’accoglienza delle popolazioni colpite dai recenti eventi sismici.

L’attuale periodo invernale e le condizioni climatiche particolarmente rigide che caratterizzano l’area interessata dal sisma hanno imposto la scelta di indirizzare, fin da subito, la temporanea accoglienza alle popolazioni verso strutture al coperto, anche ricorrendo a soluzioni alloggiative lontane dai territori di stretta appartenenza, così da evitare l’allestimento di tendopoli che non avrebbero consentito adeguate condizioni di assistenza alla popolazione. E alcuni effetti del maltempo che ha interessato il centro Italia nel corso di questa settimana hanno confermato l’opportunità di tale scelta.

Tuttavia, anche interpretando la volontà e la necessità degli amministratori locali di individuare soluzioni alloggiative di “prossimità”, anche per la prima emergenza per quella parte di popolazione con bisogni specifici e puntuali, connessi, ad esempio, all’attività lavorativa, si sta lavorando per poter utilizzare container a uso abitativo.

La procedura negoziata avviata oggi da Consip risponde a questa esigenza. In particolare, sono tre i lotti previsti dalla procedura: il primo per il noleggio di container abitativi, il secondo per l’acquisto di arredi e biancheria per l’allestimento degli stessi container, e il terzo per il noleggio di container per uso lavanderia.

Questi moduli verranno installati accanto ai container di servizio forniti attraverso l’attivazione di uno degli Accordi Quadro sottoscritti, prima di questa emergenza, dal Dipartimento della Protezione Civile. Il Dipartimento, infatti, nell’ottobre 2015, sempre attraverso Consip, ha indetto una gara per la stipula di un Accordo Quadro con più operatori economici per l’aggiudicazione di appalti specifici aventi ad oggetto il noleggio, il trasporto e l’installazione di moduli container in emergenza utili per allestire la parte di servizi in un’area attendata. La gara, in un unico lotto e suddivisa in nove aree geografiche, con base d’asta pari a 11,3 milioni di euro, è stata aggiudicata, secondo il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, lo scorso 24 agosto e ha una durata di sei anni.

Sono risultate due le ditte vincitrici: la Frimat Spa e la R.I. Spa. Ogni “modulo base” è composto da 10 container: 4 per uso bagno, 2 per uso docce, 2 per uso bagni per disabili, 1 per uso magazzino e uno per uso ufficio. 

Le aree che si allestiranno saranno, quindi, insediamenti leggeri, facilmente rimovibili, che sostituiscono le tendopoli ricalcandone, però, lo stesso impianto: una parte di ciascun campo sarà destinata all’alloggio comune delle persone, in container arredati e attrezzati con massimo tre posti letto (derivanti dalla procedura negoziata aperta oggi da Consip), mentre la restante parte sarà dedicata ai servizi comuni.

È una scelta che deve combinare, da un lato, l'esigenza di fornire una pronta risposta e, dall’altro, la necessità di evitare soluzioni impattanti in un territorio già molto compromesso in termini di viabilità e di infrastrutture sul quale si stanno individuando, contemporaneamente, le aree libere e idonee per la successiva installazione delle “casette”.

Le soluzioni alloggiative preferibili restano le autonome sistemazioni (con il beneficio dello specifico contributo previsto) e le strutture ricettive che possono offrire standard migliori, con la prospettiva poi, per quanti ne avessero bisogno e risultassero rispondere ai requisiti (abitazioni inagibili con esito E, F o in zona rossa), dell’assegnazione di “casette”.





 

Foto da Protezionecivile.gov.it

Foto da Protezionecivile.gov.it

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