DENIS CURZI NON SI FERMA MAI: "PUNTO AI MONDIALI IN RUSSIA"
di Redazione Picenotime
lunedì 14 gennaio 2013
Denis Curzi è sicuramente uno dei volti sportivi di punta della provincia di Ascoli Piceno. Trentotto anni da compiere il prossimo 5 Maggio, il fondista di
Centobuchi (che gareggia per il Corpo Sportivo dei Carabinieri) ha collezionato nella sua lunga carriera ben 10 presenze in Nazionale e di recente si è imposto
alla grande nella "Maratonina dei Magi", affascinante gara podistica che ormai da nove anni infiamma l'Epifania sul lungomare di San Benedetto del Tronto.
Contattato in esclusiva dalla redazione di Picenotime.it, Curzi ha spiegato come intende affrontare un 2013 costellato da impegni importanti.
Denis, il 2013
è iniziato alla grande con una vittoria in casa. Che gara è stata?
Conosco praticamente a memoria il percorso della "Maratonina dei
Magi", mi alleno da sempre su quelle strade. È andata molto bene, è stimolante iniziare l'annata con un successo, fa ben sperare per il
prosieguo della stagione.
Emozionante correre e vincere davanti a tanti tifosi?
Sicuramente sì, è una bellissima sensazione
gareggiare ed ottenere il primo posto davanti alle persone che ti conoscono e ti sostengono con affetto.
Gli anni sono 37, ma la voglia di correre e
lottare non ti manca. Che obiettivi ti sei posto per questa stagione?
C'è tanta carne al fuoco, penso innanzitutto di correre una maratona in
primavera, per poi puntare a rivincere il titolo italiano di maratona che ho già fatto mio nel 2008 a Carpi. L'obiettivo per l'estate è ovviamente
la partecipazione ai Campionati del Mondo in programma ad Agosto in Russia, a Mosca.
La tua carriera è piena di risultati positivi. Avresti potuto fare
di più o sei soddisfatto?
Sono soddisfatto di quello che ho fatto. Se proprio devo rammaricarmi per qualcosa, avrei potuto abbassare ancora di più
il mio primato sulla maratona di 2 ore, 11 minuti e 17 secondi, ma va bene lo stesso...
Il momento più emozionante della tua carriera?
La vittoria in solitario nella maratona di Treviso nel 2005 davanti all'etiope Tsegaye ed all'ucraino Kuzin, un successo che mi ha regalato una
gioia incredibile.
Dopo campioni come Bordin, Pizzolato, Bettiol, Leone e Baldini la scuola della maratona italiana sta vivendo un periodo di flessione.
Come mai?
Prima eravamo un bel gruppo di giovani che aveva voglia di fare sacrifici. Penso che manchi proprio questo aspetto, ai giorni d'oggi ci si
accontenta troppo presto.
È davvero così impossibile battere gli atleti africani?
Qualcuno si può battere ed anche io
ci sono riuscito in più di una circostanza. Non sono tutti dei fuoriclasse, il "problema" è che ce ne sono tantissimi...
Da
"collega" negli sport di fatica, cosa hai provato nell'apprendere della squalifica per doping del marciatore Alex Schwazer alla vigilia delle Olimpiadi?
Credo sia giusto che paghi per quello che ha fatto. La piaga del doping è un male della società attuale, dove l'importante è
raggiungere l'obiettivo, in qualsiasi modo, soprattutto barando. Purtroppo ce ne sono tanti in giro di "furbetti".
Che consiglio daresti ad un giovane che si volesse avvicinare al podismo ed in particolare alla maratona?
La maratona, in particolare, è una
disciplina affascinante, una vera sfida con te stesso. Se riesci poi a raggiungere certi livelli, può anche permetterti di far parte di un Gruppo Sportivo
Militare, che visti i tempi che corrono non è affatto poco.
Sei nato in Germania, ma sei piceno al 100%. Quanto sei legato alla nostra terra e che
livello ha raggiunto la provincia di Ascoli nell'atletica leggera?
Sono legatissimo alla mia terra, anche perchè ho costruito i miei risultati
prevalentemente correndo su queste strade. Qui c'è tutto per allenarsi al meglio, a partire dall'ottimo clima. A livello generale si può fare ancora tanto per migliorare il livello della nostra atletica, lavorando in maniera specifica sui giovani di talento che possono essere futuri campioni.
© riproduzione riservata

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