Ascoli Piceno: 77esima Festa della Liberazione, cerimonia ufficiale a Colle San Marco
di Redazione Picenotime
lunedì 25 aprile 2022
Una folta e raccolta partecipazione ha contraddistinto le celebrazioni del 25 Aprile, data fondamentale per la nostra democrazia. La giornata, come apprezzata consuetudine, è iniziata con la deposizione della corona dinanzi al Palazzo del Governo, in P.zza Simonetti. Le autorità civili e militari si sono poi dirette a P.zza Roma dove è stata deposta una corona sul monumento ai caduti sulle note solenni del Silenzio.
Erano presenti, tra gli altri, il Prefetto di Ascoli Piceno Carlo De Rogatis, il Presidente della Provincia Sergio Loggi, i Consiglieri Provinciali Stefano Novelli e Marco Teodori, l’Assessore Regionale Guido Castelli, I Consiglieri Regionali Anna Casini e Andrea Assenti, il sindaco di Ascoli Piceno Marco Fioravanti, l’Assessora alla Cultura Donatella Ferretti, il Vice Sindaco di San Benedetto del Tronto Tonino Capriotti, la vice Sindaco di Monteprandone Daniela Morelli, i sindaci di Palmiano Giuseppe Amici e Montegallo Sante Capanna, gli onorevoli Roberto Cataldi e Lucia Albano e numerose autorità civili e militari.
Quindi, a Colle San Marco, sono stati resi gli onori ai caduti prima dinanzi al cippo e, successivamente, sul sacrario. Presenti, in questo luogo simbolo della resistenza picena, tra le varie autorità, anche i sindaci di Folignano Matteo Terrani e Monsampolo del Tronto Massimo Narcisi. Come tradizione i rappresentanti delle istituzioni hanno portato il saluto alla cittadinanza.
Il prefetto Carlo De Rogatis nel suo intervento ha sottolineato “come a 77 anni di distanza sia importante e doveroso conservare la memoria di quegli avvenimenti storici che portarono alla Liberazione, fatti che conservano intatto il loro significato” e ha invitato a riflettere sul “valore fondamentale della Costituzione che deve essere sempre il punto di rifermento per la comunità locale e per orientare le scelte dei cittadini”.
Il presidente dell’Anpi Pietro Perini ha elencato le innumerevoli guerre che insanguinano il pianeta dall’Africa all’Asia, al medio oriente, ed ora anche nel cuore dell’Europa. “Ancora una volta – ha detto Perini - nel buio della storia la fiaccola della speranza sarà portata dai giovani che si sono resi conto come la guerra sia solo distruzione e morte e occorra puntare tutto sulla pace” e significativo, in tal senso, che l’ANPI abbia scelto anche due bambini per depositare la corone in onore dei caduti".
Il presidente della Provincia Sergio Loggi ha ricordato “quei fatti ed episodi di eroismo e sacrificio che valsero all’Ente la Medaglia d’oro al Valor Militare per Attività Partigiana sin dal 1973” ed evidenziato che “per custodire al meglio la memoria della Resistenza picena, l’Amministrazione Provinciale, insieme all’Istituto per la Storia del Movimento Liberazione nelle Marche e dell’età contemporanea, abbia organizzato una serie di iniziative allo scopo di suscitare una più intensa consapevolezza della nostra storia recente”. Quindi Il Presidente ha affermato come “Resistenza significhi anche operare per la pace, indirizzare ogni sforzo affinché le armi tacciano e si torni alle ragioni del dialogo e della diplomazia, perché come dice Papa Francesco “la guerra è follia”.
Il sindaco di Ascoli Piceno Marco Fioravanti ha ricordato “quanti sacrificarono la loro esistenza” e sottolineato “come molte vie della città rechino il nome di quei ragazzi combattenti per la libertà e per la Costituzione italiana”. Poi ha espresso un pensiero di vicinanza e solidarietà all’Ucraina devastata dalla guerra.
La celebrazione della Santa Messa in memoria di tutti i caduti, officiata dal responsabile diocesano per la comunicazione sociale don Giampiero Cinelli e dal cappellano militare don Rodolfo De Santis, ha concluso una giornata densa di significato per il territorio e per il Paese.
Queste invece le dichiarazioni del presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli: "Questa mattina, a Macerata, ho partecipato alle celebrazioni per la Festa della Liberazione. In un momento storico come quello attuale, con la guerra alle porte dell'Europa, è ancora più importante riaffermare i valori comuni, imprescindibili e più che mai attuali di democrazia, di pace, di libertà che vanno perseguiti e tramandati affinché i fatti tragici che ancora oggi sconvolgono intere popolazioni nel mondo non si debbano mai più ripetere".
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