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di Redazione Picenotime
In occasione dei tradizionali festeggiamenti per la fine dell’anno, la Prefettura di Ascoli Piceno ha disposto un piano per l’espletamento delle attività di vigilanza e controllo presso gli esercizi di minuta vendita di artifici pirotecnici operanti nel territorio della provincia di Ascoli.
In questi giorni sono stati intensificati i controlli alle rivendite di Ascoli Piceno, di San Benedetto del Tronto e delle cittadine dell’hinterland. Nel corso di una di queste verifiche, effettuata presso una rivendita di Castel di Lama, il personale della Divisione PAS della Questura di Ascoli Piceno e del Comando Stazione Carabinieri di Castel di Lama, in cooperazione, hanno rinvenuto, all’interno del portabagagli dell’autovettura di un congiunto del titolare della rivendita, 186 artifici pirici di diversa foggia e diversi potenziale per un peso complessivo di prodotto attivo pari a circa 10 kg e 5 fuochi d’artificio di forma cilindrica cilindri e ragguardevoli dimensioni, con un peso unitario di circa 600 grammi, privi di qualsiasi etichettatura e indicazione.
La perquisizione effettuata nel domicilio del titolare della licenza della rivendita di fuochi d’artificio consentiva di rinvenire ulteriori 228 fuochi d’artificio professionali per un peso complessivo di prodotto attivo pari a circa 6,3 kg. Il materiale esplodente, ad eccezione dei cinque cilindri non etichettati, è stato trovato in confezioni di cartone, alcune delle quali aperte e mancanti di numerosi pezzi. Nell’occasione sono stati denunciate a piede libero tre persone mentre il totale di prodotto attivo sequestrato è pari a circa 16,5 chili per illecita detenzione di prodotti esplodenti non riconosciuti e non classificati e illecita detenzione di materiale esplodente.
I fatti destano viva apprensione giacché, per quanto riguarda la gran parte degli ordigni rinvenuti, si tratta di quelli che la norma classifica nella IV categoria e definisce “fuochi d’artificio professionali”. Sono articoli pirici a potenziale particolarmente elevato che per la loro pericolosità sono destinati ad essere utilizzati da persone con conoscenze specialistiche. Ancora più pericolosi, perché trattasi di ordigni non riconosciuti e non classificati dai competenti organi, sono i cinque pezzi trovati senza etichetta alcuna dei quali, in mancanza di qualsivoglia indicazione, si ignora la potenzialità distruttiva.
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