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Vitale la realizzazione della banda ultra larga per la sopravvivenza economica e sociale delle Marche

di Redazione Picenotime

''Non si tratta di ricostruire solo le case ma anche il tessuto socioeconomico'', infatti “in passato ci si basava sulla mezzadria che gestiva il territorio e teneva in equilibrio l'ecosistema. Adesso questo sistema si è alterato. L'abbandono delle terre mette a repentaglio anche il sistema idrogeologico della costa ed è anche per questo che dobbiamo trovare il modo di costruire occupazione attorno a competenze e nuovi modelli di business, puntando su aggregazioni che superino il concetto di impresa familiare e permettano collaborazione e reti di impresa”. Il presidente della Comunità montana delle Marche e il rettore dell’università Politecnico Marche sono pienamente d’accordo nel concludere che alla Regione serve una forte ripresa, che non può non passare anche per il superamento del digital divide.

Se da una parte negli ultimi anni c’è stato un processo di liberalizzazione delle utenze, da quelle energetiche che vedono una strenua battaglia tra Enel, Edison Luce e gas e gli altri fornitori che si stanno facendo largo a suon di promozioni (maggiori dettagli su http://www.apprendistatoprovinciaroma.it/edison-gas-luce/), per la connettività spesso non si può nemmeno scendere in campo, perché manca proprio lo spazio e il motivo per cui lottare. Le zone dell’entroterra continuano ad essere in una situazione di forte arretratezza per questo genere dei servizi. I fondi non mancherebbero, si parla di 12 milioni di euro, ma quello che al momento continua a latitare è un buon programma che permetta di realizzare le basi per la ricostruzione laddove serve, e per l’offerta equa e valida di servizi, dai quali dipendono la ripresa economica e la salvaguardia demografica.

Una parte di questi fondi va a riguardare anche la zona di Macerata che rientra nel cratere del terremoto, e quella dell’ascolano che ha condiviso il drammatico destino, e che a causa del sisma hanno subito uno stop proprio nella fase di progettazione. Il rettore del Politecnico ha ribadito che per questi comuni “l'intenzione del Governo è quella di far confluire oltre ai finanziamenti dedicati alle aree interne anche le somme per la ricostruzione.“ Purtroppo in situazioni di questo tipo, l’emergenza non riesce a trovare adeguata risposta nei tempi burocratici, legati proprio agli stanziamenti dei fondi necessari. La speranza è che qualcosa si muova concretamente nel più breve tempo possibile. 



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