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di Massimiliano Mariotti
La vicenda della cava che si sarebbe dovuta realizzare a San Pietro di Cagnano, nell'acquasantano, continua a sollevare interrogativi e preoccupazioni tra i residenti. Il recente primo Ottobre 2025 i lavori per la realizzazione della cava sono stati sospesi. La vicenda risale al 2022 quando la ditta Pacifici Spa di Guidonia aveva presentato un progetto per l'apertura di una cava a pozzo di circa 100x100 metri con una profondità di 40 metri. L'ubicazione della stessa, a ridosso di un'area residenziale dove vivono svariate famiglie, era prevista in un'area collinare ad alto rischio sismicità, già duramente colpita degli eventi del 2016. Successivamente nell'Agosto del 2024, la Provincia di Ascoli Piceno aveva autorizzato l'avvio dei lavori, mentre il Comune di Acquasanta Terme aveva provveduto a spostare un strada vicinale protostorica e archeologica segnalata dalla Soprintendenza che avrebbe reso difficoltosa la creazione della cava i quel punto. In luogo di tale si è poi provveduto a crearne un'altra impervia, con problemi di drenaggio e scolo acqua, per consentire agli abitanti della zona di poter raggiungere le proprie abitazioni.
Successivamente sono emerse alcune significative anomalie. In primis quella legata alla fidejussione, ritenuta irregolare, presentata dalla ditta per ottenere il semaforo verde all'avvio dei lavori. Fattispecie confermata da un documento ufficiale IVASS (Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni). In secondo luogo si era potuta ravvisare la mancanza di: progetto esecutivo del nuovo tracciato stradale e del suo collaudo; progetto della nuova condotta idrica Ciip mai inviata alla Conferenza dei Servizi della Provincia; progetto esecutivo dell'anfiteatro ipotizzato. Ecco quindi la denuncia avanzata dai cittadini che lamentavano un progetto approvato con gravi lacune amministrative. Oltre ad ingenti danni ambientali e paesaggistici causati alla zona. La vicenda così ha visto l'esposto presentato da Legambiente Ascoli Piceno alla Procura della Repubblica che ora ha aperto un fascicolo sulle ipotesi di truffa e falso in atto pubblico. Il Comitato Salviamo San Pietro e la comunità della frazione di Acquasanta Terme chiedono chiarezza sulla verifica degli atti. Presentata anche una petizione popolare con 400 firme raccolte. Stamattina nel corso della conferenza il professor Paolo Prezzavento di Legambiente ha commentato: ''Abbiamo fatto un esposto alla Procura della Repubblica per verificare le incongruenze o irregolarità che avevamo ravvisato. Il risultato ottenuto di recente è una battaglia vinta. Il Comune è stato costretto a fare una sospensiva dei lavori e questo è un grande risultato per la salute delle persone che vivono lì e per l'incolumità del paesaggio circostante''.
''Le assicurazioni con le quali la ditta ha presentato la fidejussione per ottenere il via libera dei lavori sono inesistenti - afferma l'avvocato Gianvittorio Galeota che da alcuni anni segue il caso -. Visenta, una delle assicurazioni in oggetto, ha aperto un sito in Asia ma fanno fidejussioni false. In questo caso o c’è stato dolo o totale incompetenza. La cava da realizzare inoltre non risponde poi ai criteri stabiliti dalla Regione Marche che vuole sistemi ad imbuto. Non capisco come la pubblica amministrazione non abbia verificato prima di fornire il via libera. Fortunatamente sia sta evitando il disastro ambientale, ma c'è sicuramente un danneggiamento importante del territorio. Potrebbero venire ad esistenza i reati di truffa e falso in atto pubblico. La Procura ora ha aperto un fascicolo di indagine verso ignoti e verificherà se e quali reati sono stati commessi''.
autore Massimiliano Mariotti****