Ascoli Calcio, tutti i segreti e le curiosità di Mario Petrone
di Redazione Picenotime
mercoledì 30 aprile 2014
E' Mario Petrone il tecnico che la dirigenza di Ascoli Picchio FC
1898 ha individuato per condurre la squadra nel prossimo campionato di
Lega Pro unica. Il 41enne allenatore napoletano, che da 15 anni vive in
Sardegna, è stato protagonista di una grande stagione alla guida del
Bassano Virtus, con la vittoria del girone A di Seconda Divisione con 68
punti in 33 gare in vista dell'ultimo match di campionato a
Santarcangelo di Romagna e della Supercoppa contro la vincente del
girone B di Seconda Divisione. Abbiamo tracciato un profilo di mister
Petrone grazie al prezioso contributo di Vincenzo Pittureri (giornalista
di Tva Bassano e del Giornale di Vicenza), che ha seguito passo dopo
passo la bellissima stagione del Bassano Virtus.
Vincenzo, quali sono i moduli preferiti di Mario Petrone?
Il
sistema di gioco che ha maggiormente utilizzato quest'anno è il
4-2-3-1, con due mastini davanti alla difesa e tre trequartisti a
sostegno della punta centrale. Fondamentale in questo modulo il ruolo
degli esterni offensivi, che vuole abili sia ad offendere che nei
ripiegamenti difensivi. Importantissimi anche gli esterni arretrati, che
devono supportare il gioco sulle fasce, come testimoniato dalla grande
stagione con il Bassano Virtus di Toninelli e Semenzato, due veri e
propri "treni" sulle corsie laterali. In determinate circostanze ha
anche optato per il 4-3-3 e per un più classico 4-4-2, ma il 4-2-3-1
resta di gran lunga il suo modulo preferito, con equilibrio in tutti i
reparti e senza concedere troppo all'avversario.
Come vive i match dalla panchina?
In
maniera molto passionale ed attenta, ma senza mai perdere la
trebisonda. In questa stagione è stato espulso in una sola circostanza
(alla quinta giornata nel match interno contro il Forlì ad un quarto
d'ora dal termine in vantaggio 1-0) e si è reso protagonista di un
episodio molto curioso che ha mandato in visibilio il pubblico di
Bassano del Grappa. Dopo esser stato allontanato dall'arbitro per
proteste si è diretto verso la tribuna, ha scavalcato la rete di
recinzione e si è messo a cavalcioni sulla balaustra a mo' di ultrà
incitando a gran voce i suoi ragazzi e trascinando tutti i sostenitori
giallorossi.
Che rapporto ha con i propri giocatori?
Senza
sembrare "eretico" oserei direi un rapporto in stile Mourinho. Vero,
intenso, diretto, viscerale, i ragazzi sarebbero pronti a gettarsi nel
fuoco per lui. Sa motivarli al massimo e sa tirare fuori il meglio da
ognuno di loro, facendo leva sulla forza del gruppo. Ha esaltato la rosa
che aveva a disposizione, piuttosto giovane, e non è un caso che i
giocatori si frequentino e stiano insieme anche al di fuori di partite e
allenamenti.
Che feeling ha instaurato con città e tifosi?
Bassano
del Grappa non ha una grandissima tradizione nel calcio, qui seguono
con maggiore passione l'hockey su pista. Abbiamo avuto però allenatori
importanti in passato come Glerean e Jaconi, ma lui ha saputo battere
tutti per distacco. Ha entusiasmato l'interà città, con un campionato
eccezionale vinto con quasi due mesi d'anticipo. Sempre più persone sono
accorse allo stadio "Rino Mercante" ed è stato curioso vedere in
tribuna anche i pensionati più tranquilli eccitarsi e incitare la
squadra a squarciagola. Tutti gli vogliono bene e non finiranno mai di
ringraziarlo per un campionato da sogno, con tanto di imbattilità
casalinga e moltissime partite spettacolari.
E il rapporto con proprietà e dirigenza?
Direi
molto buono, un confronto sempre trasparente e diretto, senza farsi
condizionare e con massimo rispetto dei ruoli. Nonostante la scorsa
estate avesse ancora un anno di contratto con il San Marino ha sposato
subito il progetto del Bassano Virtus, preferendo il campo allo stare
seduto comodamente in poltrona da stipendiato. Ha ottenuto il massimo
dal "materiale umano" che gli è stato messo a disposizione, raggiungendo
un traguardo insperato ad inizio stagione. E' un uomo che parla chiaro e
tira dritto per la sua strada, sapeva benissimo che alla guida della
squadra giallorossa avrebbe potuto rilanciarsi e catturare l'attenzione
di club più blasonati. Obiettivo centrato in pieno direi...
Con i giornalisti come si relaziona?
Io
l'ho seguito fin dal ritiro della scorsa estate e da parte sua c'è
stata sempre massima disponibilità e totale collaborazione. Non ama i
fronzoli ed i giri di parole, ha concetti ben definiti e comunica
in modo diretto. C'è da dire che è stata una stagione estremamente
positiva e quindi non ci sono mai stati momenti di tensione e frizione,
molto spesso abbiamo dovuto spendere parole al miele per il suo operato.
Avrà qualche difetto...
Dopo
un campionato da record come quello del Bassano Virtus è difficile
trovarne. Credo però che Petrone vada testato sotto pressione e nei
momenti di difficoltà. Qui da noi non ha mai dovuto affrontare due
sconfitte di fila, la piazza non è troppo esigente e non c'è stata la
benchè minima contestazione. Ha già tanta gavetta alle spalle ma non ha
mai allenato club blasonati e molto seguiti, un uomo passionale e
viscerale come lui potrebbe perdere il self-control in caso di crisi di
risultati. E non credo sia un bellissimo spettacolo vederlo arrabbiato,
180 centimetri di altezza ed un fisico molto nerboruto e possente sanno
incutere parecchio timore...
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